Dietro la grande casa di Giancarlo San Gregorio vi è una vasta area lievemente scoscesa. Già adesso tra rocce e robinie fanno mostra di sé alcune opere in grandi dimensioni del maestro. Da qualche tempo è in atto una trattativa perché quel pezzo di terreno, facente parte del Parco del Ticino, diventi a tutti gli effetti una sorta di parco della scultura e accolga poco meno di un decina di scultura monumentali di San Gregorio, con studiato allestimento, passerrella panoramica e tensostrutture protettive.

La trattativa è in corso da tempo: da una parte la volontà dello scultore di lasciare qualcosa di definitivo nella sua città di adozione, sostenuto dal consenso dell'attuale amministrazione e, in particolare, dall'entusiasmo del sindaco Eligio Chirichetti; dall'altra le perplessità dei rappresentanti del Parco del Ticino sotto la cui amministrazione si trova il terreno in oggetto, preoccupati per le ricadute ambientali.

Il Parco vorrebbe trasferire la collocazione delle opere in territorio più consono alla frequentazione del pubblico, più verso il centro paese, o comunque laddove non si renda necessario movimentare rocce o spostare piante. Meglio ancora all'interno del Parco d'Europa, istituito quattro anni dove il Ticino riprende il suo corso da emissario dal lago Maggiore.

Non si tratta di spostare alberi secolari, ribatte l'amministrazione, ma robinie e in ogni caso, l'intero costo in termini di euro, si calcola intorno ai 100 mila euro, forse qualcosa in più, ricadrà sul comune di Sesto e su possibili sponsor privati.
Quanto al Parco d'Europa, c'è il rischio da prendere in considerazione di esondazioni. Rilievi che continuano a far propendere per la prima ipotesi, quella della locazione più vicina alla dimora dell'artista.

San Gregorio, noto combattente, sembra disponibile in ogni caso ed aperto anche ad altre soluzioni. Pur privilegiando quella di un giardino di sculture proprio dietro quello che è già una specie di giardino delle meraviglie che è il suo privato parco che alligna una buona parte della sua produzione, nonché una splendida vista sul lago Maggiore.

Ed è proprio lo sguardo panoramico dall'alto l'altro aspetto che si vorrebbe privilegiare: dalla rivetta, una volta sistemato il terrapieno, contenute le rocce con pali di castagno, adibite le tensostrutture per le sculture in legno, l'idea è quella di creare una sorta di camminamento-passerella sopraelevata per ammirare da qualche metro più in altro lo specchio d'acqua. Roba per innamorati romantici, dell'arte, come della natura. Per quanti vogliano andarci motivati a vedere le opere di San Gregorio e non trovarsele di fronte, per forza o per caso.
Tra qualche settimana un altro incontro, forse risolutivo.