'Desire' al MoMA'Desire' al MoMA

Destinazione America – E' partita da Varese, qualche giorno fa l'opera dal titolo Desire di Martin Puryear, esposta da anni nei rustici di Villa Panza. Destinazione il MoMA di New York, poi Philadelphia e in ultimo Washington, città natale dell'artista.

MoMADesire sarà una delle 45 opere realizzate dall'artista afro-americano nato nel 1941, esposte in una mostra a lui dedicata da alcuni dei più importanti musei d'arte contemporanea statunitensi.
L'inaugurazione newyorchese è prevista per il 4 novembre; le opere saranno visibili fino al 14 gennaio 2008. Sarà possibile ripercorrere attraverso le creazioni dell'artista gli ultimi trent'anni della sua produzione, da quando nel 1977 lo stesso museo gli dedicò un'importante mostra.

Allestimento 'Desire' MoMAAllestimento 'Desire' MoMA

Monumentale – L'opera, collocata in assenza di mostre temporanee nella scuderia grande, quella progettata da Canonica e riadattata recentemente da Gae Aulenti è tra le opere più monumentali della collezione varesina.  Una grande ruota, dal diametro di circa 5 metri,  collegata, tramite un lungo asse, ad un elemento di sostegno, ha richiesto una precauzione e una preparazione complessa. Smontata in più parti, in particolare l'elemento circolare, è stata poi accompagnata a destinazione dalla direttrice di Villa Panza, Anna Bernardini.

Legno al naturale  – L'opera è stata eseguita da Puryear  nel 1981. Rappresenta un passaggio del suo studio nell'ambito dell'arte organica, di cui viene considerato l'iniziatore. Rafforzato dall'utilizzo del legno, pino, cedro rosso, pioppo, e abete rosso sitka, di cui non vengono alterate le venature, il significato del lavoro è quello di alludere alla vita, alla crescita delle forme naturali,della ciclicità.

Ricalibrare
– "E' un'occasione importante sia per il nome della collezione che per la città di Varese", ha naturalmente chiosato Anna Bernardini dopo aver constatato l'integrità di Desire, dopo il volo intercontinentale ed averla lasciata in buone mani. D'altra parte una retrospettiva del genere, dedicata ad un artista con queste caratteristiche sarebbe difficile pensarla negli spazi di Biumo. "Non abbiamo i mezzi per poterla fare, nè per i costi elevati, nè per gli spazi. Queste opere richiedono determinati ambienti, di cui noi non disponiamo". Per dire, l'altra opera di Puryear in collezione è l'altrettanto enorme Shrine, il serbatoio d'acqua ancorato in una struttura d'acciaio, posto nella ex rimessa delle carrozze. Servirebbe ricalibrare tutta la villa.