Busto Arisizio Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/news-arte/busto-arisizio/ L'arte della provincia di Varese. Wed, 06 Mar 2024 08:15:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Busto Arisizio Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/news-arte/busto-arisizio/ 32 32 Il blu è un colore… https://www.artevarese.com/il-blu-e-un-colore/ https://www.artevarese.com/il-blu-e-un-colore/#respond Tue, 05 Mar 2024 11:30:34 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73577 Busto A. – “Più il blu è profondo e più richiama l’idea di infinito, suscitando la nostalgia della purezza e del soprannaturale”. Prendo a prestito questa asserzione di Kandinskij per scrivere di una rassegna, luminosa di blu e di intelligenza nelle scelte: da non perdere per schiarirsi occhio, mente e cuore. Articolata nelle sale della […]

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Busto A. – “Più il blu è profondo e più richiama l’idea di infinito, suscitando la nostalgia della purezza e del soprannaturale”. Prendo a prestito questa asserzione di Kandinskij per scrivere di una rassegna, luminosa di blu e di intelligenza nelle scelte: da non perdere per schiarirsi occhio, mente e cuore.

Articolata nelle sale della Fondazione Bandera e della galleria di Cristina Moregola varia sul colore blu, colore che non stanca mai e suggerisce malinconia e introspezione ma anche libertà e serenità. Emozioni e sentimenti che si provano appunto sostando con calma – non è sempre il blu a trasmettere questa sensazione? – davanti ad ogni opera esposta, in silenzio anche se poteva starci a sottofondo qualche nostalgica musica blues.

Su, alla Fondazione scorrono, disposti con opportuni rimandi che possono pure essere contrasti, lavori di consacrati maestri e di giovani che magari lo diventeranno. Tutti con le loro proposte contribuiscono a dare L’idea di infinito blu, il titolo felice della mostra, a cura di Cristina Moregola e Cristina Sissa (fino al 7 aprile 2024), e anche per loro calza a pennello quanto ha scritto Gillo Dorfles a proposito delle sette incisioni blu (esposte) di Enrico Della Torre perché davvero ogni artista presente riesce a costruire le sue immagini “senza mai perdere quella dimensione umana che fa di ogni linea, di ogni reticolo, di ogni punto l’equivalente di un dato emotivo, di un ricordo affettivo”.

Le stanze di Cristina Moregola non sono affollate di opere anche se gli artisti sono quattro e si può allora incominciare con Lucia Bonomo e le sue 32 squadrate lamine di ferro disposte in sapiente e ordinato rigore sulla candida parete. Su queste lievi lastre appaiono forme delicatamente colorate che trascorrono come in un blu di cielo, con effetti di trasparente e soffice luminosità. Di contro, appoggiate su un tavolo altrettanto candido, stanno invece i blue poems (1981-86) di Betty Danon che in anni di avanguardia informatica propose, servendosi del computer, crepitanti segni di poesia visiva. Due strade, quella della Bonomo e della Danon certamente diverse ma entrambe rivolte a individuare i connotati di una realtà sempre capace di tradursi in nuove e vivide emozioni.

Lo stesso vale per gli altri due artisti: Alfonso Talotta e Giulia Napoleone convocati a testimoniare il loro almost blue. Talotta contrasta blu a colori chiari evocando forme astratte, misteriose e grandiose, lontane; nei quadri di Giulia Napoleone  invece l’apparente staticità si frammenta via via in una molteplicità di filamenti cromatici tutti diversi, esili eppur carichi di energia, a rappresentare lo stato interiore di “quel” momento creativo.

S’era incominciato lamentandosi che mancava il sottofondo di musica blues ma davanti alle opere di Giulia Napoleone sceglierei i 5 Pezzi per orchestra dell’opera 61 di Schőnberg: uno, se non erro, il compositore lo aveva intitolato “Farben” (Colore). Chissà se pensava al blu!

