Presentiamo qui di seguito la terza parte del video relativo al viaggio in Turchia – Istanbul e Anatolia Centrale, compiuto nel 2010.

Assistere alla Danza dei Dervisci Rotanti è senza dubbio una delle meraviglie dell’itinerario. Si tratta di un rito ancestrale legato alla dimensione mistica dell’Islam che ha molto da rivelare a noi, essendo una disciplina quasi sconosciuta in occidente. Infatti nasconde diversi aspetti interessanti tra cui una poesia di altissimo livello e i preziosi insegnamenti di numerosi maestri che si sono succeduti per più di mille anni. L’energia spirituale che diffonde la loro danza è davvero sconvolgente. Capisco ora la suggestione provata da Franco Battiato resa indelebile dalla canzone “Voglio vederti danzare” del 1982.

Ancora tre frasi o aforismi che hanno ispirato questa avventura:

Non stare troppo in basso, ti porterà via l’acqua del fiume in piena. Non stare troppo in alto, ti porterà via il vento. [Proverbio Turco]

Io mi sento artista, perché sto in contemplazione di un raggio di sole che fa luccicare mestamente le iniziali della pergamena, vivifica i colori di un angolo di tappeto turco e fa spiccare le ombre di un tavolo barocco e polveroso. Io sono artista, melanconico e sognatore.” Ambrogio Bazzero – scrittore e poeta italiano]
Sabır acıdır, meyvesi tatlıdır – La pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce.” [Proverbio Turco]

Ecco l’itinerario di viaggio, seguitemi…

A Istanbul ho iniziato visitando Piazza Taxim e ammirando il Ponte di Galata, il Palazzo Topkapi, la Moschea S. Sofia, la Moschea Blu, il Mercato delle Spezie (dove mi sono perso come al solito…) e Gran Bazar. Poi ho raggiunto Ankara lasciandomi trasportare per ore dalla storia nel Museo delle Civiltà Anatoliche. In seguito ho fatto rotta verso est raggiungendo il Lago salato di Tuz, Saratli, Kai Seri (l’Antica Città di Cesarea), e finalmente ho raggiunto la Cappadocia, Gorheme e Sultan Hani. Poi a sud verso Konia, dove ha sede il santuario di Mevlana, Pamukkale, con le sue incredibili conformazioni geologiche e infine il mare di Antalya. Da Izmir un volo interno mi ha riportato a Istanbul. La durata del viaggio è stata di 10 giorni complessivi dall’Italia.

E per finire riporto un altro estratto del racconto dal titolo “Singolarità Gravitazionale” pubblicato nella raccolta dal titolo “Un albergo a Mille Stelle” edita da Aporema Edizioni.

Continuiamo a parlare di Istanbul perché è davvero una delle città tra quelle che mi è capitato di visitare che nasconde più sfaccettature, come Roma, Ravenna Gerusalemme e le altre grandi capitali del passato.

Istanbul è una continua armonia per gli occhi e per l’anima, uno sconfinato crogiolo di sapienza, un’immensità senza margini codificati: da una terrazza sul Bosforo vedo due continenti in un solo colpo d’occhio. L’ombra allungata di un minareto si assottiglia sempre di più e la notte della metropoli mi inghiotte in un labirinto di interstizi difficile da dimenticare.”

Buona visione e… Buon viaggio!

Ivo Stelluti,
Il Viaggiator Curioso