Milano – Punta sull’evoluzione della figura femminile, dal Rinascimento alla Rivoluzione d’Ottobre e oltre, la mostra “Divine e avanguardie. Le donne nell’arte russa”, che si aprirà da mercoledì (30 ottobre) a Palazzo Reale. Il progetto, curato da Evgenia Petrova e Joseph Kiblitsky, presenta un viaggio che intreccia le trasformazioni della società e gli sviluppi dell’arte spaziando tra generi, stili e linguaggi artistici: dalle icone sacre alla scultura, dalla pittura modernista alla grafica, fino a preziose porcellane d’epoca.
Circa cento opere, per lo più mai esposte in Italia, raccontano, attraverso otto differenti sezioni, due grandi capitoli. Il primo si concentra sulla donna e il suo ruolo nella società, con figure di sante e Madonne, imperatrici, contadine, operaie, intellettuali, donne di potere come Caterina la Grande, senza la quale l’Ermitage non sarebbe mai nato; ed ancora mogli, madri  e serve della gleba, ritratte da grandi artisti come Il’ja Repin, Boris Kustodiev e Filipp Maljavin, il suprematista Kazimir Malevich e i maestri degli anni Dieci e Venti del Novecento, tra i quali, per citarne alcuni, Aleksandr Dejneka e Kuzma Petrov-Vodkin, autore del ritratto della poetessa Anna Achmatova. Si potrà ripercorrere le vicende delle femministe russe nella seconda metà dell’Ottocento, l’apertura dell’istruzione alle donne, corsi d’arte compresi, fino all’emancipazione, dalla nascita dell’Unione Sovietica.
Il percorso accompagna così all’interno del secondo grande capitolo, dedicato alle donne artiste che iniziano a descrivere il mondo dal proprio punto di vista. Natalia Goncharova, Olga Rozanova, Zinaida Serebrjakova, Ljubov Popova, Aleksandra Ekster definite dal poeta cubo-futurista Benedikt Livšic, le “amazzoni” dell’avanguardia che, abbattendo gli stereotipi culturali e le convenzioni estetiche del passato, diedero vita all’arte della Rivoluzione. Opere originali e innovative che hanno scandito i primi trent’anni del Novecento. Tra le protagoniste del realismo socialista la scultrice Vera Mukhina presente con il suo modello in bronzo del complesso scultoreo “L’operaio e la kolchoziana” esposto nel padiglione URSS all’Expo di Parigi del 1937.
La mostra, realizzata con la collaborazione dell’Ermitage di San Pietroburgo, sarà aperta al pubblico sino al prossimo 5 aprile con i suguenti orari: 9.30-19.30 escluso il lunedì; giovedì 9.30-20.30.

 

E.F.