Ritratto di Sandro Martini, foto di Carlo Pedroli / Chiasso, giugno 2018

Da giovedì 7 a domenica 17 giugno 2018, lo Spazio Officina di Chiasso (Svizzera) ospita Sandro Martini. Visioni di una performance, un’installazione che rende omaggio all’aspetto visionario dell’artista di fama internazionale (Livorno, 1941), inserendosi nel filone della “Grafica contemporanea” degli spazi espositivi chiassesi.

Martini ha realizzato per l’occasione un’installazione spaziale con grandi tele sospese, che ha anche tinto, ed effetti chiaroscurali, in cui intrecci e ritmi dinamici di segni graffianti si compongono e scompongono trasmettendo messaggi di libertà, di forza, di vitale sincerità tra spazi di luce.

Sandro Martini durante l’allestimento dell’installazione allo Spazio Officina a Chiasso,
foto di Carlo Pedroli / Chiasso, giugno 2018

Nella fase dell’allestimento sono stati coinvolti alcuni studenti di Bachelor dell’Accademia di architettura di Mendrisio (Università della Svizzera italiana), che hanno così avuto l’opportunità di conoscere l’artista e di assisterlo al progetto nel suo studio a Milano e nel montaggio delle grandi vele a Chiasso.

L’installazione è accompagnata da matrici, dalle relative acqueforti – donate dall’artista e confluite nella collezione del m.a.x. museo di Chiasso –, da schizzi, da un modello di studio e da un video, dando riscontro del progetto, ma anche delle diverse tecniche con cui si è espresso Martini negli anni: dalla tradizionale pittura ad olio alla scultura, quindi alla grafica, ai libri d’artista e alle installazioni, che concettualmente riportano ai segni del suo grafismo spaziale, sempre realizzato a forti cromie (fra i suoi colori preferiti il rosso e il nero).

Sandro Martini, Ladro di sogni, 1997, carta Hahnemühle, stampa calcografica alla poupée
a tre colori + nero, 50 x 90 cm, foto di Matteo Zarbo
Collezione m.a.x. museo, Chiasso

Scrive Sandro Martini:

“È raro che lo spazio, all’impatto della prima emozione, ogni volta non mi abbia suggerito l’idea per un’installazione, o che io non sia stato capace di percepirne il senso e la particolarità o peculiarità, talmente raro che non riesco a ricordarlo.

Lo Spazio Officina mi mette a mio agio, mi suggerisce una colossale pagina bianca: il foglio di una incisione mastodontica da Gulliver sorpreso, quale sono in questo momento … Bianco teso il foglio come uno schermo cinematografico che attende ombre di nastri, spaghi sottili, nodi, la proiezione di una tela lontana … che so? Segni, sogni proiettati di grafite, tensione al limite come graffi sulla lastra, penso alla calcografia, al supporto di rame, di vetro inciso e inchiostrato proprio come il metallo pronto sul torchio per la stampa.

Sandro Martini durante l’allestimento dell’installazione allo Spazio Officina a Chiasso con il suo team e gli studenti dell’Accademia di architettura di Mendrisio (Università della Svizzera italiana), foto di Carlo Pedroli / Chiasso, giugno 2018

La ricerca di Martini, ricca di suggestioni e riflessioni, è sempre stata caratterizzata da un’attenzione per le potenzialità espressive del segno, inteso come elemento essenziale del linguaggio pittorico.

Negli ultimi quattro decenni l’artista si è concentrato sugli elementi costitutivi della pittura, indagando in maniera libera e acuta le possibilità del quadro di articolarsi nello spazio.

Conseguenza naturale di questo percorso sono le grandi installazioni con le vele colorate che inizia a realizzare verso la metà degli anni Settanta, “pitture tridimensionali, vere sculture di colore vibranti nell’atmosfera” (Luigi Sansone, storico e critico d’arte contemporanea). Le opere più recenti sono elaborate tramite un processo di scomposizione e ricomposizione dell’immagine, condotto per lo più attraverso la tecnica del discollage.

In occasione del vernissage dell’installazione, viene presentato il catalogo ragionato dell’opera di Martini (Postmedia, Milano 2017), a cura di Luigi Sansone.

