Veduta esterna della Chiesa di Sant'AmbrogioVeduta esterna della Chiesa di Sant'Ambrogio

Proprio nella settimana che vede la sua celebrazione, il 7 dicembre, Artevarese dedica uno speciale ad Ambrogio, vescovo di Milano nel IV secolo ed importante uomo politico.

Già si è avuto modo di raccontare le grandi qualità del Santo, che spesso si trovò implicato in questioni molto più terrene che religiose. Come si è detto il cuore della sua città era l'attuale piazza del Duomo, che si trovava ad essere il centro di un più ricco complesso di edifici religiosi.

Infatti intorno alla originaria basilica si trovavano e per lo più si conservano tuttora, altri importanti edifici religiosi, le cosiddette basiliche milanesi. Iniziate quasi tutte in epoca ambrosiana, si dispongono seguendo i punti cardinali, rispetto al centro del Duomo. In onore ad Ambrogio, scopriamo la basilica di S.Ambrogio, ad ovest.

Si tratta dell'edificio forse più antico, fatto costruire dallo stesso Santo, a lui il più caro, al punto che qui si fece seppellire. Ancora oggi la sepoltura di Ambrogio è visibile al di sotto dell'altare maggiore. La basilica si trova in un punto topografico della Milano antica molto importante, vicino a Porta Vercellina, in una zona riservata a sepolture cristiane caratterizzata dalla presenza di celle dedicate ai martiri.

Venne edificata tra il 379 e il 386 d.C., come sepoltura di Ambrogio, ma vi vennero poi accolte le spoglie di due martiri, Gervaso e Protaso, casualmente trovate da Ambrogio stesso.

Volta di Sant'Ambrogio in Ciel d'OroVolta di Sant'Ambrogio in Ciel d'Oro

L'aspetto attuale dell'edificio risale all'epoca romanica, ma scavi archeologici condotti nel secolo XIX hanno permesso di ricostruire la pianta originaria dell'edificio: ad aula rettangolare, suddivisa in navate da tre file di dodici colonne e terminante con una abside semicircolare. Nonostante le modifiche nei secoli, si conservano tracce della chiesa originaria e dei suoi arredi. Ad esempio il cosiddetto sarcofago di Stilicone, oggi usato come base del ciborio, che la tradizione attribuisce al generale Stilicone, oppure tarsie in marmo raffiguranti l'agnello e motivi floreali, che in origine impreziosivano le pareti interne. O ancora una transenna in marmo decorata dal cristogramma, forse parte di una recinzione dell'altare.

Oggi collegato alla basilica, ma in origine indipendente da essa e quindi edificio a sé, è il sacello di S.Vittore in Ciel d'Oro, un ambiente di forma trapezoidale, dove secondo la tradizione Ambrogio avrebbe fatto seppellire il fratello Satiro, assieme alle reliquie di S.Vittore. Gli scavi archeologici sembrano però mettere in discussione la cronologia, così come anche la funzione. Di notevole interesse la decorazione musiva, attribuibile a fine V-inizio VI secolo d.C., una delle poche testimonianze artistiche della Milano dell'epoca. La volta della cappella è interamente rivestita di tessere dorate, e al centro si trova , circondato da una ghirlanda, il busto del Martire Vittore. Sulle pareti, invece, sul blu intenso del fondo appaiono le immagini del vescovo Ambrogio, tra i santi Gervasio e Protasio e del vescovo materno tra i santi Felice e Nabore.

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