Milano – Dopo 36 anni dall’ultima mostra, torna nel capoluogo lombardo l’opera di Felice Casorati in una delle retrospettive che si configura tra le più ampie e complete dedicate al maestro piemontese.

La rassegna, in apertura a Palazzo Reale dal 15 febbraio, a cura di Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, propone una rilettura complessiva del lavoro dell’artista, ripercorrendo in ordine cronologico le diverse stagioni della sua produzione: dagli esordi nei primi anni del Novecento fino agli anni Cinquanta. Oltre cento le opere esposte tra dipinti su tela e tavola, sculture, grafiche della stagione simbolista e bozzetti per scenografie realizzate per il Teatro alla Scala, tutte di assoluto rilievo e raffinata qualità.

Nel corso della lunga carriera, Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963) ha attribuito una funzione strategica a Milano, prima città in Italia a dotarsi di un moderno sistema e mercato dell’arte.  Il legame tra l’artista e il capoluogo lombardo è uno dei temi della grande antologica.

«La retrospettiva è stata pensata – precisano i curatori – per trasportare i visitatori all’interno dell’universo poetico di Casorati, invitandoli a immergersi nei suoi ambienti (gli interni e lo studio, teatro concettuale della sua intera poetica), conducendoli tra le figure pensose e malinconiche, emblemi riflessivi di un’umanità partecipe e di una profonda filosofia esistenziale. Le sale di Palazzo Reale costituiscono il contesto aulico perfetto per ricostruire la dimensione silenziosa, fatta di pause, contrappunti e vuoti, emanata dalle opere stesse».

Nel percorso espositivo il racconto segue l’intera cronologia dell’opera di Casorati, documentando l’avvicendarsi delle fonti di ispirazione e degli stili: dal verismo al simbolismo, dal neoclassicismo al realismo magico, dalla fase più espressionista orientata dalle deformazioni picassiane sino al ritorno al sintetismo e alle stesure à plat, caratteristiche della produzione di fine carriera.

Infine, si potrà ammirare il lavoro di Casorati per il teatro testimone della passione dell’artista per la musica, che lo ha portato a una notevole attività di scenografo e costumista.

I prestiti delle opere provengono da prestigiose raccolte private e da importanti collezioni pubbliche, tra le quali in particolare la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il museo italiano depositario del più cospicuo nucleo di opere dell’artista.

La mostra realizzata in collaborazione con l’Archivio Casorati è accompagnata da un catalogo (ed. da Marsilio Arte) contenente, con la riproduzione delle opere, i saggi dei curatori. Orari di apertura al pubblico: da martedì a domenica 10-1930, giovedì chiusura alle 22.30 fino al 15 febbraio. (ph. Matteo De Fina, Venezia)