Robert Rauschenberg - Gluts a Villa PanzaRobert Rauschenberg – Gluts a Villa Panza

Una mostra che lascia il segno – Dice che è una mostra commovente, da lacrime agli occhi. Marco Magnifico ci introduce così in quella che certamente resterà una delle "mostre contrassegno" per Villa Panza non solo in questo 2010 ma per per molti anni a venire. Il FAI porta a Varese uno dei "mostri sacri" dell'arte del XX secolo con un non so che di naturalezza, disinvoltura, quasi si trattasse di un amico di famiglia che torna a casa.

Toh chi si rivede – Già perchè si tratta proprio di "una vecchia conoscenza" che sale a far visita al colle di Biumo. Le opere, in mostra fino al 27 febbraio 2011, documentano l'ultima produzione dell'autore texano in un allestimento straordinariamente essenziale. Ma non è tutto. Visto che dopo un tour internazionale che ha coinvolto importanti sedi quali il Gugghenheim di

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Villa Panza

Venezia, il Museo di Basilea e quello di Bilbao, l'esposizione di Varese mette in campo una selezione di oltre 40 opere (di cui otto presentate per la prima volta) esposte nelle Scuderie e nelle sale della Villa e provenienti da istituzioni e collezioni private internazionali.

Ancora una volta è stato all'avanguardia. Il grande mecenate Giuseppe Panza è stato il primo in Italia a collezionare le opere di Robert Rauschenberg. E quando questo gigante dell'arte del XX secolo vinse il Gran Premio per la Pittura alla Biennale di Venezia nel 1964 lo fece proprio con un'opera della collezione Panza. Il conte varesino che amava l'arte considerava Rauschenberg, l'autentico trait d'union tra l'espressionismo astratto e la pop art, perchè in grado, forse sopra tutti, di utilizzare immagini della vita reale, pezzi della quotidianità per creare un rapporto con il passato e con l'espressione creativa. E già nell'87 Panza riuscì, in un compendio di poche parole, a comunicare il senso di questo autore: "Sentivo un grande interesse per lui perchè vedevo nei dettagli una relazione ad avvenimenti del passato. È una sollecitazione della memoria…".

On the stage – In catalogo, è un'autentica folgorazione vedere le opere di Rauschenberg nella scenografia per Lateral Pass della Trisha Brown Company (Teatro San Carlo di Napoli, 1987). I Gluts – gli oggetti ammucchiati, gli assemblaggi di rottami che vivono una seconda vita – sembrano nati per calcare le scene, per guardare i ballerini e gli attori che interpretano la pièce sul palco.

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"Bob crea opere nuove. Fine della storia. È questione di desiderio e rispetto. Non vuole annoiare se stesso o il suo pubblico. Coltiva un'apertura mentale affine alla spontaneità che lo accompagna nello studio. Una pagina bianca che incontra una pagina bianca. Arriva fresco sulla scena dell'incidente che sta per creare".

Scarti? – I Gluts vedono la luce, illuminati dallo stesso sguardo dell'artista, nelle discariche della Florida della Gulf Iron e Metal Junkyard che Rauschenberg frequenta per circa un decennio, alla ricerca di pepite-ferraglie. Da un'operazione di sommatoria nascono composizioni fatte di segnali stradali, tubi di scappamento, radiatori, saracinesche e molto altro ancora. Ma la somma non è data dalla semplice aggiunta di addendi di ferro e alluminio: la somma è sempre qualcosa di più e porta con sè un surplus di poesia e, perchè no, di spirito ironico.

Robert Rauschenberg – Gluts
Dal 13 ottobre al 27 febbraio 2011
Varese, Villa Menafoglio Litta Panza
Piazza Litta 1 (21100)
Per info e prenotazioni: 0332-239669, 0332-239669 (fax), 0332-283960
faibiumo@fondoambiente.it – www.fondoambiente.it
Orario: ore 10.00 -18.00. Ultimo ingresso ore 17.30
Curatori: Susan Davidson, David White
Organizzazione: FAI – Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con la Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e il Robert Rauschenberg Estate