elisabettaElisabetta Pieroni nel suo studio

Meglio la pittura o la scultura? Eterno dilemma che ha tolto il sonno a più di un artista e a qualche critico nel corso dei secoli. Ma Elisabetta Pieroni non ha dubbi di sorta e poterla osservare, mentre lavora ai suoi lavori in terracotta, lascia estasiati. Il suo amore per la materia si percepisce in ogni suo gesto. Lei, ammette ai nostri microfoni, ama toccare la terra, sentirsi un tutt'uno con l'opera che, piano piano, prende forma, dando concretezza alla sua creatività. I bassorilievi sono curati nei minimi dettagli e spesso rappresentano vedute di paesaggi e case attorniate da alberi.

Una scelta non casuale: Elisabetta ci svela come le piante, per lei, siano il legame tra la terra e Dio, le radici rappresentano la storia dell'uomo, il passato, le esperienze e i rami, tesi verso il cielo, il futuro, quello che sarà anche dopo la vita terrena. Le case, invece, sono nidi di relazioni, di amori, di amicizie. "E sono questi – afferma l'autrice – i valori, le ricchezze vere della vita per ciascuno di noi".

È la tecnica della lavorazione a sfoglia a caratterizzare le opere ed Elisabetta ci spiega di che cosa si tratta: "Fondamentale è il contatto diretto con la materia duttile da plasmare, un contatto di polpastrelli, senza medium, senza barriere".