Gallarate – Il Corniciaio, 96metri cubi d’arte. Il Corniciaio, dal 1978 a Gallarate, è un luogo pieno di energia, passione per il mestiere di artigiano, dove si fanno incontri speciali. Così può capitare che un cliente di passaggio sia riconosciuto come un talento a cui mettere a disposizione i 96metri cubi d’arte.

Simone Marazzi è entrato da Il Corniciaio di via Parini con l’intento di far incorniciare delle sue fotografie paesaggistiche. Dall’altro lato del bancone ha trovato Lisa Borgomaneri, colei che ha dato via allo spazio espositivo del negozio, gli ormai famosi 96 metri cubi d’arte. L’imprenditrice, colpita dal suo lavoro, decide di ideare con lui ad un progetto da far conoscere ai clienti e ai visitatori. Il risultato è Shadows under her skin, la prima personale di Marazzi che lavora sullo studio della figura femminile dal 2015 e che fotografa da almeno 25 anni, nonostante sia appena trentacinquenne. Da piccolo rubava addirittura le macchine fotografiche del padre. Lui stesso afferma: “Sono cresciuto

a pellicola”. Per questo ciclo di fotografie dedicate al mondo muliebre Simone ha scelto il bianco e nero, senza usare filtri. Racconta di aver coinvolto anche modelle non professioniste, che si sono rivelate più spontanee nelle pose assunte. Gli scatti, a spruzzo di inchiostro, sono realizzati su carta di cotone e mostrano donne colte in momenti di riflessione e di introspezione.

Di grande pregio l’allestimento, scelto in accordo con Lisa Borgomaneri. Su una parete in ottanio, il colore simbolo di 96 metri cubi d’arte, sono state disposte le fotografie in una sequenza studiata. Dato che il bianco e nero non potevano emergere sull’ottanio si è deciso di espandere il bianco, steso con un rullo per creare quasi un effetto da evidenziatore. Sapiente anche la scelta di mescolare i toni freddi con la luce calda dei faretti che illumina i lavori di Marazzi. Di fronte al ciclo fotografico, inoltre, è stata disposta una panchina rossa, eredità di una precedente mostra, che dà un valore aggiunto al percorso espositivo. Il visitatore è invitato a sedersi, per contemplare quel mondo femminile che si rivela ai suoi occhi.

Si dimostra preziosa ancora una volta la collaborazione rinnovata da Lisa con l’Istituto

Falcone, nello specifico con l’indirizzo fotografico per l’alternanza scuola-lavoro. Nello specifico per questa esposizione è stata coinvolta la studentessa Beatrice Bacchini, che si è occupata, in particolare, della creazione dell’invito e della gestione degli account social de Il Corniciaio.

L’inaugurazione ha visto una buona partecipazione di pubblico, ormai fidelizzato dalle proposte di 96 metri cubi d’arte. Questo spazio espositivo raccolto, che dialoga prepotentemente con la città, ospiterà la prima personale di Marazzi fino al 3 novembre. Esposizione che segna un ritorno del medium fotografico dopo la precedente mostra Alice e la meraviglia. 96 metri cubi d’arte ha iniziato la propria attività espositiva proprio esplorando il linguaggio della fotografia. In seguito ha ampliato il proprio raggio d’azione con opere pittoriche e tessuti. Quello che è certo è che se si entra nei 96 metri cubi d’arte si ha la sensazione di essere in “una stanza tutta per sé”, come scrisse qualcuno.

Eleonora Manzo