Doppia mostra per l'autirce conosciuta a livello internazionaleDoppia mostra per l'autirce conosciuta a
livello internazionale

La mostra "Maria Cristina Carlini. Opere" accolta in due importanti sedi dedicate all'arte contemporanea di Milano: la Fondazione Mudima, fino al 22 dicembre, e la Fondazione Stelline, fino al 13 gennaio, consente di ammirare il percorso artistico della scultrice.
La rassegna, a cura di Flaminio Gualdoni, presenta opere monumentali e di medie dimensioni, lavori storici dagli anni '80 e inediti.

L'autrice da sempre predilige il grés, col quale crea anche i bozzetti delle grandi sculture che poi realizza con i materiali a lei più consoni, quali l'acciaio corten, la resina, il legno di recupero, la lamiera, il ferro.
Nelle sale e nel cortile della Fondazione Mudima sono esposte opere significative di Maria Cristina Carlini, che comprendono sculture oltre a bozzetti e alcuni disegni su carta.

Di forte impatto sono gli inediti del 2012, realizzati appositamente per la mostra, con legno di recupero, fra cui una suggestiva installazione verticale alta 3 metri e un'opera creata in legno e ferro con sezioni orizzontali di tronchi; oltre a Chernobyl: alberi in ferro che testimoniano i danni dell'uomo sulla natura.

All'ingresso si è accolti da Soglia, un'imponente porta di quasi quattro metri in acciaio corten e resina; nelle sale interne sono presenti Alcatraz, realizzata con legno, chiodi e colore; Muro composto da diverse formelle in grès dall'aspetto ruvido e imperfetto, inframmezzate da muschio e l'installazione fortemente evocativa Stracci in cui i pezzi in grès con cuciture in ferro sono appesi a strutture che poggiano su un tappeto di terra scura.

Nel suggestivo Chiostro della Magnolia della Fondazione Stelline di Milano spiccano le opere monumentali progettate per luoghi aperti, che stabiliscono un forte dialogo con i visitatori e con l'ambiente circostante.

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L'essenziale Torre di Babele realizzata nell'estate 2012, crea con il monumentale Giardino di Pietra del 2008, un legame che si percepisce nella cromia e nella struttura monolitica dei due lavori. Nel prato è adagiata Genesi del 2004 che, con i suoi quattro tondi in ferro colmi d'acqua dai quali emergono elementi in grès, istituisce con gli altri lavori un equilibrio tra forme e materiali.

Scrive Flaminio Gualdoni: "Quella dell'artista è una sfida, sfida al materiale a suscitare da se stesso e far affiorare in carattere determinante la propria qualità originaria, il proprio non essere altro che, comunque, materia, senza metamorfosi metafore abbigliamenti tradimenti travisamenti".

Maria Cristina Carlini inizia a lavorare il grès nei primi anni Settanta a Palo Alto in California, per poi esprimersi con l'utilizzo di diversi materiali quali il ferro, l'acciaio corten, il legno e la resina per sculture anche monumentali.
Il percorso artistico di Maria Cristina Carlini comprende mostre personali e collettive in numerose sedi pubbliche e private nazionali e internazionali.

Diversi gli eventi all'estero da segnalare: Parigi e successivamente Madrid (2009) ospitano nelle vie dei loro centri storici le sue sculture monumentali. Nel 2010 una sua opera monumentale viene collocata in modo permanente davanti all'Ambasciata Italiana a Pechino, nella Città Proibita si inaugura una sua mostra personale e partecipa alla Biennale di Pechino. A Shanghai sono presentate due opere monumentali in concomitanza con la World Expo 2010. Espone inoltre a Denver nei campus universitari di Auraria e del Rocky Mountain College of Art+Design e in Francia sul lungomare di Cap D'Agde. A Miami nel 2011 una tra le sue maggiori opere monumentali, Icaro, inaugura il nuovo Parco della Scultura della Chiesa del Corpus Christi.
Sculture monumentali dell'artista sono collocate in permanenza presso i Musei Civici di Pesaro, l'Archivio Centrale dello Stato di Roma Eur, la Corte dei Conti di Milano, la nuova Fiera di Milano a Rho, a Parigi, Madrid, negli Stati Uniti a Denver e Miami e in Cina a Shanghai, Jinan, Tianjin e Pechino.