Busto A. – Leggere e fluttuanti “Architetture tessili” segnano un percorso itinerante che dal centro accompagnano al Museo del Tessile dove, nelle sale Gemelle, è ospitata la terza edizione bustocca di “Miniartextil”, la tradizionale mostra di Fiber Art.

Sono le installazioni di Daniela Frongia, dal titolo Prospettive, (allestite nel parco del museo -via Galvani -, in via Volta e in piazza Vittorio Emanuele), realizzate site – specific che intendono legare luoghi simbolici della cultura e del cuore cittadino. Non solo. Queste opere tessili, che d’impatto possono apparire grandi reti o gigantesche “ragnatele” infatti, rappresentano per l’artista un percorso introspettivo in dialogo con il territorio, la sua cultura e i suoi abitanti. Con i bustocchi l’incontro, il legame che si è creato, è rappresentato dai tessuti colorati posizionati sull’opera, donati da diverse aziende locali.

Da una serie di nodi si sviluppa tutto i lavoro: grovigli di fili che, come pensieri si intrecciano e si uniscono, tra pieni e vuoti, creando giochi di forme infinite che si allungano e allargano aggrappandosi a sicuri sostegni. Fragilità e stabilità come trame di racconti intimi.
Nella mia ricerca – spiega Frongia – do molta importanza al vuoto. L’installazione ne diventa il contenitore. Racchiuse all’interno dell’intreccio ci sono le mie emozioni, che nascono durante la lavorazione e con le quali mi relaziono, di volta in volta, e che con l’ambiente danno forma e struttura all’opera“.

L’artista tesse i suoi fili su improvvisati telai: qualsiasi luogo si presta ad esserlo. Un’esigenza quella di distruggere la tessitura tradizionale che Frongia, di origini sarde, ha sentito e messo in pratica per portare nella contemporaneità una visione tridimensionale del lavoro.
Opere sospese, cullate dal vento che muove i fili come in una danza scandita da soffi di melodie improvvisate dai ritmi sempre differenti. Oscillano, si muovono e modificano la propria forma.

Dell’artista è possibile ammirare anche la personale, dal titolo “Noi uno Smarrito” allestita fino al 19 giugno allo Studio Legale Albè nella sede di Via Cellini, visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 19.30, telefonando al numero 0331.639176.