L'associazione ora c'è – Castelseprio e tutte le aree raccordate nel progetto, Cividale del Friuli, Spoleto nel Perugino, Benevento e Monte Sant'Angelo nel Foggiano, si sono riunite a Spoleto venerdì 5 giugno per firmare lo statuto che ha sancito la nascita dell'Associazione "Italia Langobardorum". La volontà delle città che ne fanno parte di unirsi in associazione si era già manifestata nei mesi scorsi con la costituzione di un organismo giuridico permanente, con il compito di coordinare il sistema di azioni utili alla valorizzazione e alla tutela del proprio patrimonio storico-artistico.

Un passo obbligato –  Un passo obbligato quello della costituzione dell'associazione nel percorso di ascesa al podio. Al di là del fatto che la forma associativa sia stata riconosciuta come la forma più snella e libera da vincoli, soprattutto economici (nei mesi passati si era discusso anche sulla forma giuridica della fondazione) dall'80% degli Enti Comunali coinvolti, essa garantisce una struttura e la continuità dei lavori -ci si augura rapida- benché dopo le recenti elezioni alcune Amministrazioni Comunali abbiano visto insediarsi nuove compagini politiche.

Sede e Consiglio di Amministrazione –
La sede della nuova Associazione sarà Spoleto, la quale non farà da limite alle autonomie dei singoli Enti, piuttosto sarà punto di raccordo, anche logistico tra le varie realtà del sito seriale. Il Consiglio di Amministrazione provvisorio, intanto diretto dal neoeletto presidente Vuga, Sindaco di Cividale del Friuli, e dal vice-presidente Pepe, avrà tempo novanta giorni per indire la prossima assemblea che probabilmente avrà luogo a Cividale.

Rinvio del verdetto – Se da un lato la firma dello statuto associativo è servita a fare un ulteriore passo in avanti verso la conquista del titolo, dall'altro non lo si deve ritenere atto conclusivo del processo di candidatura. Il verdetto, infatti, sarà rivelato solo alla fine del 2010 o al peggio nella primavera del 2011. "Questo perché – spiega Lorenzo Carrieri, ex Vice-sindaco di Castelseprio e firmatario dello statuto – l'Icomos ha richiesto agli Enti nei quali ricadono i siti longobardi, di apportare delle migliorie. A Castelseprio, per esempio, è necessario implementare la sorveglianza dell'area archeologica con l'installazione di un sistema di antifurto perimetrale, Brescia invece dovrebbe ampliare il suo bacino". Ma questi sono solo alcuni esempi di quanto "Italia Langobardorum" debba ancora lavorare ancora prima di essere riconosciuta patrimonio dell'umanità Unesco.
Giudizio positivo – Continua Carrieri: "il rinvio dell'assegnazione non deve essere interpretato negativamente, ma come un'opportunità per i sette Comuni di raggiungere gli standard ottimali grazie ai quali il riconoscimento alla fine sarà praticamente automatico. Negli ultimi anni l'Unesco ha alzato i livelli di qualità per evitare che troppi enti possano candidare beni e luoghi a patrimonio dell'umanità. Basti pensare che le Dolomiti riceveranno solo quest'anno il tanto desiderato riconoscimento dopo ben dieci anni di candidatura". "Il lavoro, quindi, non è terminato – incalza l'ex Vice-sindaco -, dobbiamo tenere alta la guardia, adeguandoci entro il gennaio 2010 alle ultime richieste Icomos che attualmente riguardano le traduzioni in lingua della cartellonistica e delle opere editoriali".