Il flyer della mostraIl flyer della mostra

150 anni di storia… In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, la città di Cantù si racconta attraverso gli episodi più salienti della sua storia dal 1861 ad oggi. Immagini ma soprattutto documenti di memoria, oggetti di confronto e riflessione volti ad innescare una maggiore sensibilità nelle volubili generazioni future. Quelli immortalati nella carrellata di scatti e opere dipinte esposte fino al 12 febbraio a Villa Calvi – residenza signorile situata nel centro storico cittadino – sono infatti uomini e donne che con il loro impegno e la loro dedizione hanno contribuito a costruire la società in cui viviamo. Organizzato secondo un ordine cronologico, e suddiviso in otto sezioni, il percorso parte con l'istituzione, nel 1859, dopo la vittoriosa battaglia di Magenta, di un comitato provvisorio con funzioni amministrative, snodandosi tra i primi accorgimenti e le disposizioni del nuovo Stato unitario (l'istituzione di servizi di natura sociale come l'ospedale e le scuole), per arrivare al riassetto del sistema economico e alla nascita della rete manifatturiera locale. Una storia fatta di immagini fotografiche e pittoriche,

Villa Calvi, CantùVilla Calvi, Cantù

per lo più inedite, da cui affiorano «le passioni civili di uomini capaci di sentire come un imperativo morale l'impegno pubblico». Figure semplici di una comunità operosa impegnata, attraverso un lavoro anonimo e silenzioso, a riscattare una posizione da secoli subordinata, salendo al rango di artigiani, artieri o imprenditori.

Uno sguardo alla villa –
Circondata da un piccolo parco pubblico, la villa fu originariamente residenza della famiglia Sola e nel corso dell'Ottocento passò nelle mani del conte milanese Carlo Calvi che nel 1886 vendette la proprietà agli Orombelli. L'architettura, costituita da un corpo lineare piuttosto allungato, in gran parte attribuibile ai primi anni del XIX secolo, appare molto semplice, con qualche richiamo agli elementi formali neoclassici, epurati però dagli stilemi troppo magniloquenti. Il raccordo tra le sale centrali e il giardino è risolto da una sequenza di porte-finestre sottolineate da una modesta pedana al lato della quale spiccano due grosse statue di leoni. Lo schema interno è stato stravolto dalla destinazione a municipio con la creazione di un grande scalone di stile fascista che si apre a fianco dell'atrio introducendo alla galleria superiore.

CANTU' DAL 1861 AL 2011
Immagini e storia del territorio canturino
a cura di Tiziano Casartelli
Fino al 12 febbraio 2012
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 15.00 alle 18.30
Sabato e domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.30
Igresso libero