Un'opera di VanettiUn'opera di Vanetti

Parole d'artista – "Non è facile parlare della propria vita, sopratutto quando si è abituati a rappresentarla inconsciamente attraverso l'arte", così si presenta Vincenzino Vanetti, di nuovo ospite alla Galleria Armanti, dopo la personale del 2000, 'Uno sguardo penetrante dentro l'universo dell'umanità sofferente'. Artista poliedrico, si è dedicato fin dagli anni Settanta alla pittura, incisione, grafica, scultura e ceramica. Voldomino, frazione di Luino, il luogo in cui è nato e cresciuto è fonte primaria di ispirazione per la sua creatività artistica, che ben riflette i sentimenti, le esperienze, le condizioni di vita di una società contadina, di gente semplice e di stretta convivenza con la terra. I primi lavori come imbianchino e fabbro, il contatto con diversi materiali, fino all'incontro con un maestro vetraio milanese, Lindo Grassi, che lo avvia nel mondo dell'arte. Ha così inizio una lunga storia, dettata da solide amicizie e sempre nuovi rapporti di lavoro.

La semplicità del dipingere – Più volte l'arte di Vanetti è stata avvicinata a quella del noto artista di inizio Novecento, Chaime Soutine: tratti marcati, le figure mosse, volti solcati da espressioni sentite, tra paura e serenità. Scene cupe, spesso con ambientazioni notturne, senza lanterne o lampioni accesi, ma solo volti illuminati dal bagliore della luna. Quell'etichetta data di espressionismo esistenziale "sono uno degli ultimi", sottolinea l'artista, comporta anche questo: niente di più vero, drammatico, ritratto con corpose cromie, non sempre fedeli al vero. Da Soutine, a cui Vanetti guarda con ammirazione, eredita la cifra stilistica, le atmosfere e le tonalità coloristiche, discendenti da quelle correnti artistiche che hanno segnato il secolo breve, che hanno dettato le basi per la scia di espressionismo che esiste ancora oggi, in forme parallele. Se Soutin è cresciuto sui maestri del passato, da Rembradt a Courbet, ha anche assorbito l'influenza di grandi come Ensor, Munch e Kokoschka.

Vanetti nel 2009 – In mostra da Armanti una ventina di pezzi dell'ultima produzione dell'artista, grafiche su carta colorata, accanto a cinque sculture. Esempi che riflettono un passo ulteriore di una crescita continua: "il tempo passa e lo sguardo, il modo di vedere, di pensare cambia", spiega l'artista "oggi le mie opere descrivono problematiche reali e attuali, dall'inquinamento al precariato, dall'agricoltura al nucleare, le proteste giovanili alla realtà dei pensionati". A livello pittorico i toni si smorzano, nuove scenografie, cieli di nuovi paesaggi illuminati dai temporali, sintomo dell'inevitabile ribellione della natura.

Un quadro di VanettiUn quadro di Vanetti

Vanetti e il ritratto d'oggi – "Prevale nel messaggio di Vanetti la paura dell'ignoto, della instabilità e della solitudine che ci sono contingenti in ogni momento della nostra esistenza – e che inesorabilmente ci schiacciano in questa scacchiera fatta di giorni e di notti – sotto il peso di un enorme fardello intriso di iniquità e di ingiustizie sociali che il dilagare dell'egoismo più gretto rende invincibile – e proprio per questo – ancora più bruciante e crudele". Questa la presentazione scritta da Renato Valerio, critico e amico dell'artista. "Il nostro fu un breve incontro caratterizzato da una discussione fortemente critica sull'arte varesina", racconta Vanetti, "egli mi introdusse negli ambienti artistici nazionali ed internazionali e m'incoraggò a rimanere fedele alle intuizioni istintive che erano e sono tutt'ora, l'espressione più autentica del mio essere ancora un artista "randagio" e ramingo per il mondo. Solo così mi sento utile e vivo". Le opere dell'artista luinese nascono e crescono da un vissuto intenso, poggiano sui grandi maestri della storia dell'arte del secolo scorso, amano l'espressività dei volti. Attraversano il tempo dell'arte, immergendosi appieno nella realtà di un secolo più tardi, facendo leggere all'osservatore l'attualità dell'attimo presente.

'L'espressionismo esistenziale'
mostra di Vincenzino Vanetti

inaugurazione sabato 4 aprile ore 18.00
dal 4 aprile al 7 maggio 2009
Galleria Arte Armanti
Via Avegno, 1
VARESE
tel. 0332 231241
Orari: 9-12,30 15-19,00
domenica e lunedì su appuntamento
ingresso libero
www.artearmanti.it
www.vanettiv.it