Dopo la Valcuvia, Artevarese apre ai lettori una ampia panoramica sulla Valganna, dove storia e natura si incontrano. Due laghetti quasi incantati, Ganna e Ghirla, le suggestive grotte, una vegetazione di castagni, querce, betulle: ecco il paesaggio che si incontra percorrendo la Valganna.

La storia invece va molto all'indietro, all'epoca preistorica, periodo a cui risalgono le selci della torbiera di Ganna. Ma la valle assunse una grande importanza in epoca romana prima e in epoca medievale poi, quando qui passava una importante strada di collegamento con il lago Ceresio e la Svizzera. Grazie poi ai monaci cistercensi che crearono l'abbazia di Ganna si ebbe anche uno sviluppo agricolo considerevole della valle.

Partendo da Varese ed entrando in Valganna si fa un salto nel tempo, alla Varese della Bella Epoque, con la fabbrica della birra Poretti, caratterizzata da decorazioni a mascheroni in chiaro stile Liberty. Si continua con la cappella di S.Gemolo, già protagonista delle pagine di Artevarese, sorta, secondo la tradizione, sul luogo del martirio del giovane.

Altra tappa lungo la strada il lago di Ganna, poco profondo, circondato da canneti, ontani, salici: un paradiso naturale dal 1984 dichiarato "Riserva naturale orientata". Poco lontano l'abitato, posto nella sella tra il Monte Mondonico e le pendici del Monte Val dei Corni.
Ganna è ricca di edifici storici, come la Porta di ferro, il cui portale presenta lo stemma di Giovanni Maria Sforza; oppure villa Tabacchi , con la gipsoteca dello scultore Odoardo Tabacchi.

Poco fuori dall'abitato si staglia la celeberrima abbazia di S.Gemolo, dedicata al giovane martirizzato in Valganna nel secolo XI. Affidata ai benedettini l'abbazia assunse una grande importanza, acquisendo la Valganna, tutta la Val Marchirolo e la Valcuvia. Oggi si presenta come il risultato di successive fasi costruttive, sebbene la chiesa e il chiostro abbiano in gran parte mantenuto l'aspetto originario.