Tra i tesori nascosti della nostra provincia certamente l'Oratorio Visconteo di Albizzate gioca un ruolo da protagonista; tappa obbligata per studiosi, storici e esperti d'Arte Medievale, il piccolo edificio a capanna incastonato tra la piazza principale, la chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro e un nugolo piccoli edifici residenziali, rappresenta senza dubbio una delle testimonianze più significative del Trecento lombardo, sia dal punto di vista stilistico che da quello conservativo: sono infatti miracolosamente sopravvissute ai secoli e all'incuria sia la struttura architettonica originaria tipica delle sobrie pievi medievali, che parte dello splendido ciclo d'affreschi al suo interno dedicato a San Lodovico da Tolosa e a San Giovanni Battista – rispettivamente parete destra e sinistra; sull'arco di trionfo Mosè e un altro profeta, mentre troneggia nel catino absidale l'imponente figura di un Cristo Pantocratore in mandorla, attorniato dai simboli dei quattro evangelisti e sovrastante una teoria di dodici apostoli.

La cappella gentilizia voluta da Pietro Visconti nella seconda metà del XIV secolo, al di là della rarità tematica rappresentata dalle storie di San Lodovico (santo tradizionalmente assimilato alla cultura d'oltralpe per via del legame con la dinastia angioina), porta in sé un plus rispetto ad altri esempi coevi, quello del sincretismo stilistico, immediatamente palese ai nostri occhi attraverso un'armonia estetica di forme e lumeggiature difficilmente rintracciabile altrove. Diverse mani lavorarono infatti alla cappella; si ipotizzano infatti due maestri, a loro volta coadiuvati da allievi, che qui lasciarono traccia delle principali e più importanti tendenze artistiche del Trecento lombardo; le ultime manifestazioni dello stile bizantineggiante tanto in voga nel XIII secolo (vedi la frontalità ieratica del Cristo in mandorla dell'abside) si sposano con la drammatica e robusta plasticità toscana di matrice giottesca mediata dalla sensibilità di Giovannino da Milano (ricordiamo che il passaggio di Giotto a Milano si colloca nell'anno 1335) e con l'arguto spirito narrativo proprio della miniatura, rintracciabile in tale contesto nello spezzettarsi delle scene in riquadri e in alcune esili figure appiattite da una linea fluente ed elegante, rese vive anche dall'amore per il dettaglio realistico caratteristico del clima gotico

cortese.

La solidità dell'affresco e l'eleganza del libro miniato concorrono, assieme ovviamente anche ad altri elementi, a testimoniare i frequenti scambi tra la nostra penisola e il mondo d'oltralpe, in particolar modo con la Francia: "un'eccellente cura culturale" come ha affermato sul Corriere della Sera l'autorevole voce di Philippe Daverio in un recente articolo "per chi vorrebbe negare la radice comune della nostra storia culturale europea".

L'incontestabile valore dell'Oratorio Visconteo non è certo corrisposto dalla sua storia manutentiva. Basti pensare che solo dopo una serie di forti sollecitazioni da parte della Soprintendenza e del Vescovo Shuster (che visitò Albizzate nel settembre del 1932) il nobile Conte Taverna – a cui passò la proprietà della cappella dopo una serie di vicissitudini seguite alla promulgazione delle leggi "eversive" del 1867, la cosiddetta liquidazione dell'asse ecclesiastico, che in parole povere soppresse ordini e corporazioni religiose e statuì l'incameramento dei loro beni- si convinse a cedere alla parrocchia l'Oratorio, ridotto ormai a condizioni spaventevoli dall'incuria, dall'ignoranza e dai secoli. Dal 1934 in avanti, pur tra le molte difficoltà degli interventi di restauro, ebbero comunque inizio una serie di politiche volte alla riabilitazione di questo gioiello, ultima delle quali risale al biennio 1998-'99 in cui si progetta e si attua un importante intervento sotto la direzione del Soprintendente ai Beni artistici e storici di Milano Dottor Pietro Marani, che ci consente ancora oggi di ammirare gli affreschi nel loro stato originario.

La proprietà della cappella rimane ancora oggi della

parrocchia; tuttavia la fattiva e sinergica azione del Comune per la sua promozione e valorizzazione permette a questa preziosa testimonianza di non finire nella lista nera di quei Beni abbandonati o ridotti ad uno stato di conservazione comatoso e irreversibile dalla poca lungimiranza dei propri amministratori. L'Assessore con Delega alla Cultura di Albizzate Giovanni Zenga parla a buon titolo di "giusto equilibrio" tra disponibilità delle risorse e promozione: la struttura si mantiene ancora in un ottimo stato di conservazione dall'ultimo restauro e per il momento non necessita di ulteriori e costosi interventi, mentre la flessibilità dell'amministrazione parrocchiale permette un certo margine di manovra riguardo alle politiche promotive che man mano vengono intraprese. Ultima in ordine di tempo è stata per esempio la presentazione del volume "Cosa fare, come fare" di Iolanda Romano: se consideriamo infatti la location come parte integrante del messaggio da comunicare, la scelta fatta dallo staff comunale è risultata senz'altro vincente. Al prestigio di questo sito non è certo rimasto indifferente il FAI, che puntualmente inserisce l'Oratorio Visconteo tra le mete delle sue "giornate" di apertura eccezionale delle sedi storiche e che lo scorso novembre ha scelto il trecentesco monumento da inserire nel progetto Mattinate Fai per le scuole in occasione del quale ogni anno i ragazzi hanno la possibilità di approfondire la conoscenza di uno dei tesori storico artistici della nostra provincia, mettendosi anche alla prova come "ciceroni" per il pubblico interessato; l'esperienza ha avuto un tale successo che potrebbe con molta probabilità essere ripetuta, inserita questa volta nel circuito culturale collegato ai prossimi campionati mondiali di canottaggio a settembre: in tal modo anche turisti e visitatori stranieri avrebbero la possibilità di scoprire le bellezze nascoste del nostro territorio.

Al di là delle canoniche ma eccezionali giornate di apertura, è bene ricordare che è possibile prenotare una visita in qualsiasi momento mettendosi in contatto con la Segreteria del Comune di Albizzate, e soprattutto che la fruizione è gratuita; «i costi di un'apertura costante e strutturata sarebbero per ora troppo onerosi per l'amministrazione comunale e di questi tempi le priorità sono altre»; tra queste ad esempio il reperimento di fondi per la ristampa del bellissimo catalogo L'Oratorio Visconteo di Albizzate- la storia, l'edificio, gli affreschi, edito da Nicolini, curato da esperti di altissimo livello e arricchito da immagini che bene illustrano il ciclo. La precedente stampa del volume è stata offerta dall'azienda Vibram, ma per la prossima ancora non si è trovato uno sponsor. (A buon intenditor …!)

L'impegno del Comune, assicura il Sindaco Francesco Sommaruga, sarà comunque costantemente volto a facilitarne la fruizione a chiunque lo richiedesse: a noi quindi il compito di non dimenticare questo piccolo ma importante tassello di storia e cultura lombarda.