 

Giuseppe Pacciarotti

 

Immagini: 1 Vanishing blues; 2 Geometrie d’azzurro 7 (2023)

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Busto, prende il via “Domeniche al Museo” https://www.artevarese.com/busto-prende-il-via-domeniche-al-museo/ https://www.artevarese.com/busto-prende-il-via-domeniche-al-museo/#respond Tue, 07 Nov 2023 10:25:17 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72391 Busto A. – Dal 12 novembre prende avvio la tradizionale rassegna “Domeniche ai Musei”, con incontri  dedicati ad adulti e famiglie. Per due domeniche al mese, fino a settembre 2024 (con pausa nei mesi estivi, quando verranno proposti percorsi guidati all’aperto) i Musei Civici offrono al pubblico la possibilità di partecipare ad appuntamenti tematici di […]

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Busto A. – Dal 12 novembre prende avvio la tradizionale rassegna “Domeniche ai Musei”, con incontri  dedicati ad adulti e famiglie.
Per due domeniche al mese, fino a settembre 2024 (con pausa nei mesi estivi, quando verranno proposti percorsi guidati all’aperto) i Musei Civici offrono al pubblico la possibilità di partecipare ad appuntamenti tematici di approfondimento della collezione museale, svolti a cura dei Servizi educativi museali.

Il nuovo calendario avrà come filo conduttore il tema del viaggio, declinato secondo diverse accezioni: al Museo del Tessile e della Tradizione industriale, si viaggerà “nel tempo”, dall’Antichità ai giorni nostri. Riprendendo l’antichissimo legame tra letteratura e tessitura, gli appuntamenti metteranno infatti in dialogo miti, leggende e romanzi di tutti i tempi con la collezione museale, nel ciclo “Trame, di storie e di tessuti”.

Alle Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna, si proporrà un “viaggio nel paesaggio”, alla scoperta di mondi più o meno lontani, reali o immaginati, partendo da alcune opere della collezione, tra cui quelle che hanno trovato recente collocazione tra le sale del museo.

Non mancheranno le Giocomerende dedicate alle famiglie con bambini, che si svolgeranno una domenica al mese, alternativamente in uno dei due musei cittadini, secondo temi sempre diversi, per educare i visitatori di domani alla bellezza della cultura con attività divertenti a misura di bambino! (i bambini dovranno essere accompagnati da un adulto per l’intera durata dell’attività).

“Le proposte di avvicinamento per i più piccoli e di approfondimento per gli adulti – ha sottolineato la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli – sono un’occasione preziosa per conoscere e ammirare il nostro patrimonio artistico museale e, per le famiglie, per condividere un’esperienza all’insegna della bellezza.”

Tutte le attività sono gratuite con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento dei posti disponibili, da effettuare circa 10 giorni prima di ogni appuntamento ai link comunicati sui seguenti canali: homepage del Comune di Busto Arsizio, pagina Facebook “Didattica museale e territoriale città di Busto Arsizio” e profilo Instagram “bustoarsiziomusei”.

Il link per prenotare il primo appuntamento, dedicato agli adulti, in programma per domenica 12 novembre al Museo del Tessile : https://affluences.com/comune-di-busto-arsizio/museo-del-tessile-e-della-tradizione/reservation?type=21&date=2023-11-12

Al momento della prenotazione dal sito di Affluences, verrà chiesto di confermare la prenotazione cliccando su un link che sarà inviato alla vostra casella di posta elettronica.
La conferma tramite link dovrà essere effettuata entro 2 ore dalla prenotazione. In caso contrario, la prenotazione non sarà confermata.

Informazioni: Didattica Museale e Territoriale Tel. 0331 390 242 – 349.

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“Della Natura e dell’Arte”, cinque mostre raccontano https://www.artevarese.com/della-natura-e-dellarte-cinque-mostre-raccontano/ https://www.artevarese.com/della-natura-e-dellarte-cinque-mostre-raccontano/#respond Mon, 09 Oct 2023 17:00:57 +0000 https://www.artevarese.com/?p=71991 Busto Arsizio, Castellanza – Giunta alla quarta edizione, “Della Natura e dell’Arte” ideata e curata da Cristina Moregola con la collaborazione di Andrea Cavalli e Chiara Greco vede la presenza di cinque artisti le cui mostre sono state allestite presso i due spazi della Fondazione Bandera, A&A Studio Legale, Galleria Cristina Moregola a Busto Arsizio […]

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Busto Arsizio, Castellanza – Giunta alla quarta edizione, “Della Natura e dell’Arte” ideata e curata da Cristina Moregola con la collaborazione di Andrea Cavalli e Chiara Greco vede la presenza di cinque artisti le cui mostre sono state allestite presso i due spazi della Fondazione Bandera, A&A Studio Legale, Galleria Cristina Moregola a Busto Arsizio e a Castellanza nelle sale della Biblioteca Comunale.

