Creatura femminile miticaCreatura femminile mitica

Riprese – "La giornata di studio di quest'oggi segna la ripresa delle attività dell'Istituto Gerolamo Cardano nel panorama della cultura nel nostro territorio". È stato il Rettore dell'Insubria, Renzo Dionigi ad annunciarlo, dando inizio al convegno: "Mirabile e straordinario: creature fantastiche dell'universo medievale", organizzato in collaborazione con l'International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities e la Fondazione Visconti di San Vito Onlus. L'appuntamento, per studiosi ed appassionati, si è svolto giovedì 9 luglio, al Castello Visconti di San Vito di Somma Lombardo. La cornice ideale per far rivivere, attraverso le relazioni erudite di docenti universitari, le leggendarie figure di sirene, chimere e centauri e, insomma, di tutto l'universo fantastico che popolava la fantasia e i monumenti d'arte dei secoli passati.

Esseri fantastici nell'arte – Claudia Storti, direttore

Figura di demonio in un'antica pergamenaFigura di demonio in
un'antica pergamena

scientifico dell'International Research Center dell'Insubria ha moderato gli interventi dei relatori che, in una stupefacente carrellata di immagini, hanno cavalcato le opere e le meraviglie dei Secoli di Mezzo. È stato Alfonso D'Agostino (Università degli Studi di Milano) a rompere il ghiaccio con un'immersione nei codici miniati spagnoli: "Il mostruoso, nell'immaginario antico, nasce spesso dalla commistione tra immaginazione ed esempi di difformità fisiche e psichiche, che l'uomo del Medioevo non riusciva a spiegare razionalmente. L'ignoto, lo sconosciuto era per sua stessa natura misterioso e fantastico. Anche i resoconti dei viaggi – prendete ad esempio Marco Polo – raccontavano di figure animali leggendarie. È il caso del rinoceronte, sconosciuto nel mondo occidentale e interpretato come la mitica figura dell'unicorno".

Scoprire l'ignoto – A proseguire il viaggio nel mondo magico e misterioso dell'arte del Medioevo, è intervenuto Saverio Lomartire (Università del Piemonte Orientale), che ha presentato al pubblico un'antologia delle più note decorazioni lapidee, sparse per tutta Italia. "Risulta forzato e pedante – ha spiegato Lomartire – voler vedere in ognuna di queste figure mostruose e bizzarre dei significati moraleggianti. I tralci abitati da draghi, tritoni e idre squadernano un repertorio decorativo infinito con tanti punti di tangenza con la miniatura e i materiali tessili". Marco Petoletti (Università Cattolica) ha introdotto il numeroso pubblico presente nel pomeriggio, nel mondo dei "mostri di inchiostro e pergamena". Attraverso una strepitosa proposta di immagini, ha narrato di magiche e misteriose creature animali addomesticate, schiacciate e contorte nelle incipitali miniate degli antichi codici. "L'India è stata da sempre la terra del misterioso e dell'ignoto, una terra abitata, così come ci raccontano le immagini di un codice dell'Ambrosiana, da uomini con gli occhi sulle spalle, da esseri umani con la testa canina o, ancora, da uomini che nascevano canuti, per poi ringiovanire con il passare degli anni". Cose da far invidia ad un qualsiasi regista cinematografico contemporaneo.

Uomo con testa d'asinoUomo con testa d'asino

La meraviglia delle antiche pergamene – Con una sapida sortita, Petoletti ha concluso: "È pur vero che San Bernardo metteva in guardia i confratelli dalla distrazione che poteva provenire da tutti i mostri scolpiti nei capitelli o sugli archi delle architetture. La visione di quelle bestie leggendarie poteva distogliere dalla lettura dei testi di preghiera. È forse per questo che i draghi e i minotauri si sono rifugiati… nella pagine dei codici". A concludere il pomeriggio di studi, non è mancato un intervento di storia della scienza, affrontato da Ezio Vaccari (Università degli Studi dell'Insubria). La moderna scienza e la zoologia che cosa dicono di tutti questi draghi, mostri marini e grifoni? "È interessante – ha spiegato Vaccari – citare il caso di Jakob Scheuchzer, che nella sua opera scientifica «Itinera alpina», oltre a tracciare una prima ricognizione geologica e mineralogica delle Alpi, attesta e cataloga tutta una serie di animali mostruosi, a cominciare dai «draghi volanti», divisi per cantoni svizzeri. Siamo nel 1700. Ma Scheuchzer non fu un ingenuo anacronistico scienziato che vedeva draghi. Era figlio del suo tempo. Tanta strada avrebbero dovuto ancora fare la moderna scienza, l'anatomia comparata e lo studio dei fossili". Ma voi che leggete non pensiate che queste cose siano solo storie di tempi passati. Animali semi-mostruosi e fantastici popolano ancora oggi l'araldica, i bei monumenti romanici musealizzati e non, il cielo e le sue costellazioni.