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Una prima risposta a questa serie di interrogativi, oggi, la fornisce un evento che, a detta degli organizzatori, ha tutte le caratteristiche di essere un progetto rivoluzionario, o meglio visionario, visto che l'artista al centro è nientemeno che Salvador Dalì. Si tratta del Dalì Experience che si svolgerà a Bologna fino al 7 maggio 2017.
Bandita la definizione di mostra – parola che secondo questa linea di pensiero sa di vecchio e richiama alla mente una visione delle opere d'arte statica e didascalica – oggi si parla piuttosto, come abbiamo visto, di "experience", cioè di esperienza interattiva. Cosa significa? Vuol dire introdurre nuove soluzioni per trasmettere ai visitatori lo spirito di un artista, attraverso messaggi emozionali, empatici, arricchiti dalla multimedialità per favorire l'interazione, il coinvolgimento con le opere, intese come parte integrante della narrazione.
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Se la mostra come la intendiamo tradizionalmente sembra decisamente tramontata, anche i luoghi deputati per questi eventi cambiano. Non più spazi definiti e limitati, non più o non solo musei o gallerie ma aree espositive dinamiche, come la location prescelta che è quella del centralissimo Palazzo Belloni di Bologna, 800 mq al pian terreno, che si apre all'esterno, coinvolgendo il paesaggio urbano della città – 4 sculture monumentali saranno posizionate in punti strategici – e anche quello più periferico.
In giro per le strade, infatti, ci si potrà imbattere in eventi programmati e imprevisti, sempre al limite tra reale e virtuale. Sarà messa a disposizione, ad esempio, un App di Realtà Aumentata per scoprire gli oggetti del mondo di Dalì nella città, fotografarli e condividerli con i vari social network. Inoltre, vi sarà la possibilità di partecipare a eventi collettivi come la biciclettata interattiva, Dalì Bike Parade.
Naturalmente il fulcro dell'evento resta Palazzo Belloni dove saranno visibili 200 opere di Dalì (22 sculture, 10 opere di vetro, 12 golden objects e oltre 100 grafiche). Qui, tutti i sensi dei visitatori saranno messi in gioco. Tanto per dare qualche anticipazione, possiamo dire che all'ingresso si incontrerà Alice, personaggio adatto per condurre lo spettatore in un mondo di meraviglie, la prima stranezza in cui ci si imbatterà è l'ombra dell'opera di Dalì che, come per magia, prenderà vita autonoma.
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Insomma, una vera e propria esperienza multisensoriale per cogliere, emozionandosi, lo spirito di questo grande artista.
Almeno, stando agli organizzatori. Ma siamo sicuri che questa operazione, un po' dissacrante, aiuti davvero a sviluppare un concreto interesse culturale da parte del pubblico? E' vero, come diceva Bruno Munari, che il gioco è il modo migliore per imparare. Però, il pericolo – sempre in agguato – è che l'esperienza in questa specie di "Luna Park mediatico" possa risultare, alla fine, poco produttiva e un po' superficiale.
Almeno, stando agli organizzatori. Ma siamo sicuri che questa operazione, un po' dissacrante, aiuti davvero a sviluppare un concreto interesse culturale da parte del pubblico? E' vero, come diceva Bruno Munari, che il gioco è il modo migliore per imparare. Però, il pericolo – sempre in agguato – è che l'esperienza in questa specie di "Luna Park mediatico" possa risultare, alla fine, poco produttiva e un po' superficiale.
Dalì Experience organizzata da con-fine Art con il patrocinio del Comune di Bologna è curata da Loop e ha come partner il quotidiano QN, Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno. Orari di Palazzo Belloni: martedì-giovedì 10-20; venerdì-sabato: 10-23. Lunedì chiuso. Prezzi: Intero: 14 €, ridotto 12 €.