"Anticamente la regione intorno al Po era abitata per la maggior parte dai Celti. Le stirpi più importanti tra i Celti erano quelle dei Boi e degli Insubri e, inoltre, quelle dei Senoni che con i Gesati avevano occupato al primo assalto la città dei Romani. Gli Insubri avevano come metropoli Mediolanum, che anticamente era un villaggio (tutti infatti abitavano sparsi in villaggi); ora invece è una città importante, al di là del Po, quasi ai piedi delle Alpi". Con queste parole lo storico e geografo greco Strabone descrive il popolo al quale i Greci antichi attribuirono il nome di Keltoi da cui deriva il termine Celta e Celtico.
Ma chi erano i Celti? I Celti sono da sempre identificati come un popolo misterioso e nascosto tra le nebbie di un passato remoto, ma in realtà le cose stanno ben diversamente da quello che oramai è solo un luogo comune, sempre più svuotato di significato reale.
Scavi e rinvenimenti archeologici, da circa un secolo e mezzo a questa parte, accumulano una complesso di informazioni e di materiale che ci permettono di ridisegnare l'immagine schematica, incompleta e deformata, dei Celti, quale ci è stata tramandata dagli autori dell'Antichità.
La prima celtizzazione del nord della penisola italiana viene individuata già nell'età del Bronzo e ha trovato sviluppo organico (peraltro preceduto dalla civiltà di Canegrate, che ne anticipa forme e sviluppi) con la Civiltà di Golasecca (iniziata nel XII secolo a.C.), che a ragione viene considerata come una delle prime "civiltà celtiche" dell'intero continente europeo.
E proprio nel cuore di questa antica civiltà nasce il Centro Culturale Museale Multimediale della civiltà di Golasecca – Terra e acqua, cicli della vita, culla di antica e moderna cività, un progetto impensabile senza il finanziamento ottenuto con la vincita del bando Innovacultura "Sostegno all'innovazione dell'offerta culturale lombarda attraverso prodotti e servizi forniti dalle imprese culturali e creative", stanziato da Unioncamere, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Coordinatrice del progetto l'associazione Geographical Research di Michael Bolognini, con l'associazione Deste e l'amministrazione comunale di Golasecca.
La fine dei lavori per il nuovo centro, che aprirà le porte proprio nel centro di Golasecca, è prevista per il 10 giugno, mentre un grande evento è in programma per il 12 giugno, con il lancio del progetto multimediale e del docufiction realizzato da Massimiliano Comparin assieme a Mattia Schauman e Carla Tocchetti. Si cominceranno quindi a conoscere i contenuti dei video che accompagneranno i visitatori alla scoperta della civiltà della civiltà di Golasecca non soltanto attraverso i reperti archeologici, frutto di diverse campagne di scavi, ma grazie anche ai pannelli e agli schemi che verranno montati per rendere la visita interattiva, una visita che sarà soprattutto una narrazione "di una civiltà che qui a Golasecca, a partire dall'Età del Bronzo, ha cambiato la storia dell'uomo", spiega Massimiliano Comparin.