Andrea LevaAndrea Leva

Un'occhiata all'archeologia – Una lettura al lavoro di ricerca svolto da Andrea Leva, giovane di Gallarate, laureatosi nel 2006 all'Università del Sacro Cuore di Milano, nel Corso di Laurea in Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo. Guidato dal relatore Antonio Somaini lo studente ha dedicato la sua ricerca ad un Museo della nostra provincia, incentrando l'attenzione sulla storia di questo e alcuni aspetti gestionali.

Perchè dedicare la tua tesi di laurea al Museo di Arsago?
"Lo spunto per la tesi mi è stata data dalla scoperta della necropoli longobarda e dalla successiva creazione del Museo Civico. Sono partito definendo cos'è un museo, le caratteristiche, i bisogni, le peculiarità, per giungere ad alcune ipotesi che in futuro avrebbero permesso alla realtà esaminata di Arsago Seprio di diventare un ente autonomo rispetto al comune al quale era legato da più punti di vista".

Quali sono state le tappe del tuo lavoro?
"Mi sono concentrato sulla storia del Museo, dall'apertura al pubblico nel 1983, e sulla sua struttura: spazi, sale, interno ed esterno. Il complesso interno è suddiviso in tre sale: la prima è dedicata al periodo della preistoria e della protostoria. Il patrimonio qui conservato permette di capire come venivano costruiti ed usati gli strumenti per le diverse attività che si svolgevano nell'area della palafitta. Si passa poi alla periodo del Bronzo finale e alla cultura di Golasecca sviluppatasi lungo le vie commerciali d'acqua del Ticino e del Lago Maggiore. In ultimo l'invasione gallica del IV secolo in cui nuove genti celtiche giungono d'Oltralpe. Nella seconda sala si arriva all'epoca della romanizzazione; nella terza e ultima sono ricordate l'età imperiale romana e i Longobardi".

Ricostruzione tombe nella necropoli tardo celtica-romana scavataRicostruzione tombe nella necropoli
tardo celtica-romana scavata

L'analisi svolta prosegue poi alla gestione del Museo.
"Partendo dalla dipendenza del Museo al Comune, ho analizzato diversi fattori economici e di gestione. La mancanza di un guadagno da parte dell'ente comunale in riferimento al Museo per esempio, o la mancanza di un recapito telefonico autonomo del museo. Un aspetto positivo è la partecipazione da parte del Museo al SIMARC, il sistema dei musei archeologici della provincia di Varese, insieme a Sesto Calende, Angera e Varese. Il Comune effettivamente ha solo un guadagno a livello storico e culturale, non economico. Inoltre la gestione del museo è coordinata da un conservatore e da una serie di collaboratori, per la maggior parte laureati e inseriti nel settore".

Secondo le tue ricerche quali prospettive ci sono per il futuro del museo?
"Una mia proposta, dopo aver steso un bilancio per gli anni 2005 e 2006, è quella di inserire un biglietto d'ingresso, non tanto per avere dei guadagni, ma quanto meno per coprire alcune spese. Ho messo così a confronto, proprio in relazione a questa mia proposta, il Museo Archeologico di Arsago Seprio con il Museo Civico naturalistico di Sesto Calende che ha attuato con risultati positivi tale escamotage".

Vetrina del Museo, corredi tombali del I sec. d.C.Vetrina del Museo
 corredi tombali del I sec. d.C.

A quali conclusioni sei arrivato?
"L'ultima parte del mio lavoro è dedicata all'analisi della tipologia di pubblico che il Museo attira o che dovrebbe attirare. Partendo dal presupposto che la conoscenza da parte del pubblico può aiutare le organizzazioni museali sia sul versante della strategia e della gestione a medio e lungo termine, sia su quello strettamente operativo, ho sviluppato alcuni punti essenziali. Una pianificazione strategica in relazione ad eventi e attività basate sui punti forti esistenti del museo. L'attività di marketing legata alla promozione e comunicazione della realtà stessa".

"Il Museo deve agire come un vero e proprio 'laboratorio di idee e sperimentazione', punto di riferimento per la Comunità in cui sorge, strumento fondamentale per la conoscenza e l'interpretazione del passato e per la comprensione del presente". Così si conclude la tesi di laurea triennale di Andrea Leva, puntualizzando l'importanza ricoperta dai musei, nonostante le differenti difficoltà che ogni singola realtà inevitabilmente presenta.

L'ingresso del MuseoL'ingresso del Museo

Il Museo oggi – Uno sguardo alla situazione attuale dopo alcuni anni dalle ricerche svolte dal giovane studente. Attualmente l'ingresso al museo è libero per tutti i visitatori negli orari di apertura previsti. Per tutti gli altri giorni è richiesta la prenotazione ed è previsto il pagamento di un biglietto comprensivo anche della visita guidata. (info. tel. 0331/299927). Il Museo, che vede come conservatore Luisa Alpago-Novello Ferrerio, è ad oggi una realtà dinamica, sia dal punto di vista della didattica che in merito alle proposte al pubblico. Le visite al Museo prevedono approfondimenti sui temi: 'Dalle palafitte ai Visconti' e 'La paleontologia'. Vengono proposte inoltre visite guidate ai monumenti della zona, la Basilica di San Vittore, la torre campanaria e il Battistero di San Giovanni (complesso romanico tra i più importanti della Lombardia). Appuntamento importante è divenuta nel tempo la serie di conferenze "I Mercoledì del Museo", realizzate in collaborazione con il Gruppo archeologico DLF di Gallarate: incontri a cadenza bimestrale su argomenti di archeologia, storia, arte, ambiente con particolare attenzione alla realtà locale. Gli incontri si svolgono alle ore 21.00 presso la sede del Museo.

Civico Museo Archeologico di Arsago Seprio
Viale Vanoni, 20
Arsago Seprio (VA)
Per informazioni e prenotazioni:
Tel. 0331/299927 (Comune)
in orario d'ufficio
(giorni feriali ore 10.00 – 13.00)
Orari Museo: sabato: 15.00 – 18.00
domenica: 10.00 – 12.00 / 15.00 -18.00
mercoledì: 20.30 – 22.30