Miniatura con CANONE di manoscritto armenoAndrea Appiani – Testa di Giove
1792 ca, matita su carta

Il cuore della collezione – Nella Sala del Collezionista è possibile ammirare il cuore della raccolta di disegni, che pervenuti per eredità dal bisnonno materno Giuseppe Gargantini, in seguito Riccardo Lampugnani ampliò con spirito non selettivo ma curioso e indagatore: tipico di un collezionista appassionato e consapevole dell'importanza di quell'eredità, la cui bellezza è riservata come può essere solo il disegno preparatorio o il bozzetto, rispetto all'opera finale di pittura o scultura, per la quale è creato.

Allievo e amico di Hayez – Giuseppe Gargantini era allievo dilettante e amico di Francesco Hayez e lo fu per molti anni dal 1825 al 1850, ciò spiega come nella sua raccolta e poi in quella di Riccardo Lampugnani ci sono disegni, dipinti ad olio, e acquarelli che hanno un carattere di estrema familiarità, espressione del legame amicale che li univa. Era la medesima atmosfera che Gargantini, in generale, instaurò con gli artisti a lui contemporanei che frequentavano allora l'Accademia di Brera e dai quali riceveva in dono o acquistava disegni e opere in segno di ammirazione sincera. E' interessante ad esempio ricordare che proprio in quegli anni la cattedra di pittura dell'accademia milanese era assegnata ufficialmente a Luigi Sabatelli, il quale spesso era assente perché impagnato nella realizzazione degli affreschi in Palazzo Pitti a Firenze e lo sostituiva Francesco Hayez in una sorta di diarchia accademica.

L. Sabatelli, Studio di nudo maschileL. Sabatelli, Studio di nudo maschile

Appiani, Sabatelli e Hayez – Sono trentasette i disegni in mostra tutti meravigliosamente belli, uniti da un filo invisibile che è lo stile personale dell'artista che li ha realizzati. La piccola mostra del Poldi Pezzoli è preziosa perché sono messi accanto modi diversi di interpretare la poesia interiore, che nei disegni si fa delicata, ma che nasce dall'atmosfera culturale e artistica di un'epoca. Conquistano immediatamente l'attenzione due disegni a matita di Andrea Appiani: sono studi della figura di Giove, il particolare del volto, e  figura intera, che l'artista molto probabilmente realizzò per la scena dipinta nel medaglione centrale della Rotonda della Villa Reale di Monza. Tale ciclo di affreschi costituisce inoltre la prima commissione di grande prestigio ricevuta da Appiani, che lo affermò autentico artista. Il suo stile delicato, il segno sfumato, morbido e pastoso lo rende il grande erede di Correggio. A Milano tra la scuola neoclassica e la scuola romantica con c'è stata discontinuità e la dimostrazione è sotto gli occhi anche del fruitore di questa pregevole mostra, che accanto a Giove di Appiani pone lo Studio di un nudo maschile a mezzo busto e La morte si oppone a satana alle porte dell'inferno disegni, questa volta eseguiti a penna, di Luigi Sabatelli, esponente dell'altra anima del neoclassicismo, quella terribile e sublime che s'ispira a Michelangelo che cita nel primo disegno e nel secondo, invece, la fonte ispiratrice è una delle scene del Paradiso perduto di Milton.
Poco più in là un piccolo ritratto a matita, nel quale vediamo raffigurato niente meno che Giuseppe Gargantini per mano di Francesco Hayez nel segno artistico e culturale di una società in fervente coinvolgimento romantico.

G. Migliara, Scene di caccia 16, MilanoG. Migliara, Scene di caccia 16, Milano

Vita e arte s'intrecciano – Nella mostra si trovano disegni di Palagio Palagi, di Giovanni Migliara, di Mauro Gandolfi e altri ancora, ciascuno rappresentativo di una possibile sfaccettatura artistico-culturale di quell'epoca, vissuta dal bisnonno di Riccardo Lampugnani, o raccolta con amorevole attenzione dal  nipote, che ha voluto seguire le orme dell'ascendente diretto, come nella migliore tradizione delle famiglie facoltose milanesi. Riccardo Lampugnani, ingegnere della Falck, visse a lungo dal 1900 fino al 1996 e già in vita fu benefattore verso il museo milanese e donò per legato testamentario tutta la sua collezione costituita da più di mille stampe incise tra il ‘400 e il ‘900 e quasi 500 disegni di grandi maestri, oltre a dipinti e oggetti d'arte. In particolare, il Museo Poldi Pezzoli pur rimanendone proprietario decise di custodire i disegni, e dare le incisioni in custodia alla Raccolta Bertarelli del Castello Sforzesco. Tale mostra curata da Andrea Di Lorenzo, conservatore della Casa-Museo Poldi Pezzoli, è il risultato dei recenti studi durati circa tre anni effettuati sulla preziosa raccolta di disegni. Studi che hanno visto tutta una fase di catalogazione scientifica nell'ambito del progetto Sirbec – Sistema Informatico Beni Culturali della Regione Lombardia, con schede redatte da Valeria Iato, Tiziana Monaco e Anna Ranzi, e il  coordinamente del prof. Giulio Bora, massimo esperto nello studio del disegno e professore associato di storia dell'arte moderna dell'Università degli Studi di Milano.

425 schede on-line
– Sono consultabili 425 schede con relative immagine e didascalia delle opere sul sito lombardiabeniculturali.it, alla pagina http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/istituti/40/ relative per ora all'analogo studio effettuato sulle incisioni sempre appartenenti alla Collezione Riccardo Lampugnani. Dopo la mostra del 1997, fatta un anno dopo la morte di Riccardo Lampugnani che dava il via agli studi approfonditi della raccolta, è seguita l'esposizione del 2004 in omaggio alla riapertura del Teatro alla Scala di Milano, con i disegni di scenografia nucleo altrettanto importante della collezione, fino a giungere alla mostra appena aperta, nella quale   il cuore della raccolta si svela agli occhi dei visitatori.

"Disegni neoclassici e romantici
dalla collezione di Riccardo Lampugnani"
9 aprile – 18 ottobre 2009
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12 – Milano
Tel. 02 794889- 02 796334
Martedì – domenica h.10.00 – 18.00
Lunedì chiuso
Ingresso: euro 8,00; ridotto euro 5,50