Oltre la materia: forme e simboli, è la mostra al Museo Enrico Butti di Viggiù che raccoglie le opere di Pasquale Martini, docente e scultore presente nel nostro territorio varesino dagli anni '70 fino ai '90.

Una vita dedicata con passione all'arte del levare, ben rappresentata nelle venti opere scelte che testimoniano di una febbrile ricerca scultorea. Si ripercorrono quarant'anni di studi sui temi dell'antropomorfismo, la ricerca incessante su figure positive e negative, figure maschili e femminili che si compenetrano e si intersecano tra di loro.

Martini ha sviluppato la sua poetica in modo progressivo, un percorso durante il quale ha imparato la manualità ingegnosa, una strada che lo ha portato negli ultimi anni ad accarezzare il naturalismo, riuscendo a rendere visivamente la pietra simile al legno.

Martini si avvale ultimamente anche di nuovi materiali come il filo di rame e pietre di diversa estrazione e caratteristiche cromatiche, forme nuove libere da schemi prestabiliti che raggiungono nelle ultime produzioni un formato leggero e concettuale come Metamorfosi del 2012, una visione cosmologica equilibrata quasi memore dell'opera "surrealista" di Giacometti.

"L'arte, come ben ci insegna Pasquale Martini nel suo articolato percorso- scrive a commento Ettore Ceriani – non deve essere mai un mero esercizio di abilità, ma piuttosto una sottile azione di analisi e ricerca tesa a riprodurre anche quanto gli occhi non vedono: le percezioni, i sentimenti, le emozioni".