G. Ossola, Contenitori, 2006G. Ossola, Contenitori, 2006

I luoghi cultuali – In un luogo da intenditori, la Pinacoteca di Villa Soranzo a Varallo Pombia, arriva l'ultima produzione di Giancarlo Ossola, già vista con il riscontro di pubblico documentato anche da artevarese.com al Museo Parisi Valle di Maccagno nei recenti mesi estivi. L'artista milanese, a Mesenzana per lunghi tratti dell'anno, ripropone i suoi lavori realizzati nello scorcio degli ultimi anni, al di là del Ticino, riproponendo gli ultimi esiti di un lungo faccia a faccia con i luoghi cultuali dove nasce la sua pittura: le stanze, gli interni, gli atelier.

I criteri dei saggi – A Varallo Pombia, da anni, la Pinacoteca viene gestita con criteri di elezione. Di proprietà comunale, lo spazio della collezione permanente e quello delle esposizioni temporanee viene gestito da un comitato di saggi: sei esperti che valutano gli indirizzi e i criteri di scelta tra le domande che annualmente arrivano per poter esporre in una sede divenuta ormai meta ambita e prestigiosa.
Nessuna spesa per chi allestisce, se non l'obolo. Chi espone in una personale lascia un proprio lavoro. Nel tempo la collezione stabile di Villa Soranzo si è andata così consolidando in direzione di una arte contemporanea aggiornata, con attenzione, ma senza chiusure, ai protagonisti più sensibili del territorio.

OssolaOssola

La nobile tradizione – Con Ossola si aggiunge un caposaldo della figurazione lombarda e, va da sé, nazionale, del dopoguerra. Quel dopoguerra che per l'artista voleva dire, ancora con i calzoni corti, dipingere i contadini del Brinzio o di Castel Cabiaglio, o ancora, prendere in mano ingombranti macchine fotografiche per cercare di fissare Coppi e Bartali, Magni, lungo i percorsi delle Tre Valli Varesine e più avanti con la mitica Leica, erano già gli anni di frequentazione con il gruppo del Realismo Esistenziale, fotografare i suoi temi cari: le fabbriche, soprattutto, scavalcando i reticolati, e poi gli interni, gli studi, sulla scia, peraltro di una nobile tradizione, dalla camera oscura di Canaletto, fino a Bacon.

La traccia di vita appena trascorsa – Gli elementi insomma erano già tutti sul tavolo. L'amore, la fedeltà per le tematiche 'popolari', la presa diretta del fenomeno, lo studio, fatto di intrusione discreta e amorevole, per fissarne i particolari, sentirsene avvolti, per poi rappresentarne l'essenza, senza cercarne la verità documentaria. Lo spirito, il cammino della luce, le tracce di una storia, più che i fatti in sé. Di questi tratti anche l'ultima stagione non è che una naturale conseguenza. I temi, sono i medesimi, la prospettiva è la stessa, lo scorcio dello sguardo non cambia. E' cambiata forse la luce, che allaga diversamente, che riposa e incide più saldamente, dopo il lavorio che ha agito nei suoi quadri per decenni. Rimane il suo punto fisso. L'assenza dell'uomo. Quell'assenza che come sempre è solo l'ombra di una vita appena vissuta.


Giancarlo Ossola – La meditazione dello sguardo

dal 20 ottobre all'11 novembre 2007
sabato 17-19; domenica 10-12/17-19; da martedì a venerdì su appuntamento: 0321.95176
PINACOTECA COMUNALE – VILLA SORANZO
Piazza Giuseppe Mazzini 1
032195355 (info),
032195176 (biglietteria)
varallo.pombia@ruparpiemonte.it
www.comune.varallopombia.no.it