In “Panacea” installazione di Alessio Barchitta sita nell’ala superiore della Fondazione Bandera, si respira aria di alchemica magia. Una serie di arti inferiori, depositati su erbe officinali, paiono fare riferimento alle traversie sostenute dagli esseri umani nel corso dei secoli e alla possibilità d’uso di eventuali lenimenti.

Con “Innatura” Francesco Ciavaglioli, nello spazio a piano terra della Fondazione, tende a caratterizzare l’area espositiva ponendo le sue opere su rilievi simili a davanzali dando risalto, attraverso la pittura, sia alla lievità degli insiemi floreali, sia con densità di toni, alle cadenze formali delle piante.

Misura di tratto e rigore segnico contraddistinguono “ Come si adagia sulla terra” di Daniela Novello, le cui opere sono presenti alla Galleria Cristina Moregola. Le raffinate composizioni, pari a sussurri, traggono la loro essenza da forme primigenie il cui evolversi crea trame dettate da precise cadenze matematiche.

Di inclusione sociale tratta la mostra accolta da A& A Studio Legale, frutto dell’esperienza lavorativa di Giovanni Lucchesi che nel cuore del quartiere Forlanini a Milano ha dato vita ad una cooperativa dove trovano occupazione persone con differenti fragilità. A documentare tale realtà concorrono i bozzetti e i disegni di capi di vestiario dai quali ha preso vita il Filo Colorato che ha portato alla linea di abbigliamento MAFRIC, il tutto descritto dalle fotografie di Francesca Bianchini.

Con “La memoria del fiume” Paolo Minioni propone, presso le sale della Biblioteca Comunale di Castellanza, un percorso fotografico tra due corsi d’acqua: l’Olona e il Toce, suo fiume d’adozione dando corpo, attraverso il flusso delle correnti, ad una sequenza di immagini dove le increspature delle onde mutano di forma e colore con il trascorrere delle ore.

Della Natura e dell’Arte – Busto Arsizio – Fondazione Bandera e Galleria Cristina Moregola, Via Andrea Costa 29- Orari : giovedì-domenica 16-19. A&A Studio Legale, Via Benvenuto Cellini 22. Orari: lunedì – sabato 15-18. Castellanza – Biblioteca Comunale, Piazza Castegnate 2, Orari: martedì-sabato 9,30-18,30. Fino al 29 ottobre.

Mauro Bianchini

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I vincitori della Ia edizione di BAlloon, il festival del Fumetto https://www.artevarese.com/i-vincitori-della-ia-edizione-di-balloon-il-festival-del-fumetto/ https://www.artevarese.com/i-vincitori-della-ia-edizione-di-balloon-il-festival-del-fumetto/#respond Mon, 09 Oct 2023 15:50:38 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72008 Busto – Tommaso Favoino, Elisa Vidoni e  Rosa Puglisi sono i vincitori delle tre categorie, beginner e professional del Comics Contest organizzato nell’ambito di BAlloon, il primo Festival del Fumetto cittadino. Il tema del Concorso  “La generazione del futuro tra sogno e realtà: ultima generazione o “generazione 0”?” che sollecitava numerose riflessioni  e  domande come […]

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Busto – Tommaso Favoino, Elisa Vidoni e  Rosa Puglisi sono i vincitori delle tre categorie, beginner e professional del Comics Contest organizzato nell’ambito di BAlloon, il primo Festival del Fumetto cittadino.

Il tema del Concorso  “La generazione del futuro tra sogno e realtà: ultima generazione o “generazione 0”?” che sollecitava numerose riflessioni  e  domande come “la continuità e il ricambio generazionale quale ponte verso nuove epoche e cambiamenti per rinnovati modelli di società. Oppure cosa sogniamo o ci aspettiamo? Un’ultima generazione o una “generazione 0”? Un futuro come ritorno al passato o un futuro ipertecnologico?, ha scatenato la fantasia dei partecipanti.
Alla presenza delle autorità e dell’organizzatore del contest, A&A Studio Legale, sabato scorso in Biblioteca si è svolta la cerimonia di premiazione.

Andiamo dunque a conoscere i vincitori.

