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Tutela Patrimonio Culturale

Memoria negata e recuperata – L'Italia, si sa, è un Museo a cielo aperto, spesso esposto a costanti sottrazioni illecite. Trafugare un oggetto d'arte da una collezione pubblica o privata significa sottrarlo indebitamente al godimento dei cittadini, alla ricerca degli studiosi, alla protezione di un ambiente adatto alla sua conservazione. Lunedì 30 marzo è stato presentato in Regione il volume "Recuperi d'Arte in Lombardia", a cura di Alessandro Rovetta. All'incontro, aperto al pubblico, hanno partecipato: l'Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Massimo Zanello, Gianfranco Fiaccadori (Università di Milano), il Comandante Andrea Ilari (Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale – Monza), Umberto Spigo (Soprintendente della Lombardia), il Vescovo ausiliare di Milano e Vicario per la Cultura della Diocesi, Mons. Franco Giulio Brambilla, Alessandro Rovetta (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Maria Teresa Grassi (Università di Milano).

Arte in ostaggio – Ha spiegato il Comandante Andrea Ilari: "Questa pubblicazione, proprio attraverso le

ritrovamento di beni archeologiciritrovamento di beni archeologici

immagini che rappresentano il valore e la bellezza dei beni trafugati e poi recuperati, ripropone in tutta la sua gravità il problema della protezione del patrimonio artistico e culturale nazionale e della Regione. Il saccheggio di una tomba, il sacrilego furto in una chiesa decontestualizza i beni artistici privandoli del significato culturale che ogni manufatto dell'uomo è in grado di tramandarci". Il mercato pare davvero florido (un furto ogni tre giorni): 132 furti denunciati nel 2008, con le Chiese al secondo posto (48 furti). Le province più colpite risultano essere Milano, Brescia, Pavia e Bergamo. E se le vittime dei reati sono gli enti pubblici, le chiese, i privati (in particolare delle Alpi e delle Prealpi lombarde) e i musei, gli oggetti maggiormente trafugati sono dipinti e oggetti di ebanisteria. "Solo con il coordinamento delle forze dell'ordine, della Soprintendenza, dell'Assessorato e della Diocesi è possibile stringere le maglie attorno ai trafficanti di opere d'arte" ha spiegato Massimo Zanello.

Forze armate – Il Nucleo Carabinieri Tpc di Milano ha sede nella Villa Reale di Monza. Ma come nasce la loro storia? Negli anni ‘60 l'allora Ministero della Pubblica Istruzione, preoccupato del dilagante fenomeno dei furti di opere d'arte, proponeva al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri l'istituzione di un apposito team di militari che si occupasse della tutela del patrimonio paleontologico, archeologico, artistico e storico nazionale Il 3 maggio 1969 nasceva così il "Comando Carabinieri Ministero Pubblica Istruzione – Nucleo Tutela Patrimonio Artistico". Ad apertura del nuovo millennio il Comando assume la denominazione "Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale". Oggi, come in passato, il Comando opera sul territorio nazionale d'intesa con tutte le componenti dell'Arma dei Carabinieri, con le altre Forze dell'Ordine e con le Soprintendenze. E svolge la propria attività in campo internazionale tramite INTERPOL.

gli stalli lignei recuperatigli stalli lignei della Basilica di S. Ambrogio

Risultati – Nel 2008 il Nucleo Tpc ha recuperato circa 2000 opere per un valore calcolato nell'ordine dei 50 milioni di Euro. Beni archeologici, di antiquariato, librari. Tra questi i tre stalli lignei del coro della Basilica di Sant'Ambrogio, trafugati durante i bombardamenti del '43 e quaranta disegni della scuola di Hayez, sottratti all'Accademia di Brera nei primi anni '60. Tra gli altri oggetti recuperati e censiti da Gaia Polo e Manuela Villani nel volume "Recuperi d'Arte in Lombardia", compaiono due tavole dipinte da Bernardino di Castelletto, un olio su tavola di Lucas Cranach il Vecchio, un ovale di Pietro Ligari e diversi busti di vescovi in legno intagliato. "La Lombardia è crocevia delle rotte internazionali dell'illecito, non solo terra di transito ma anche di destinazione definitiva", ha ribadito Ilari. "Un importante elemento di novità – ha precisato Alessandro Rovetta – ritengo vada individuato nel coinvolgimento dell'Università Cattolica e della Soprintendenza che rappresentano due tipi di istituzioni chiamate alla formazione e all'impiego professionale di storici dell'arte e archeologi. Dare ad un'opera d'arte una carta d'identità è il primo passo per salvaguardarla e recuperarla in caso di furto. Che sia l'università a proporre il problema in termini di riflessione critica significa riaffermare la centralità della conoscenza nell'ambito di qualsiasi azione di salvaguardia e promozione culturali".
 

Per Informazioni:
Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Milano – Competenza: Regione Lombardia;
Sede: Villa Reale – Viale Brianza, 2 – 20052 Monza (MI)Tel.: +39.039.2303997 Fax: +39.039.2304606
E-Mail:tpcmznu@carabinieri.it