Milano – Nella suggestiva cornice di Villa Necchi Campiglio si è aperta una mostra dedicata a Ghitta Carell (1899-1972), fotografa ritrattista. L’esposizione, organizzata dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e a cura di Roberto Dulio, raccoglie più di cento opere, tra fotografie vintage recuperate da decine di collezionisti privati – lettere, cartoline, libri, documenti d’archivio e l’attrezzatura fotografica, esposta per la prima volta in una mostra.

Nella tumultuosa Italia tra le due guerre, Ghitta Carell fu la più richiesta fotografa dell’alta società. Davanti al suo obiettivo passarono aristocratici, intellettuali, politici, esponenti del mondo ecclesiastico, italiani e stranieri. I suoi ritratti – nitidi, eleganti, dallo stile raffinato e inconfondibile – fondono classicismo e modernità, immortalando in ogni immagine un’equilibrata miscela di prestigio, bellezza e glamour. Attraverso volti, abiti, sguardi e dediche, la sua opera compone una vera galleria della memoria del Novecento.

“Come sottolinea il curatore Dulio, “Carell leviga una sintesi espressiva che unisce tensioni tra avanguardia e tradizione, attingendo tanto alla ritrattistica rinascimentale e barocca quanto all’estetica hollywoodiana del divismo”. I suoi soggetti, costruiti nei dettagli di pose e abiti, sono sospesi tra formalismo solenne e seduzione cinematografica”.

Alcuni ritratti in mostra sono legati direttamente a Villa Necchi: tra questi spiccano quelli dell’architetto Piero Portaluppi, che progettò la villa, e delle sorelle Nedda e Gigina Necchi, che la abitarono e la donarono al FAI. Non manca Giulia Maria Crespi, fondatrice del FAI, ritratta giovane accanto alla madre. È proprio da queste presenze familiari che nasce l’idea della mostra, il cui allestimento si sviluppa tra spazi espositivi e ambienti domestici, dove alcune fotografie, con le cornici originali, sembrano far parte dell’arredo stesso, come se fossero sempre state lì.

La mostra è aperta fino al 12 ottobre, dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 18.