L'opera di Minerbi donata al MuseoL'opera di Minerbi donata al Museo

Cambio di destinazione – Dopo i tempi necessari per organizzare il trasporto di questa non poco ingombrante scultura, sabato 13 dicembre ha fatto il suo ingresso ufficiale tra le opere di Palazzo Marliani Cicogna l'opera in marmo di Arrigo Minerbi (1881-1960). Fino a poco tempo fa costituiva il monumento funebre presso il Cimitero locale della famiglia Stoeckel che ha ora deciso di donare l'opera al museo.

La resurrezione – La scultura fu acquistata nel 1950 per la tomba di famiglia da Maria Stoeckel, erede di una dinastia di industriali che a Busto Arsizio possedeva uno stabilimento d'incisioni per tessuti, carte e pelli. Arrigo Minerbi, che da poco aveva concluso la realizzazione della porta del Duomo di Milano raffigurante L'Editto di Costantino (1937-48), concepisce questa "Resurrezione" come una seconda versione del Monumento a Firenze dedicato ai Medici caduti nella guerra 1915-18. L'opera era costituita da tre figure di convalescenti che indicano la Resurrezione del medico appena spirato.

Una seconda versione – Come sottolinea l'artista stesso nelle sue memorie le due versioni si differenziano per diversi aspetti. In primis è il materiale: il monumento a Firenze è realizzato in bronzo e rende meglio gli effetti di realismo contenuti nell'opera. La versione in marmo, invece, si presta di più alla spiritualità della concezione, grazie ai suoi effetti di levigatezza e alla morbidezza di modellato che ne idealizza maggiormente i tratti. La scelta di isolare la singola figura, inoltre, ne sottolinea l'altissimo momento di elevazione dello spirito dalla vita terrena nell'attimo di liberazione dalla morte, rendendo ancor più suggestivo l'effetto complessivo. La figura così isolata sembra rivelare, secondo l'analisi della dottoressa Marelli, una somiglianza con l'Uomo che dorme di Adolf Wildt.

Opera da museo – L'opera ora troneggia maestosamente al piano terra del museo e sicuramente può essere considerata tra le più preziose presenti nella collezione. Sabato alla presentazione del catalogo erano tantissimi riuniti intorno alla scultura per ammirarla da vicino, dimostrando l'affetto di sempre ei confronti del museo cittadino. Questo d'altronde fu da sempre il volere dell'artista: "questa statua io l'ho eseguita parecchi anni or sono per destinarla a un museo". Minerbi, eccoti finalmente accontentato.