Tommaso Favoino, di anni 8, di Mozzate (Co) frequenta il quarto anno della scuola primaria si è aggiudicato il premio nella categoria JUNIOR. Tra le sue passioni, leggere Topolino e disegnare fumetti di propria fantasia. L’opera vincitrice riguarda degli insetti che si chiedono se nel futuro la tecnologia sarà disponibile anche per loro.

Elisa Vidoni, 37 anni, di Folgaria nel Friuli (UD), è stata premiata per la categoria BEGINNER. Ha presentato un’opera di riflessione sul futuro dei ragazzi e delle ragazze con l’avvento dei social trasportati in una realtà virtuale. Il fumetto pone l’attenzione sulle difficoltà di linguaggio e di socializzazione dei giovani d’oggi.

Rosa Puglisi, 47 anni, originaria di Paternò (CT) e residente a Milano è la vincitrice della categoria PROFESSIONAL. Il suo pseudonimo è Vorticerosa, autrice completa di fumetti, illustratrice e art director. È stata vincitrice del terzo premio Euregio del concorso “Paint your Mozart” e selezionata per l’Annual degli Illustratori Italiani del 2010. La sua opera si intitola “Dialogo con il mar” che ha come filo conduttore la difficoltà per i giovani di immaginare un futuro a lungo termine. C’è molta pragmaticità nella loro vita e il domani è adesso. Gli adulti non sono capaci di trasmettere l’amore per la storia come testimone per migliorare il futuro. Per Vorticerosa non c’è un vero ascolto tra adulti e giovane generazioni.

 

 

 

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Carlo Farioli, la luce e la materia https://www.artevarese.com/carlo-farioli-la-luce-e-la-materia/ https://www.artevarese.com/carlo-farioli-la-luce-e-la-materia/#respond Tue, 26 Sep 2023 14:00:53 +0000 https://www.artevarese.com/?p=71806 Busto Arsizio – A conferire doveroso risalto alla levatura artistica di Carlo Farioli nel decimo anniversario della sua scomparsa, concorre la personale “La Luce e la Materia” a cura di Antonio Maria Pecchini e Elisabetta Farioli, nei locali del suo studio diventati sede dell’Associazione Culturale Spazio Arte Carlo Farioli a lui dedicata, con inaugurazione sabato […]

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Busto Arsizio – A conferire doveroso risalto alla levatura artistica di Carlo Farioli nel decimo anniversario della sua scomparsa, concorre la personale “La Luce e la Materia” a cura di Antonio Maria Pecchini e Elisabetta Farioli, nei locali del suo studio diventati sede dell’Associazione Culturale Spazio Arte Carlo Farioli a lui dedicata, con inaugurazione sabato 30 settembre alle 18.

I ritratti in mostra vibrano di un potenziale dove la componente umana si fonde con afflati di intensa spiritualità. Mentre nei paesaggi gli elementi della natura percorrono gli spazi definendo le distinte dimensioni dei luoghi, ma anche le regole insite nelle cadenze che regolano i tratti delle stagioni, i loro moti di quiete come la loro pulsante irruenza.

E oltre, Carlo Farioli ha saputo definire l’origine del mondo, l’essenza acquea e terrena, il silenzio e il fragore che accompagna ogni creazione.
Vi sono opere dove gli afflati personali diventano assoluto esistenziale.

Altresì nell’aprirsi al genere umano Farioli ne scarnifica le forme in una operazione di scavo tale da portare allo scoperto le distinte tensioni piscologiche, arrivando a definire territori entro cui l’uomo matura sia la propria dissoluzione sia la propria salvezza.
Di quanto le porte dello studio di Carlo Farioli siano sempre state aperte a chiunque avesse desiderio di confronto e di crescita umana e intellettuale, lo dimostra la presenza in mostra di opere di artisti che con lui hanno stretto un profondo legame di stima reciproca.
Tra questi, Antonio Maria Pecchini, Sergio Mara, Massimo Massarelli, Giancarlo Pozzi, Giovanni Beluffi, Jano Sicura e Annibale Vanetti.

Ad accompagnare la mostra concorre un catalogo dove compaiono testi critici di Antonio Maria Pecchini, Luciana Ruffinelli e della figlia Elisabetta Farioli dove emerge la tenerezza di alcuni momenti di intima quotidianità quando da bambina curiosava nello studio controllata affettuosamente a vista dal padre affinché non combinasse pasticci.

