Un'opera di BraviUn'opera di Bravi

Riqualificare disvelando – Giannetto Bravi si spoglia dei panni da custode museale, per indossare quelli dell'artista, alla mostra che lo vede protagonista al Chiostro Arte Contemporanea, dal titolo "Merchandise". Accanto a lui un composito gruppo di artisti che formano il nucleo d'arte contemporanea della galleria di Duilio e Marina Affanni. Il gadget del museo – borsa, matita, tovagliolo di carta, gomma, penna, raccoglitore, segnalibro, block-notes – su cui è riprodotta l'immagine di un capolavoro di un artista maggiore o minore, è l'oggetto dell'indagine più recente indagine di Bravi sul sistema dell'arte dagli anni del boom economico. La questione è: un semplice oggetto di commercio può avere qualità ed un suo specifico carattere? Certo ce lo ha insegnato il design! Anzi è proprio questo a riqualificare il semplice oggetto industriale, risultato di una produzione seriale. L'oggetto di un book shop museale, però, ha a che fare con l'arte visiva, dall'antica alla recente. Lo sa bene Giannetto che compie un gesto artistico, nel quale vi si riconosce una precisa riflessione sul mondo dell'arte contemporaneo: attaccare gadgets dello stesso tipo, riproducenti la medesima opera d'arte, ad una tela per poi incorniciarla, significa da un lato compiere una riqualificazione dell'oggetto e dell'opera d'arte ridotta a puro merchandise, dall'altro compiere un atto di sacralizzazione, lo stesso compiuto dal commercio, di cui appunto l'artista disvela le logiche sotterranee. Non solo, Bravi, scegliendo a volte souvenirs museali con immagini di autori minori, conferisce loro quei tanto agognati 5 minuti di notorietà di warholiana memoria, che antichi sistemi commerciali avevano loro negato ed ora, paradossalmente, con le stesse armi del commercio, vengono "glorificati".

Un'altra opera dell'artistaUn'altra opera dell'artista

Realtà dualistica – "Ospitare una personale di Bravi" – spiega Marina Affanni – "e dare alla mostra un titolo provocatorio come "Merchandise", vuol dire interrogarsi sul lavoro del gallerista, mostrarne la dualità della mansione. Una galleria cerca di promuovere e fare cultura, di sostenere la ricerca artistica, ma non potrebbe permetterselo senza vendere le opere d'arte ai collezionisti, cioè senza fare commercio. In questo lavoro si agisce per stimoli culturali e di cuore, ma anche attraverso logiche economiche. Siamo in un sistema in cui le pubbliche amministrazioni spesso latitano e dove tutto ha un costo: anche la promozione dell'arte. E d'altra parte, lo stesso Cafè collegato alla nostra galleria, non va interpretato solo come semplice locale commerciale, ma anche come luogo d'incontro e di dialogo". L'amore per la sperimentazione artistica e la cultura possono convivere con il commercio dunque, ce lo dimostrano i titolari della galleria attraverso le poche righe di commento, affisse sotto le opere della mostra: le note tecniche, espressione dell'oggetto da vendere, sono accompagnate dalle ragioni culturali della scelta dell'artista e dai risvolti umani sottesi al rapporto di amicizia tra i galleristi e gli autori del pezzo artistico.

Un'altra opera dell'artistaUn'altra opera dell'artista

Piccoli musei invitano al viaggio – Arcangelo, Jorge Eielson, Marco Di Giovanni, Andrea Facco, Jean-Michel Folon, Piero Gilardi, Ferdinando Greco, Alberto Storaci, Ketty Tagliatti, Franco Marrocco, Jorunn Monrad, Adele Prosdocini, Alessandro Verdi sono i nomi degli artisti della collettiva che si sviluppa al primo piano della galleria "Il Chiostro". Tutti, a loro modo, esprimono il valore del merchandise, come i 5 ritratti di Di Giovanni ripresi da banconote venezuelane dove l'arte prende ispirazione dall'oggetto principe del commercio, il denaro, o come l'acquerello di Folon, riproducente una fiammella, la stessa che poi è diventata simbolo di una pubblicità per un noto gestore del gas: vale a dire che l'arte può anche essere al servizio del commercio. Questi ed altri esempi costituiscono quello che è il piccolo museo degli Affanni che, con Giannetto Bravi, condividono una sorta di desiderio compulsivo che li spinge a collezionare. Oggi l'arte contemporanea dà la possibilità di sfatare il mito dell'arte elitaria, facendoci diventare un po' tutti protagonisti e collezionisti di piccole, ma preziose opere d'arte, tutti in qualche modo siamo capaci di creare dei musei personali, proprio come quello di Giannetto e degli Affanni. Un'arte accessibile a tutti quella delle piccole quadrerie, le quali, per citare il titolo dato al catalogo antologico di Bravi dal curatore della mostra, Roberto Borghi, sono un "perpetuo invito al viaggio".

"Merchandise"
Chiostro Arte Contemporanea
Viale Santuario 11 Saronno (VA)
Inaugurazione: 29 novembre 2009 ore 17
Periodo: 29 novembre 2009 – 24 gennaio 2010 (chiusura natalizia dal 24 dicembre al 11 gennaio 2010)
Orari: da martedì a venerdì e domenica 10-12.30; 16-19; sabato 10-12.30 e al pomeriggio su appuntamento
Ingresso libero
Info http://www.ilchiostroarte.it/ Tel. 02 9622717