Gli scavi delle chiese e nei complessi religiosi sono ormai una costante dell'archeologia del Varesotto, soprattutto negli ultimi anni. Si tratta spesso di interventi legati a lavori di risanamento e ripristino degli alzati e non solo, per i quali è previsto anche un controllo archeologico.

I risultati di questi lavori sono di grande interesse: spesso al di sotto delle chiese attuali si trovano tracce più o meno evidenti delle fasi più antiche dell'edificio stesso, manufatti, sepolture, che permettono di tornare indietro nei secoli. Come è accaduto nel caso di Azzio.

La chiesa del Convento, edificata all'inizio del XVII secolo, lo scorso anno è stata oggetto di lavori di restauro, grazie al Finanziamento della Fondazione Cariplo e al contributo dell'Otto per Mille alla Chiesa Cattolica. In occasione della creazione del vespaio con il nuovo riscaldamento del pavimento, si è proceduto allo scavo archeologico.

Lo scorso mercoledì 31 luglio, la dott.ssa Barbara Grassi, funzionario archeologico per la Provincia di Varese e il dott. Roberto Mella Pariani, l'archeologo che ha seguito i lavori di scavo e documentazione, hanno presentato i risultati in una conferenza presso la Chiesa stessa: un modo per far conoscere a tutti, anche ai non addetti ai lavori, quanto emerso dagli scavi.
Sono emerse così le strutture pertinenti alla chiesa precedente, dedicata a S. Eusebio, databile al Seicento, numerosi reperti e alcune sepolture, fra cui una infantile, in studio presso l'Università dell'Insubria di Varese. A questo si aggiungono ceramiche, resti di affreschi e monete.