L'artistaL'artista

Un mondo si schiude – Icaro, Pegaso, Don Chisciotte, la Donna dormiente, Eva, il Minotauro, la Sentinella della Pace, il Gallo d'oro e l'Airone, il Danzatore e l'Uomo urbano che legge, il ritratto di un pescatore siciliano e quello di un indiano d'America, … un ‘mondo' si schiude appena si varca la soglia del laboratorio dello scultore incredibilmente operoso e cordiale Giancarlo Marinucci, nativo di Roma, ma che vive e lavora da trent'anni a Venegono Superiore.
"Ho la mania di tutto" dice "amo la scultura, ma mi piace la poesia, m'interesso di musica, e creo anche oggetti di arredamento…"; ma poi, in quel laboratorio, è la scultura la vera protagonista e il bronzo, il rame, il metallo, il legno, si trasformano sotto le mani di un fine cesellatore che si è trasformato in artista, in forme dirompenti che a malapena contengono l'energia dello scultore. "La caratteristica è sempre la stessa" dice: "Questi costati fatti di blocchi rappresentano i problemi, che ognuno serba dentro di sé". Infatti, le sculture, che rappresentano figure umane, soprattutto femminili, ma anche animali oppure miti lontani nel tempo, che trovano atavica radice nella tradizione classica, si spezzano nel mezzo del torace, che si ricompone in blocchi di bronzo lucido, levigato, tanto da emergere come elemento stilistico di tutte le sue opere a simboleggiare, come ha detto Marinucci, i problemi, le difficoltà, i blocchi che tutti provano, e che ci rendono uguali nella consapevolezza della caducità materiale.

Nello studioNello studio

Energia delle forme – Osservando una scultura sospesa da terra le cui estremità formano una geometria zigzagante, come colta da una scossa di pura energia che si trasforma in un passo di danza, in elevazione, senza alcun contatto con la terra, si percepisce la leggerezza, ma anche la lotta impari dello spirito che combatte con la materia, che è aggredita, lavorata, colpita dalla forza dello scultore, che la modella. "Quest'opera è dedicata a Nureyev, mi ha affascinato la sua danza …, si tratta di un'opera in cui ho lavorato direttamente il metallo, la soddisfazione e il risultato è più immediato rispetto al procedimento della fusione" e mi mostra la Donna dormiente, accanto alla quale vi è il calco in gesso, esattamente uguale. La spiegazione è dettagliata, a volte paziente, per spiegarmi ancor meglio le fasi più delicate del metodo di fusione del metallo, che richiede la realizzazione di piccoli tubicini, ‘arterie' le definisce Marinucci, attraverso le quali poi il bronzo incandescente viene colato per poi occupare la forma voluta. Le ‘arterie' saranno poi eliminate, perché di fatto sono materiale di scarto, se si considera l'opera realizzata, ma per lui sono fonte di ulteriore creazione e mi mostra una sedia, o forse un trono, stilizzato, in bronzo, le cui gambe, e lo schienale prezioso è fatto proprio con quei pezzi di "scarto", che ora hanno trovato nuova identità e dignità nell'opera creata.

Nello studioNello studio

Padronanza dei mezzi – Ciò che colpisce in Marinucci è l'estrema padronanza di tutte le fasi di realizzazione dell'opera in metallo fuso, compreso il calcolo del telaio invisibile, che le fa stare letteralmente in piedi. Infatti, non sempre lo scultore è in grado di realizzare tale fase di progettazione, come d'altronde altri momenti di esecuzione, che invece sono affidate ad un ‘artigiano-artista' altamente specializzato, che si trova solo nelle migliori fonderie d'arte ed è proprio qui, che lui si è formato, dopo aver frequentato le scuole d'arte a Milano. Tale lavoro di "bottega" gli ha dato l'opportunità di incontrare i più importanti scultori contemporanei, come Pomodoro, Minguzzi, Messina, Schwarz. L'esigenza di creare è nata naturalmente da subito, gli incontri di collaborazione, di lavoro, ma anche amicali con figure come quelle citate sopra e soprattutto con lo scultore e amico Mario Robaudi, docente all'Accademia di Brera ha fatto sì che si formasse, già negli anni sessanta e settanta un cenacolo di scultori, che oggi è ripoposto da una associazione onlus di Ivrea, di cui Marinucci è parte attiva insieme a molti altri scultori a livello nazionale e internazionale.

Progetti – A Tradate sarà presentato da Fabio Ceschina, un amico scultore, con il quale in progetto gli piacerebbe realizzare un'esposizione a tema, allo scopo di mettere a confronto due modi diversi di fare scultura.
"Mi sto appassionando al legno…" e una testa di un cavallo dalle forme picassiane prende forma sotto i miei occhi, dapprima nel candido gesso, poi nel caldo legno di noce opportunamente trattato col colore tanto da farlo diventare quasi un rosso rubino scuro. Sarà una delle tante opere presenti nell'imminente mostra tradatese insieme ad altre anche di imponenti dimensioni, di sicuro impatto visivo.

Esposizione di scultura di Giancarlo Marinucci
dal 05 al 20 aprile 2008
Presentazione di Fabio Ceschina, sabato 05 aprile 2005 alle ore 17.00
Villa Truffini, primo piano, C.so Bernacchi, ang.Via Cavour- Tradate VA
orari: festivi: 10.30-12.30/15-19.30
feriali: 16-19
Ingresso libero