Decido di scalare il pinnacolo di lava che si erge ironico dall’acqua, davanti a quest’attraente spiaggia di ciottoli scuri. Dopo aver raggiunto lo scoglio con numerose e vigorose bracciate, mi accingo ad attaccare la parete. Mi rendo conto subito però che la roccia si spezza friabile ad ogni mio minimo gesto. Continuo a salire inflessibile perché bella è la vetta e l’uomo è, per natura, portato alla conquista. Cado. Mi rialzo immediatamente ma sento il sangue che mi segna la spalla. Pericolo. Tutto qui potrebbe tramutarsi in cedimento strutturale. E farmi precipitare in mare. Troppo facile arrendermi ora. Qualche bagnante e alcuni gabbiani reali mi guardano dal basso perplessi. Persevero impassibile nell’impresa e dopo pochi interminabili minuti, vinco la cresta. La carezza del vento in cima è una sensazione che non provavo da tempo. Mi piace, certo, ma non dura che un istante… la lava comincia nuovamente a sgretolarsi sotto i miei piedi. Forse è giunto il tempo di tornare: altre incredibili scoperte ci attendono su quest’isola.
Ricorda: sempre tendere alla cima più alta ma mai rimanerci a lungo.

Il Viaggiator Curioso,
Santorini, Grecia,
domenica 13 agosto 2017