la copertina del volumeUna preziosità da tutelare – “Un manoscritto dell’inizio del settecento trovato durante i lavori di riordino della Parrocchia di Coarezza, frazione di Somma Lombardo. Una preziosità – continua Don Norberto Valli, docente di Liturgia al Seminario Arcivescovile di Venegono Inferiore – che testimonia la cura e l’affetto della comunità per il loro santo patrono e la volontà di riprendere i momenti salienti della giornata (vespri, messa…) accompagnandoli con canti ambrosiani”. Con queste parole Don Valli mette in risalto il valore, sotto il profilo liturgico, dell’antico stampato trovato a Coarezza. Si tratta di un testo che raccoglie i formulari delle diverse celebrazioni previste in occasione dell’annuale festa di San Sebastiano, patrono della comunità parrocchiale. Esso ci permette di gettare uno sguardo sulla liturgia celebrata in passato da una comunità di rito ambrosiano nella festa del patrono, in tutta la sua ricchezza e nel suo forte radicamento nella tradizione della Chiesa milanese.

 

La pubblicazione – Una preziosità che non poteva non essere adeguatamente valorizzata. Di qui l’idea, resa possibile grazie all’editore varesino Macchione, di stampare questo reperto come primo libro di una nuova collana “Quaderni di storia del territorio varesino”. Nel volume in questione è riprodotto in forma anastatica l’antico manoscritto liturgico contenente la solenne liturgia cantata per la festività del patrono di Coarezza, San Sebastiano e, in particolare: i Vespri Primi (cioè quelli della vigilia della festività, che cade il 20 gennaio), la Santa Messa del giorno e i Vespri Secondi, quelli del pomeriggio dello stesso 20 gennaio.

 

Durante la conferenza stampaUn particolare interesse storico, liturgico, musicale – E’ il direttore del gruppo vocale Antiqua Laus, Alessandro Riganti, ad approfondire l’aspetto prettamente musicale dell’opera. “La liturgia cantata presente nel manoscritto di Coarezza è di rito ambrosiano, rito che anche sotto il profilo musicale si differenzia, pur con molte somiglianze, da quello della chiesa romana, cioè dal canto gregoriano La stragrande maggioranza dei brani qui riportati non risulta presente in altri libri liturgici più antichi. Non è da escludere a priori che qualche brano possa rappresentare una neo-composizione in stile ambrosiano: potrebbe in tal modo spiegarsi la presenza di diversi bemolli, nonché di qualche bequadro, persino di un diesis, capaci di dare un sapore spiccatamente ‘tonale’ ad un repertorio che, di per sé, nasce come ‘modale’. La scelta interpretativa fatta dal coro Antiqua Laus si è comunque orientata verso l’esecuzione integrale di quanto è stato trovato scritto nel manoscritto”.

 

Parola al Presidente Galli – Il volume, come già accennato, è stato presentato qualche giorno fa nella sede della Provincia di Varese. E’ lo stesso presidente Galli a sottolineare l’importanza culturale di tale manoscritto. Ai nostri microfoni l’ha definita un’iniziativa di nicchia ma da valorizzare con ogni forza. In primo luogo perchè ripercorre un importante frammento della storia religiosa delle nostre zone, in seconda istanza poiché ci mette in contatto con appassionati del genere liturgico, un genere più che mai di nicchia ma che denota il grande spessore culturale del nostro territorio e mantiene ben salde le nostre antiche e tradizionali radici.

 

 Valorizzato un prezioso reperto conservato nella chiesa di San Sebastiano a Coarezza di Somma Lombardo. Curato da Mauro Luoni e pubblicato da Pietro Macchione, il volume contiene una vera chicca: la registrazione su cd dell’intera liturgia, incisa dal gruppo vocale “Antiqua Laus”, diretto da Alessandro Riganti. Una doppia chicca che punta a valorizzare le radici del nostro territorio.