Casa Cascami (prima del crollo)Casa Cascami (prima del crollo)

Prima e dopo – Mentre a Palazzo Cicogna "La città si fa bella", attraverso l'omonima mostra, un'altra iniziativa nel centro di Busto proporrà questo weekend un differente approccio alle tematiche dell'architettura e dell'urbanistica. La mostra al museo cittadino racconta, infatti, lo sviluppo della città attraverso il tema dell'abitazione: ville, villini, case a più piani, sorti nel periodo tra le due guerre, che hanno disegnato la fisionomia di Busto Arsizio e che da sempre costituiscono il fiore all'occhiello del nostro tessuto urbano. Ad anni di distanza dagli splendidi progetti visionabili in mostra cos'è cambiato? La città è inevitabilmente cresciuta e spesso a farne le spese sono stati edifici storici di grande pregio. Uno per tutti la magnifica villa Bossi-Gabardi in via Mameli, costruita negli anni venti e demolita negli anni settanta. A fare il punto della situazione è Alterlist con una mostra fotografica nel centro cittadino.

Casa Cascami (durante il crollo)Casa Cascami (durante il crollo)

Crolli effettivi e simbolici – Alterlist è un'associazione politico-culturale che auspica una più diretta partecipazione dei cittadini. In questo caso l'iniziativa "Bustocrolla" si propone come strumento di sensibilizzazione sulle perdite architettoniche della città. Attraverso una mostra fotografica si intende documentare i "crolli" degli ultimi cinquant'anni. "L'idea è nata dall'imperversare nella nostra città di molti "crolli" che hanno investito edifici "preziosi" per memoria storica, per valore architettonico e artistico, per significati identitari", spiegano gli ideatori. "Storie rase al suolo dalle ruspe e sostituite da vuoti, scavi, cantieri, gru, cartelli di concessioni edilizie …Ogni "crollo", ogni demolizione cancella una parte della memoria senza restituire qualità urbana, soprattutto nei casi in cui gli subentra una realizzazione edilizia meno significativa, più distratta, di consumo. In questi casi il "crollo" appare irrimediabile e la città perde tratti caratteristici del suo volto."

Richiamo al passato – Salta all'occhio inevitabilmente il diverso approccio al tema della città: "la città si fa bella" sembra perdere credibilità e slancio ottimistico di fronte alla categorica affermazione "Bustocrolla". In realtà è bene sottolineare come l'iniziativa di Alterlist possa considerarsi uno stimolo ulteriore alla visita della mostra, alla ricerca di preziose – e in alcuni casi inedite – testimonianze dei tesori perduti, attraverso un vero e proprio tuffo nel passato. Se le fotografie senza dubbio amare dei crolli lasciano molti dubbi sulla situazione urbanistica attuale, questo non può che alimentare il richiamo nostalgico di un passato che fu glorioso.

Villa Bossi in via MameliVilla Bossi in via Mameli

Continuità – Certo la soluzione non può limitarsi ad un malinconico vagheggiamento. La risposta di Alterlist è dunque quella di aprirsi alla cittadinanza: ai cittadini è stato infatti data la possibilità di contribuire alla segnalazione di edifici demoliti o in stato di abbandono e a rischio crollo. A questa fase è da ascrivere, inoltre, la collaborazione di alcuni studiosi ed esperti, come Giuseppe Pacciarotti e Giuseppe Magini, per ricostruirne la vicenda storica. Durante i due giorni dell'esposizione, inoltre, il pubblico sarà ulteriormente coinvolto nel tentativo di suggerire un possibile utilizzo degli edifici degradati. I due eventi, al museo e in strada, possono in questo modo leggersi in continuità uno dell'altro e costituire per il visitatore un itinerario inedito attraverso la vicenda architettonica e urbanistica della città.

"Bustocrolla"
Esposizone fotografica
Sabato 31 gennaio – domenica 1 febbraio 2009
Via Milano – via Don Minzoni, Busto Arsizio.