Carlo Farioli – “ La Luce e la Materia” – Busto Arsizio – Spazio Arte Carlo Farioli, Via Silvio Pellico 15. Inaugurazione sabato 30 settembre ore 18. Orari: da giovedì a sabato 16,30-19. Domenica 10,30-12/16,30-19

Mauro Bianchini

 

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Il “Nomadismo esplorativo” di Ivo Stelluti https://www.artevarese.com/il-nomadismo-esplorativo-di-ivo-stelluti/ https://www.artevarese.com/il-nomadismo-esplorativo-di-ivo-stelluti/#respond Thu, 06 Jul 2023 14:38:38 +0000 https://www.artevarese.com/?p=70909 Busto Arsizio – A Ivo Stelluti la città sta stretta, del resto ha predecessori illustri. Dalla cittadona sono fuggiti senza fare ritorno, se non in forma privata, il violinista di levatura internazionale Uto Ughi, considerato uno dei massimi esponenti della scuola violoncellistica italiana e Massimiliano Gioni, critico d’arte contemporanea e Direttore della 55esima Biennale di […]

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Busto Arsizio – A Ivo Stelluti la città sta stretta, del resto ha predecessori illustri.
Dalla cittadona sono fuggiti senza fare ritorno, se non in forma privata, il violinista di levatura internazionale Uto Ughi, considerato uno dei massimi esponenti della scuola violoncellistica italiana e Massimiliano Gioni, critico d’arte contemporanea e Direttore della 55esima Biennale di Venezia, tra le più apprezzate a livello internazionale degli ultimi decenni.

“Nomadismo esplorativo: ecco di cosa sono affetto” afferma Stelluti nel risvolto di copertina del suo libro di viaggi “Un albergo a mille stelle”.
Nato a Busto Arsizio nel 1976 Ivo Stelluti è artista poliedrico, musicista, dj-set, organizzatore di reading letterari, pittore e creatore di installazioni e opere ri-art, l’arte del riciclo.

I ricordi per nostra salvezza non hanno successione cronologica, arrivano mossi da incontrollabili folate indifferenti alla stretta razionalità. Di tale libertà si compone la cadenza narrativa del libro.

E’ la minuziosità dei particolari a definire l’autenticità di un’opera d’arte, così è anche nella vita e l’autore coglie le minime vibrazioni presenti nelle persone che incontra, nei territori che percorre e negli spazi entro i quali sosta e soggiorna amplificandone l’essenza sino a coglierne l’intrinseca nobiltà.

E’ uno sguardo delicato quello di Ivo Stelluti.
Il suo porsi nei confronti delle persone che incontra comprende rispetto e desiderio di apprendimento.

A fronte di una mappa geografica dei luoghi da lui visitati, l’autore compone un proprio disegno interiore che col tempo diviene sedimento di sapere, di esperienza intellettiva e sentimentale.
Tali consonanze sono bene espresse nella descrizione dell’isola di Amantani nel lago Titicaca in Perù, dove gli abitanti non posseggono orologi e “Tutto è regolato dal sorgere e dal tramontare del sole”.
Forse questo ci insegna Ivo Stelluti: anche solo sognare un viaggio significa ribellarsi alle cadenze della quotidianità.

Ivo Stelluti – “Un albergo a mille stelle” – Aporema Edizioni, pp 219, Euro 13,90.

Mauro Bianchini

 

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Giuseppe Merlini, un uomo di stile https://www.artevarese.com/giuseppe-merlini-un-uomo-di-stile/ https://www.artevarese.com/giuseppe-merlini-un-uomo-di-stile/#respond Fri, 23 Jun 2023 06:00:15 +0000 https://www.artevarese.com/?p=70722 Busto A. – Lo vedevo in via Galilei camminare a passo svelto, il cappotto appoggiato con noncuranza sulle spalle, e talvolta ci si fermava a parlare: di cose d’arte, soprattutto di pittura di cui il dottor Giuseppe Merlini, scomparso qualche giorno fa, era appassionato e raffinato collezionista. Sempre discreto e riservato, mai che magnificasse un […]

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Busto A. – Lo vedevo in via Galilei camminare a passo svelto, il cappotto appoggiato con noncuranza sulle spalle, e talvolta ci si fermava a parlare: di cose d’arte, soprattutto di pittura di cui il dottor Giuseppe Merlini, scomparso qualche giorno fa, era appassionato e raffinato collezionista.

