Palazzo Brambilla, sede comunalePalazzo Brambilla, sede comunale

Ritorno al passato – Il palazzo comunale di Castellanza è nelle mani dei restauratori. Sono infatti partiti i lavori a Palazzo Brambilla mirati alla sistemazione della parte centrale dell'edificio, la più antica che risale a fine Settecento. Quest'ala è stata chiusa al pubblico per consentire di montare i ponteggi sui quali i restauratori, di una ditta specializzata di Prato, stanno levando pellicole di intonaco per riportare alla luce gli affreschi d'un tempo. La prima fase dei lavori prevede un sondaggio sotto l'intonaco per verificare cosa emerge dalla pulizia. A sorvegliare i lavori la Sovrintendenza alle Belle Arti che dovrà quindi decidere quale metodo di recupero seguire nella seconda fase; ovvero se recuperare gli affreschi più antichi, quelli del settecento oppure i più recenti ottocenteschi. Il palazzo, noto come Villa Carminati di Brambilla ha avuto due grandi proprietari e gli interventi artistici risentono dei due gusti differenti.

La storia del palazzo – I due proprietari storici del Palazzo sono: i nobili Carminati nel Settecento e i notabili Brambilla nell'Ottocento. Cesare Carminati nel 1789 affidò i lavori della villa all'architetto Leopold Pollack. Nell'Ottocento la villa venne venduta ai Brambilla che decisero di ampliarla costruendo le due ali laterali che hanno così dato alla villa la forma a "U". Nel 1921 la villa venne messa in vendita e l'acquirente più interessato fu il sindaco Ponchiroli Glouchester che riuscì a ribassare la cifra di vendita e trasformò la villa nell'attuale palazzo comunale. I passaggi di proprietà dell'edificio lasciano un'impronta importante; la villa passa da residenza ad uso uffici; ancora una volta i muri vengono intonacati coprendo le meraviglie che stanno tornando solo ora alla luce.

Le sale nobili – Le sale interessate dai lavori sono l'ex Sala Giunta, la sala attigua con il grande quadro del "Giuramento di Pontida" in cima allo scalone, la Sala Capigruppo, l'ex studio del Sindaco, la Sala delle Colonne, l'ufficio protocollo e alcune zone del soffitto in legno dell'ufficio tributi. I lavori saranno ultimati entro la fine del 2008.

Poeti e animali fantastici – Dalle abili mani dei restauratori stanno lentamente affiorando medaglioni con nomi di poeti latini, come Saffo e Omero, finemente decorati, motivi floreali, animali mitologici tra cui il celebre cavallo alato, uno strano stemma diviso in quattro parti con simboli ancora da decifrare (una torre, un carro con armi da guerra, uno scudo e un'aquila). Nella ex Sala Giunta, invece, è comparso un fondo di finto marmo rosso color porpora, che cambierà, al termine dei lavori, completamente l'aspetto della stanza.
Conservazione – La fase successiva, quella della conservazione, sarà garantita, oltre che dalle speciali sostanze stese sugli affreschi dai restauratori, anche dalla presenza di caloriferi regolabili per il trattamento dell'aria, mantenendo così sempre costante la temperatura all'interno delle stanze, sia d'estate che d'inverno.

A scuola di restauro – Nel 'piano di diritto allo studio' per l'anno 2007-2008, infine, l'amministrazione comunale ha inserito fra le attività per le scuole medie delle gite-sopraluogo sul cantiere, in tutta sicurezza, per ammirare da vicino il certosino lavoro degli specialisti nel restauro.