Monica FasanMonica Fasan

Ti sei laureata a Milano (anno accademico 2005-2006) con il Professor Tedeschi. Vogliamo cominciare dal titolo della tua tesi di Laurea Triennale: "Il MAP a Castiglione Olona: un dialogo creativo tra tecnologia e arte"?
"Lo spunto iniziale della tesi mi è venuto dalla collaborazione con il MAP (per le attività didattiche e le visite guidate) che ho intrapresa a partire dal 2004, anno di inaugurazione del Museo, logica prosecuzione di quello che, negli anni '60, fu uno dei centri di sperimentazione artistica più all'avanguardia: il Polimero Arte. A partire da quel decennio, confluirono a Castiglione maestri della contemporaneità che si misurarono con l'inedito materiale plastico per creare nuovi linguaggi artistici. E così, la possibilità di lavorare materiali sintetici nel laboratorio della storica azienda Mazzucchelli, permise a numerosi artisti tra cui Baj, Accardi e (da Parigi) Man Ray, di sfruttare la duttilità del medium plastico. Arriviamo ad anni più vicini, quando l'accordo tra Comune di Castiglione Olona e la Mazzucchelli Celluloide porta alla costituzione del MAP. L'intuizione e il mecenatismo di Lodovico Castiglioni (la stirpe è la medesima del Casato dei Conti dell'antico borgo) e le capacità imprenditoriali di Giorgio Orsi (capitano dell'azienda Mazzucchelli) hanno permesso al Museo di Arte Plastica di vedere la luce nel cuore stesso del centro medievale: il Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo, nel quale sono confluite le sculture che quegli artisti avevano lasciato in dono al Polimero".

Map, gli ambienti espositiviMap, gli ambienti espositivi

Camilian Demetrescu, Filippo Avalle, Vittore Frattini, Guido Strazza sono gli artisti che hai analizzati nella tua tesi. Come hai impostato la ricerca?
"L'aspetto più interessante di studio è nato dal confronto stilistico tra questi artisti, alcuni dei quali ho conosciuti ed intervistati. Se Demetrescu punta sull'effetto di trasparenza e di evanescenza garantito dal materiale plastico, Frattini fa delle striature di colore e dell'alternanza cromatica il suo cavallo di battaglia. Filippo Avalle, invece, che nasce proprio in seno al Polimero Arte con opere sperimentali polimateriche, combinerà poi il nitore del design con sorprendenti giochi di luce. Materiali di riciclo e grafica incisa, infine, dialogano nei lavori di Strazza, che collaborò all'aeropittura con Marinetti. La plastica, dunque, come materiale duttile e prezioso: interessante no?"

Nel tuo studio tocchi anche alcune problematiche di museologia.
"È vero, mi sono interessata anche di alcuni aspetti di museologia, prendendo spunto da un concetto di Sara Frattini, designer del Museo, che vedeva e voleva un allestimento in "scarpe da tennis e jeans". Il dialogo tra gli spazi dell'antico Palazzo e gli oggetti d'arte esposti risulta, in tal modo, particolarmente suggestivo. La luce alogena dei faretti che illuminano le teche, inoltre, crea l'impressione che le opere stesse sprigionino luce".

Le sale del MapLe sale del Map

Il MAP, in virtù della sua unicità, è un Museo molto conosciuto anche a livello regionale. Sogni, desideri, progetti?
"Il MAP è sicuramente uno dei fiori all'occhiello dell'offerta museale della nostra Provincia. Molti ne vengono a conoscenza attraverso il sito dove si può vedere un'antologia delle opere musealizzate. Mi piacerebbe che questa mia tesi confluisse in una guida a servizio dei visitatori di Castiglione e degli appassionati d'arte. Altri studiosi d'arte hanno avvicinato il MAP, la sua storia e le sue opere. Il patrimonio del Museo è stato studiato anche da chimici ed esperti di comunicazione ed è stato materia di diverse tesi universitarie. Sarebbe bello che tutte queste competenze e queste differenti angolazioni di ricerca confluissero in un'articolata pubblicazione, scritta a più mani. Diventerebbe un utile strumento di conoscenza e di divulgazione (al servizio del turismo culturale e delle scuole), oltre che un valido prodotto di marketing territoriale. Sono convinta che molti sono gli editori interessati ad una proposta simile. Sarebbe un'occasione persa se tutto questo materiale di ricerca restasse chiuso nel cassetto, senza essere messo a disposizione di tutti".

Monica, presto ritornerai in Belgio, dove sei già stata in Erasmus.
"Sì, durante il periodo di Erasmus sono stata ospitata dall'Università Cattolica di Lovanio, nel cuore del Brabante Vallone. Attualmente sto preparando la mia tesi di Laurea Specialistica che discuterò con il Professor Caramel. Il lavoro di ricerca, che nei prossimi mesi condurrò nei Musées des Beaux Arts del Belgio, avrà come tema principale la scultura tra Italia e Belgio nella seconda metà dell'800. Sono diversi gli autori nativi dei Paesi Bassi Meridionali che, a seguito di viaggi-studio in Italia, subirono l'influsso dei contemporanei del BelPaese e restarono affascinati dai grandi Maestri del Rinascimento. La permanenza a Bruxelles mi darà la possibilità di studiare le opere ad esempio di Guillalme Charlier e Paul De Vigne".