Sempre discreto e riservato, mai che magnificasse un quadro da lui posseduto; piuttosto impressioni su mostre visitate o su incontri con artisti, studiosi e galleristi, appagato di conoscere e approfondire con loro lo svolgersi dell’arte e il significato delle opere che sceglieva sempre con sensibilità e competenza.

Le abbiamo viste, queste opere, con stupita ammirazione non a Busto, dove risiedeva e aveva un autorevole studio di commercialista, bensì a Venezia, e qui ben due volte. La prima nel 2011, al prestigioso Istituto Veneto di Scienze e Lettere; la seconda sette anni dopo nel palazzo di quell’artefice enciclopedico e irrequieto che fu Mariano Fortuny, con le opere della collezione disposte tra arredi, quadri, stoffe preziose, bozzetti e attrezzi di teatro di cui si occupava appunto l’originale padrone di casa. Restano nel catalogo della rassegna alcune immagini del suggestivo allestimento  a provare come le opere “moderne” della collezione Merlini convivessero in felice armonia entro gli impegnativi spazi, non so se più proustiani o dannunziani, del museo.

Dei grandi artisti italiani del secolo scorso non ne mancava uno. Si partiva con un suggestivo ed efficace “incipit” – una scultura di Wildt e a fianco le ceramiche di Melotti e Fontana, il maestro e due allievi – ad indicare il procedere inarrestabile dell’arte. S’incontravano poi Modigliani con tre inconfondibili disegni, De Chirico col “Cheval d’Agamènnon” del 1929 e l’“Apollo” del fratello Alberto (Savinio). Insieme con loro tutti gli “Italiens” di stanza a Parigi e i pittori, sia in ambito figurativo, sia astratto, attivi fra le due guerre per poi proseguire oltre
la metà del secolo scorso e fino alle esperienze dei nostri giorni.

Ammirevole davvero l’accuratezza sagace delle scelte: Merlini doveva essere convinto della loro qualità e rappresentatività; eventuali investimenti economici proprio non gli si addicevano. Anche lui poi, come tutti i collezionisti, aveva le sue predilezioni. Una su tutte per Giorgio Morandi e la sua “poetica ricognizione del mondo di natura” citando Roberto Longhi. Anche con le opere presenti nella raccolta vennero predisposti alla Fondazione Longhi di Firenze una puntuale mostra e un volume, prezioso e rigoroso, volti a indagare i rapporti di stima e di amicizia fra il pittore e il critico d’arte.

Altro artista prediletto Ennio Morlotti di cui Merlini seppe riunire esempi di grande bellezza, dagli irruenti paesaggi degli anni Cinquanta fino a un testoriano “Teschio” del 1980. E di sicuro ve ne saranno stati altri, anche fra gli informali (mi vien da scrivere Fontana: cinque “Concetti spaziali” non son pochi!) e i giovani.

Di questi e altri artisti si parlava in via Galilei ma anche della sua profonda amarezza, da me pienamente condivisa, per il disinteresse di Busto, o meglio di qualche suo amministratore, per la collezione che sarebbe stato ben felice di destinare alla città così che diventasse patrimonio di tutti. Dopo lo sdegno, mai comunque espresso sopra le righe come era nel suo stile, tornava un sorriso se si veniva a parlare di una Busto più bella e garbata e della sua mamma – la signora Luigia – sempre sorridente e gentile nel porgere deliziosi africani e cannoncini nella pasticceria di famiglia in via Cavour, un luogo del cuore per Giuseppe Merlini che volle far evocare nella “Composizione 17”  degli scultori- ceramisti Bertozzi & Casoni. Qui c’è anche la Madonna dell’Aiuto e tutto il mondo di Giuseppe Merlini, uomo poco incline a comparire, ma di quelli che a Busto “con tacer pudico” tanto, davvero tanto, hanno saputo dare.

