Part. 'Ultima Cena'Part. 'Ultima Cena'

Caos apparente – "Un arduo percorso che dalla metafisica conduce al simbolismo, passando attraverso i labirinti del surrealismo…" così Mario Monteverdi in un testo critico parla dell'opera di Gianfranco Foglia. Artista gallaratese, si dedica alla pittura da autodidatta arrivando a comporre opere di elevata qualità tecnica e creativa, dove il colore e la forma sembrano fondersi in un caos apparente che prende forma solo sotto l'occhio attento di chi ha volontà di guardare veramente.

La vita intera – La mostra alla Proloco vede esposte due opere di particolare pregio: la "Pietà" e "Guarda Mamma…", una tela di 400 x 270 cm: "ho dedicato quest'opera a mia madre Antonietta – spiega Foglia – è una tela da soffitto la cui esecuzione mi ha totalmente coinvolto per tre anni; è visibile da ogni lato, e rappresenta una raffigurazione che intreccia le immagini sacre della natività, dell'ultima cena, dell'ascensione e della crocifissione con elementi del regno animale e vegetale. Questi episodi infatti sorgono su un tralcio di vite: è un'opera che rappresenta la vita intera, c'è dentro tutto".

Forza dei colori e delle forme – E con colori accesi, quasi fosforescenti, Foglia crea una composizione che obbliga lo spettatore a soffermarsi, per veder affiorare di volta in volta dalla tela figure nascoste a una visione sfuggente e superficiale. L'artista esplica i valori della vita con immagini che invitano alla riflessione. Così i soggetti sacri benché influenzati da opere di altri artisti, si veda l'ultima cena che riprende l'affresco di Leonardo in Santa Maria delle Grazie a Milano, sono rielaborati con colori e forme che riflettono la personalità e i sentimenti dell'artista. Si scoprono così una miriade di tubetti di colore che a volte si fondono con i tralci di vite, altre invece diventano le dita di Dio che colora il mondo.

'Pietà ''Pietà '

Se si sofferma lo sguardo – Influenzato dai visi di Arcimboldi, dalle figure doppie di Dalì come dalle architetture di De Chirico, Foglia trova un suo linguaggio, completo e meditato, che impone uno sforzo creativo di stile e significato all'artista, e di comprensione allo spettatore. Ed è vero che si trova la vita intera: sotto a un cielo che si presenta in ogni lato in una fase diversa del giorno, dall'alba al tramonto, si compie la storia dell'artista e dell'umanità intera che ha come centro Gesù Bambino, creatura dipinta con tutti i colori del mondo. Guerrieri si arrampicano alle viti, due figure rosse sorreggono l'isola di S.Giulio, maschere nascono dalle pieghe della veste di S.Giuseppe, un elefante diventa il sostegno di un Profeta e altri particolari nascosti vengono continuamente alla luce, non ultima la scritta MAMMA che fuoriesce come piccoli torrenti dal creato oscurato e sostenuto dalla figura di Cristo in croce.