Gianfranco Monti in una foto edgli anni OttantaGianfranco Monti in una foto
degli anni Ottanta

Dolorosa e inaspettata perdita – Un ictus causato da una forma di diabete è stato fatale per l'artista Gianfranco Monti, ricoverato da tempo all'ospedale di Tradate dove si è spento il 4 aprile. Con Gianfranco Monti, se ne va un artista di spiccata levatura, di grande talento e di notevole impatto, non solo sulla scena artistica italiana, ma anche a livello internazionale. "Era un grande amico, un collaboratore, un uomo di immensa cultura, ma umile ed essenziale", con queste parole, l'Assessore ai Grandi Eventi di Gallarate, Gianni Sparacia ricorda Gianfranco Monti, al quale era legato da una grande amicizia, oltre che da un intenso rapporto di collaborazione professionale. "Insieme a Gianfranco", spiega l'Assessore che è anche un famoso parrucchiere, con il volto velato dalla tristezza "ho girato il mondo, realizzando eventi spettacolari in cui univamo l'arte dell'acconciatura, all'arte visiva e alla musica. In alcune performance, Gianfranco dipingeva, a ritmo di musica, tele lunghissime che poi tagliava e regalava ai presenti; a Parigi, già negli anni Settanta, aveva realizzato dei totem viventi, dipingendo il corpo di alcune modelle".

Ricordo famigliare – "Mio padre – aggiunge il figlio dell'artista Luca Monti – è stato un precursore, in Italia, dell'action painting e della body painting. Il suo modo di lavorare ha anticipato molte delle tendenze sviluppate successivamente dagli artisti". Uomo di grande talento, dunque, ma di profonda umiltà: la compagna dell'Assessore, Michela Puntorieri alla quale Gianfranco era molto affezionato, rammenta come una volta, l'artista, sul punto di vendere una sua opera ad un collezionista, rifiutò la compra-vendita, sentendo paragonare  il suo quadro ad un ‘pezzo di arredamento'. "A quelle parole", conclude la Puntorieri, "Gianfranco non ha esitato a strappare l'assegno che gli era stato dato, decidendo poi di regalare il quadro in questione proprio a me, con mio immenso stupore". Una vita troppo breve nella quale Gianfranco Monti, non ha avuto il tempo di ricevere un adeguato riconoscimento, ma Luca Monti sembra davvero intenzionato a battersi perché suo padre e il suo lavoro venga  valorizzato a dovere. "A mio padre devo la mia arte" spiega Luca, musicista impegnato in tutta Italia, "per questo mi impegnerò a valorizzarlo con ogni mia forza".   

Da Gallarate al mondo –
Classe 1938, Gianfranco Monti

un'opera di Montiun'opera di Monti

aveva dato avvio alla sua carriera artistica negli anni Cinquanta con un'arte delicata di tipo figurativo, virando poi, intorno agli anni Sessanta, verso una espressività astratta e materico-gestuale. È del 1952 la sua prima personale a Milano, a cui sono seguite numerose esposizioni a Parigi, Londra, Zurigo.
Risalgono agli anni Settanta, invece, alcune mostre itineranti in tutta Italia, a cui l'artista ha partecipato in prima persona e performance d'avanguardia, come quella, celebre, effettuata proprio a Gallarate, in Piazza San Lorenzo.
Gli anni Ottanta hanno visto Gianfranco Monti impegnato in un'assidua ricerca rivolta ad linguaggio dai nuovi contenuti semantici e concettuali, esplorati con l'utilizzo di nuovi materiali, una ricerca apprezzata non solo in Italia, ma anche all'estero, a New York, Tokyo, Parigi, dove Monti si è fatto conoscere nel corso degli anni Novanta.
Il ricordo dell'artista rimarrà impresso negli animi dei suoi cari e negli occhi di chi ha potuto e potrà ammirare le sue opere nelle collezioni di musei italiani, come la GAM di Gallarate e la Fondazione Dante Bighi a Ferrara, e nelle gallerie estere dalla Russia, agli Stati Uniti, fino all'Australia.