Una foto in mostraUna foto in mostra

A contatto con la gente – Una cinquantina di foto che raccontano la metropoli di un tempo e il disagio di oggi. Davide Mengacci lascia i media e si mette una nuova veste, quella che sente sua fin da bambino. La passione per la fotografia che l'accompagna da quando ha undici anni, che lo porta ad incontrare Ugo Mulas ed amare Cartier Bresson. Nella mostra Vita minima che apre l'1 ottobre allo Spazio Lavit di Varese si scopre questo nuovo aspetto, meno noto, di Mengacci. Metà immagini in bianco e nero e metà a colori si prestano a un confronto tra la realtà di ieri e quella di oggi. Dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, vedute nostalgiche di Milano e dei suoi abitanti, la povertà affrontata con riservatezza e umiltà.

Sfumature accese – Colori shock, forti contrasti sono il risultato di uscite notturne a fianco dei volontari della Croce Rossa Italiana di Milano per aiutare i senza tetto. Persone che si trovano in strada spesso per scelta e che con ingegno e fantasia superano le avversità quotidiane. Diventati scaltri per necessità i clochard si preparano un letto per dormire con i manifesti e i cartoni o si riparano

Un'altra foto espostaUn'altra foto esposta

dalla pioggia creando un argine coi giornali. Immagini in cui si legge la solitudine di queste persone ma anche la ferma consapevolezza della loro decisione. Una scelta di vita diversa dal comune, ma anche una voglia di libertà inseguita con ardore.

Determinazione e caparbietà – La scelta di una vita diversa da quella che abitualmente vediamo e pratichiamo, la scelta di una ‘Vita minima'. Minima ed essenziale ma curata in ogni dettaglio, ingegnosa, dotata di quell'ingegno che appartiene all'uomo in difficoltà che, con maestria immediata, risolve il problema che gli si presenta. Una chiave di lettura originale in cui scoprire nuovi punti di riflessione; nella cinquantina di immagini esposte, divise dal colore e dal bianco e nero – sempre vicine per analogie linguistiche e tematiche – si scopre l'evoluzione della metropoli a partire dalla fine degli anni Sessanta. La forza delle persone. Gli immigrati e gli emigrati si alternano scorrendo i volti pieni di vita, resi anonimi dalla loro condizione, dall'isolamento voluto o dovuto.

Un'altra foto in mostraUn'altra foto in mostra

Una vita diversa – Un sottile fil rouge lega tra loro le fotografie; una trama prende il via dal bianco e nero del ricordo e arriva, riempiendosi di colore, all'immagine attuale.
Stessa forza, diversa dimensione.
Gli scatti di Mengacci sono documenti dell'allora e testimonianze dell'oggi.
Le persone sono le vere protagoniste delle fotografie: attive o passive, trascurate per l'incuria dovuta alla necessità ma aiutate dalla forza di volontà della gente comune. Scatti discreti che non ‘violentano' ma addolciscono anche le visioni più forti, di una realtà troppo spesso emarginata. Scatti pittorici dove il messaggio di speranza e fiducia verso la vita appare ancora più intenso. Fotografie che rivelano una sottile ironia. Una difficoltà nel sopravvivere ma una gran voglia di vivere.

Accompagna la mostra un catalogo con un racconto inedito della scrittrice Chiara Zocchi.

DAVIDE MENGACCI – VITA MINIMA
dal 1 al 31 ottobre 2009
Spazio Lavit
Via Uberti, 42
Varese
Orari: mart/giov/venerdì 17-19.30; sabato 10-12.30/15-17
www.spaziolavit.com
info@spaziolavit.com
T/F 0332312801 – mobile 3312682044
Inaugurazione 1 ottobre dalle ore 18
presente il fotografo e la scrittrice Chiara Zocchi autrice di un racconto in catalogo
Finissage con Davide Mengacci il 29 ottobre alle ore 18.00