Sandro Martini, Ladro di sogni, 1997, matrice in rame montata su tavolato di legno, 50 x 90 cm,
foto di Carlo Pedroli / Chiasso
Collezione m.a.x. museo, Chiasso

Per celebrare la sinergia con il Cinema Teatro di Chiasso, in concomitanza con l’installazione a Spazio Officina si terrà Festate, 28° Festival di culture e musiche del mondo (venerdì 15 e sabato 16 giugno).

L’INSTALLAZIONE IN CIFRE

Allo Spazio Officina sono visibili la grande installazione di vele colorate dipinte da Sandro Martini, 3 acqueforti, 2 matrici, 26 schizzi, 1 modello di studio e 1 video delle riprese del lavoro realizzato a Chiasso (operatore: Gianni Scimone, musiche: Walter Colombo).

SANDRO MARTINI

Sandro Martini, Ladro di sogni, 1997, litografia a due colori, 50 x 90 cm, foto di Matteo Zarbo
Collezione m.a.x. museo, Chiasso

Sandro Martini (Livorno 1941) inizia la sua carriera artistica nella sua città natale nella seconda metà degli anni Cinquanta. Nel 1960 si trasferisce a Milano dove nel 1963, presentato da Franco Russoli, gli viene dedicata la sua prima importante mostra alla Galleria delle Ore. Altre importanti occasioni espositive per Martini sono le personali presso due gallerie milanesi storiche: la Galleria Il Milione e la Galleria Blu.

Partendo da un approccio rivolto alla scultura, Martini torna alla pittura con una visione purista, basata sul dato cromatico e l’abbandono del pennello come forma, per orientarsi verso una visione nettamente spaziale sino a immaginare delle installazioni architettoniche di vele tinte e dipinti.

Nel 1978 è invitato dal Fine Art Center dell’Università del Massachusetts e inizia una lunga serie di attività e collaborazioni negli Stati Uniti, dove insegna incisione e tecniche di affresco per 25 anni al Kala Art Institute a Berkeley.

Durante gli anni in America realizza numerose installazioni in sedi pubbliche e private, come a Bryant Park e al City Corp a New York.

Sandro Martini, Ladro di sogni, 1997, litografia in bianco e nero, 49 x 90 cm, foto di Matteo Zarbo
Collezione m.a.x. museo, Chiasso

Parallelamente, in Italia partecipa a diverse mostre realizzando sovente grandi installazioni; si ricordano a tal proposito quella a Palazzo Citterio a Milano (1981), nella Sala delle Grida alla Borsa Valori di Milano (1983) e al Piazzale Michelangelo a Firenze (1989).

Nel 1993 gli viene dedicata una mostra antologica al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, mentre nel 2004, alla Casa della Carità di Milano, crea un’installazione permanente di tele e vetri che occupa quattro piani di scale.

Sandro Martini durante l’allestimento dell’installazione allo Spazio Officina a Chiasso,
foto di Carlo Pedroli / Chiasso, giugno 2018

Fra le numerose installazioni di Sandro Martini menzioniamo quella di dipinti, tele colorate e nastri alla Barclay Simpson Fine Arts Gallery, Lafayette (San Francisco, 1987); l’imponente installazione permanente Glass Memory (vetri incisi e parete ad affresco) realizzata con lo studio canadese architectsAlliance, commissionata dalla Municipalità di Toronto (2012); Atuttosesto presso la Casa del Mantegna (Mantova, 2015).

L’inaugurazione dell’installazione Sandro Martini. Visioni di una performance ha luogo mercoledì 6 giugno 2018 alle ore 19.00, alla presenza dell’artista Sandro Martini, di Davide Dosi, capo Dicastero Educazione e Attività culturali di Chiasso, di Riccardo Blumer, direttore dell’Accademia di architettura di Mendrisio (Università della Svizzera italiana), di Luigi Sansone, storico e critico d’arte contemporanea, e di Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso. In occasione del vernissage viene presentato il catalogo ragionato delle opere di Sandro Martini (Postmedia, Milano 2017), a cura di Luigi Sansone.

Ritratto di Sandro Martini, foto di Carlo Pedroli / Chiasso, giugno 2018

SANDRO MARTINI. VISIONI DI UNA PERFORMANCE

Spazio Officina (Via Dante Alighieri 4), Chiasso (Svizzera)

7–17 giugno 2018

Orari

martedì–venerdì, ore 14.00–18.00

sabato–domenica, ore 10.00–12.00 e 14.00–18.00, lunedì chiuso