Giuseppe Pacciarotti

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“Saranno gli alberi che salveranno il mondo?” https://www.artevarese.com/saranno-gli-alberi-che-salveranno-il-mondo/ https://www.artevarese.com/saranno-gli-alberi-che-salveranno-il-mondo/#respond Wed, 19 Apr 2023 07:00:39 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69902 Busto Arsizio – Il tema “Saranno gli alberi che salveranno il mondo?”, indicato dal docente dell’Istituto Italiano di Fotografia, Erminio Annunzi è stato interpretato dagli studenti del secondo anno del Corso Professionale Biennale di Fotografia  ed esposto in un progetto collettivo nella sede di Spazio Arte Farioli. Gli alberi sono presenti sul nostro pianeta da […]

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Busto Arsizio – Il tema “Saranno gli alberi che salveranno il mondo?”, indicato dal docente dell’Istituto Italiano di Fotografia, Erminio Annunzi è stato interpretato dagli studenti del secondo anno del Corso Professionale Biennale di Fotografia  ed esposto in un progetto collettivo nella sede di Spazio Arte Farioli.

Gli alberi sono presenti sul nostro pianeta da circa 400 milioni di anni: hanno dimostrato grande capacità di adattamento e una totale indipendenza dal genere umano, che invece necessita delle piante per godere di un ambiente ideale alla propria sopravvivenza ed evoluzione.

Seguendo le proprie inclinazioni stilistiche, gli autori hanno voluto così analizzare e interpretare lo stato attuale del patrimonio boschivo e del complesso rapporto tra uomo e natura ciascuno indagandolo con personale sensibilità.

Al progetto hanno aderito: Nicola Bianculli con “Tree.0”, Matteo Cigala con “Infestante”, Paolo Ferrara con “De deis arboribusque”, Stefano Laureana con “Alberi come diamanti”, Francesca Massei con “Future Landscapes”, Luca Roggero con “La forma degli alberi”, Umberto Ruffo con “Eterna Rinascita” e “Monumenti”, Guido Santacroce con “L’Albero della Vita”, Helmut Schwanke con “La tempesta Vaia” e Anna Zagonel con “Vaia”.

La collettiva rimarrà in calendario sino al 30 aprile e sarà visitabile: da giovedì a sabato dalle 16.30 alle 19; domenica 10.30-12/16.30-19.

 

 

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E’ “Un’altra storia” quella di Balossini… https://www.artevarese.com/e-unaltra-storia-quella-di-balossini/ https://www.artevarese.com/e-unaltra-storia-quella-di-balossini/#respond Sun, 26 Mar 2023 07:00:08 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69593 Busto Arsizio – “Le dame, i cavalieri, l’arme, gli amori” portano a Ludovico Ariosto e al proemio dell’ Orlando furioso le immagini di “Un’altra Storia” del fotografo professionista Camillo Balossini, mostra a cura di Andrea Cavalli compresa nell’ambito dell’XI° Edizione del Festival Fotografico Europeo organizzato da AFI- Archivio Fotografico Italiano, con inaugurazione oggi (domenica 26 […]

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Lansquenet Portraits

Busto Arsizio – “Le dame, i cavalieri, l’arme, gli amori” portano a Ludovico Ariosto e al proemio dell’ Orlando furioso le immagini di “Un’altra Storia” del fotografo professionista Camillo Balossini, mostra a cura di Andrea Cavalli compresa nell’ambito dell’XI° Edizione del Festival Fotografico Europeo organizzato da AFI- Archivio Fotografico Italiano, con inaugurazione oggi (domenica 26 marzo) alle 17 alla Fondazione Bandera per L’Arte .

Le suggestive immagini di Balossini sono frutto di una attenta ricerca che lo ha portato a riprodurre le cadenze esistenziali e le usanze tipiche di varie epoche storiche, il tutto anche reso possibile dall’impegno e dalla competenza di una moltitudine di persone che a loro volta si sono fatte carico di fare rivivere momenti di storia passata compiendo studi su documenti d’epoca e fonti pittoriche, proponendosi altresì di riproporle in pubbliche manifestazioni con scopo divulgativo e didattico.

Le foto in mostra, oltre a mettere in evidenza una raffinata sapienza ritrattistica dell’autore rivelano, attraverso un calibrato uso della luce le tonalità luminose di oggetti e abiti le cui fatture tendono a rivelare l’appartenenza sociale di ogni distinta personalità.

Camillo Balossini ha iniziato il suo percorso di fotografo da professionista collaborando, oltre quindici anni or sono, con alcune testate locali ed in seguito con agenzie quali ANSA e con la casa editrice Mondadori.

