Uno dei lavori in mostraUno dei lavori in mostra

Cominciamo con il sottolineare che la Galleria Suzy Shammah è uno spazio dove, da anni, è possibile avere una mirata panoramica sull'arte europea.
Ogni periodo storico deve fare i conti con i mezzi espressivi che ha a disposizione, lo affermava già Georges Simenon.
All'unicità di uno schermo, alcuni artisti hanno aggiunto più piani visivi, formando dittici o trittici, o più ancora, come nel caso di Bill Viola alla Biennale di Venezia nel 2007.

Nei tre video di Zlatko Kopljar: K15, K16, K17, in proiezione presso la Galleria Suzy Shammah, protagonista è un uomo con indosso un abito bianco fluorescente le cui azioni sono scandite in tre precisi momenti e paiono destinarlo ad un inesorabile processo di espiazione.
Procede, sullo schermo di destra, avvolto da luci artificiali in un subway metropolitano, scortato da due uomini in abito nero.
Nello schermo di sinistra, il suo incedere si arresta con una genuflessione di fronte al memoriale degli eroi della rivolta del ghetto di Varsavia.
Nello schermo centrale, l'uomo incarna su di sé, il percorso di ogni singolo essere umano verso la morte.

Nello scavare una fossa, scompare alla vista del visitatore, affermando come a ognuno di noi possa accadere, nel corso della propria vita, di assistere alla scomparsa, attorno a sé, di conoscenti e persone care, di volti e sguardi conosciuti e familiari.

Mostra personale di Zlatko Kopljar
Milano, Galleria Suzy Shammah
Via San Fermo/Via Moscova 25
Fino all'8 dicembre