Dopo anni di serrata, riapre il 4 novembre, in occasione della festa liturgica di San Carlo Borromeo, il nuovo Grande Museo del Duomo di Milano, nel complesso di Palazzo Reale, messo a disposizione dal Comune di Milano e totalmente rinnovato dalla Fabbrica nei suoi spazi architettonici e nel suo allestimento su progetto dell'Architetto Guido Canali, pronto ad ospitare il Tesoro della Cattedrale e un grande patrimonio di fede e di arte in 27 sale, 13 aree tematiche e oltre 2000 metri quadri di spazio espositivo.

Il Museo del Duomo venne inaugurato nel 1953, ma l'idea della sua realizzazione era già nata nel penultimo decennio dell'Ottocento, dall'esigenza di valorizzare tutto il materiale non in opera sul Duomo, legato alla storia della Veneranda Fabbrica e alla sua costruzione, nonché dal desiderio di raccontare la storia del simbolo di Milano attraverso le sue collezioni.

"Milano è una città dove il nuovo avanza quotidianamente e dove, simboleggiata da nuove forme architettoniche, si modella una società sempre in movimento – ha dichiarato il Presidente della Veneranda Fabbrica, Angelo Caloia – Il Duomo che non la domina più in altezza, la domina oggi più che mai per i richiami d'ordine religioso, civile e culturale. La storia della Cattedrale e della sua Fabbrica è impressa nelle genti, nella cultura e nella mentalità. Per questo merita di essere raccontata. Con l'inaugurazione del Museo del Duomo e con il riallestimento del preziosissimo Archivio della Fabbrica, la Fabbrica offre questi doni a Milano, rendendo pienamente fruibile e accessibile un grande patrimonio, preziosa lente attraverso cui leggere la nostra storia e, soprattutto, la nostra contemporaneità".

Il percorso nasce dalle sorgenti più antiche della cristianità e non a caso la Fabbrica ha voluto che esso iniziasse dal luogo più suggestivo e centrale della città: il Battistero di San Giovanni alle Fonti, dalle cui acque Sant'Agostino uscì trasformato dalla luce della fede per le mani di Sant'Ambrogio. Con la stessa consapevolezza e

determinazione, la Fabbrica ha scelto di far riscoprire una ricchezza nascosta di Milano, il suo preziosissimo Archivio, dichiarato il 16 maggio 2012 d'interesse storico di particolare importanza dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, composto da oltre mezzo milione di fascicoli dal XIV ad oggi tutti da riscoprire: un autentico diario della città, scritto giorno per giorno dal popolo milanese.

"L'archivio sarà anche interamente digitalizzato – ha spiegato monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo – in modo da rendere la Fabbrica ancora più fruibile, attraverso la rete e le nuove tecnologie informatiche. L'archivio contiene fonti dal 1145, data della prima pergamena della Basilica di Santa Tecla, fino ad oggi. Si tratta di oltre 14mila cartelle, 40mila immagini e 5mila disegni. Vorrei agganciare a questo nodo culturale gli utenti di tutto il mondo e ritrovare così qualcosa che avevamo perso".

Il giorno dopo la grande inaugurazione, nella giornata del 5 novembre è prevista l'immancabile kermesse di celebrità nella Sala delle Colonne del Museo: "Le colonne d'Europa. Identità e sviluppo economico delle Cattedrali nel tempo della crisi", questo il titolo del supposto "convegno" che "metterà al centro il tema del Duomo come prezioso scrigno dell'identità religiosa e civica di Milano nel contesto europeo e come principale risorsa economica della città".