Giuseppe Stevenazzi, Paesaggio, 2007, tecnica mistaGiuseppe Stevenazzi, Paesaggio,
2007, tecnica mista

"Una mostra che racconta l'avventura del paesaggio nell'arte contemporanea", così Giovanni Beluffi ha introdotto al pubblico la rassegna collettiva allestita alla Frera di Tradate. Una mostra che riunisce grandi nomi del territorio di Varese e giovani protagonisti. Presenti al taglio del nastro anche il Sindaco della città Stefano Candiani e l'assessore alla cultura Davide Fratus che hanno sottolineato come quella di Tradate sia una rassegna proiettata oltre gli stereotipi della raffigurazione di vedute di paesaggio, pronta ad aprire una breccia di senso e di significato sulla natura e sulla realtà circostante. 

E se ancora per Giorgio Morandi "dentro ogni paesaggio si nasconde l'anima del mondo", richiamando in tal

Gimmi Longhi, Scorcio a Gornate Olona, 1986Gimmi Longhi, Scorcio a Gornate Olona, 1986

modo la visione dell'arte di Cézanne, della luce che bagna campi e spiagge, del colore che sulla tela dà forma a rocce e montagne, le espressioni creative più contemporanee si rifanno ad operazioni schiettamente concettuali, a vedute di spazi e anfratti mentali, a vere e proprie collisioni visive, in tal caso lontane anni luce dal rapporto con la natura.

Il ritratto di paesaggio si gioca oggi entro una vastità di rappresentazione quasi sconfinata, illimitata come non mai. Una vastità non solo e non tanto di soggetti iconografici o di tecniche artistiche, quanto di obiettivi. L'interpretazione e il canonico racconto di paesaggio sono stati sostituiti dal tentativo di ricognizione visiva globale, dalla riflessione su ciò che vogliamo o possiamo vedere secondo le possibilità mentali, le strategie visive adeguate, le attrezzature fisiche di cui disponiamo.

La veduta di paesaggio si trasforma spesso in una visione interiore, intessuta di ricordi, paure, desideri, di citazioni e abitata più dalla presenza umana che da quella naturale. All'altro polo estremo si situa il racconto di cronaca: figlie della Periferia del 1925 di Mario Sironi, alcune opere dei nostri tempi, analizzando il tema del territorio, documentano in presa diretta la melassa delle città diffuse e delle periferie abnormi, le problematiche evoluzioni del paesaggio compromesso, violato e tradito tra le sterili opposizioni di "naturalisti nostalgici" e "costruttori a oltranza". Una produzione artistica e di pensiero ricchissima e protesa a raccontare il suolo di comuni, province e regioni, il degrado ambientale che non comporta solo l'antiestetico "trionfo del brutto" ma implica innanzitutto la sconfessione di un'etica della convivenza, del tessuto quotidiano di un popolo, della qualità di relazioni umane.
 
Parlare oggi di paesaggio in termini artistici significa, in estrema sintesi, poter abbracciare con gli occhi e le mani l'intera realtà, la varietà infinita dell'esistente, la natura più in profondità che in superficie.

Attenta-mente al Paesaggio
Mostra collettiva di pittura

Dal 5 al 27 febbraio 2011
Tradate, Biblioteca Frera
Orari: giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.00
Mostra a cura di Giovanni Beluffi
Espongono: Aldo Ambrosini, Sandro Bardelli, Emilio Baroffio, Liliana Bianchi, Mario Bogani, Livio Borghi, Silvia Bottazzini, Carla Burgstaller, Alfredo Caldiron, Piero Cicoli, Emilio Corti, Ezio Foglia, Piero Giunni, Fiorella Limido, Gimmi Longhi, Gina Maffei, Giuliano Motteran, Maria Letizia Palama', Leonardo Pecoraro, Raffaele Penna, Antonio Pizzolante, Giancarlo Pozzi, Fabrizio Rovesti, Vanni Saltarelli, Luisa Sommaruga, Giuseppe Stevenazzi, Mario Tettamanti, Armando Vanzini, Silvia Venuti, Silvio Zanella
Ingresso libero