Numerosi suoi lavori sono stati pubblicati da riviste di settore come Focus Storia, Focus Storia Wars e Conoscere la Storia, solo per citarne alcune. Mentre con l’ Associazione Culturale Istoria ha in corso un progetto dal titolo “Immortala la Storia”, il cui scopo è promuovere il patrimonio artistico, storico e culturale del nostro paese.

Camillo Balossini – “Un’altra Storia” – Busto Arsizio – Fondazione Bandera per l’Arte, Via Andrea Costa 29. Inaugurazione domenica 26 marzo alle 17. Fino al 23 aprile. Orari: giovedì-venerdì 16-19. Chiuso 8-9.

Mauro Bianchini

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“Il rumore del silenzio” nei dipinti di Maria Enrica Ciceri https://www.artevarese.com/il-rumore-del-silenzio-nei-dipinti-di-maria-enrica-ciceri/ https://www.artevarese.com/il-rumore-del-silenzio-nei-dipinti-di-maria-enrica-ciceri/#respond Wed, 01 Mar 2023 09:00:03 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69282 Castellanza – “Il rumore del silenzio” è il titolo della personale di Maria Enrica Ciceri che dall’11 marzo, con inaugurazione alle 16,30 si aprirà nelle sale di Villa Pomini. Tematica dell’esposizione la rappresentazione della città di New York, ritratta durante il periodo del lockdown, quando la paura e il silenzio erano tangibili e regnavano ovunque. […]

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Castellanza – “Il rumore del silenzio” è il titolo della personale di Maria Enrica Ciceri che dall’11 marzo, con inaugurazione alle 16,30 si aprirà nelle sale di Villa Pomini.
Tematica dell’esposizione la rappresentazione della città di New York, ritratta durante il periodo del lockdown, quando la paura e il silenzio erano tangibili e regnavano ovunque. Si tratta di opere realizzate negli ultimi tre anni nelle quali l’artista non smentisce la vocazione a rappresentare i paesaggi urbani.

La sua indagine visiva si focalizza sull’imponenza delle costruzioni architettoniche, sulla vastità degli spazi, sugli elementi distintivi di ogni singola città, per cogliere il senso più profondo e invisibile dei grandi agglomerati urbani, nella loro condizione di continuo movimento e trasformazione. In scansioni prospettiche dalle pennellate intense, il forte gesto pittorico evidenzia l’esplorazione esistenziale del paesaggio con i toni inquietanti dei chiaroscuri, gli squarci di luce improvvisi sulle tele dipinte a collage, con tecniche miste o pittura a olio. Tra i soggetti privilegiati delle opere in mostra ci sono gli scorci prospettici delle strade, i palazzi in corsa verso il cielo, le insegne giganti.

“Una delle cose inquietanti che ha caratterizzato il periodo della pandemia – racconta l’artista – è stato il surreale silenzio: era una sensazione stranissima non sentire più il rumore delle auto, lo sgommare dei motorini, il rombo delle moto, il vociare consueto delle persone. In quel silenzio assordante delle strade deserte, con i negozi chiusi, sembrava di vivere sospesi in una bolla. Io, in quei momenti, per non pensare e combattere la noia, mi sono dedicata particolarmente alla pittura. La maggior parte dei quadri della mostra sono stati eseguiti in quel periodo nero, per me doppiamente. Ora pare sia tutto passato: la primavera è già arrivata e noi siamo qui ad accoglierla e viverla, gioiosamente, con intensità e con la rinnovata serenità.”

Note biografiche
Maria Enrica Ciceri vive e lavora a Uboldo (VA), sua città natale. Nutre un profondo amore per l’arte, a cui si dedica da tempo con determinazione e tenacia. Nel suo personale percorso artistico ha cercato sempre nuove modalità di espressione e nuovi linguaggi, spinta da una insaziabile curiosità e da un’ansia di sperimentazione che la guida costantemente. Ama rivolgere il proprio sguardo all’arte nelle sue molteplici forme e discipline: dalla pittura all’incisione, dalla decorazione su ceramica alla resina, fino al recente approdo alla pittura informale. Si è avvicinata con interesse e impegno anche al tema dell’arte sacra. Ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali, artistici e culturali, ottenendo premi e riconoscimenti.

Il vernissage vedrà l’intervento della critica d’arte Fabrizia Buzio Negri e sarà arricchito da un reading del Gruppo di voci narranti. La mostra, sarà aperta al pubblico fino al 26 marzo, il sabato dalle 15alle 18.30; la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30.

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