Fra i tanti eventi delle Giornate del Patrimonio 2013, anche al di fuori del territorio varesino, l'archeologia è stata protagonista al Museo G.Sutermeister. Qui sabato 28 alle ore 15, alla presenza delle autorità comunali e della Sovrintendenza ai Beni Archeologici, è stata inaugurata la mostra dedicata alla necropoli di Bernate Ticino, scavata in anni recenti durante i lavori dell'alta velocità e dell'autostrada A4.

Un esempio del riuscito connubio archeologia/controllo del territorio e progresso: le indagini preventive nell'area di Cascina Roma a Bernate Ticino hanno permesso di individuare le sepolture e avviare lo scavo archeologico. Un passo ulteriore sono stati il restauro e la musealizzazione dei pezzi.

Come sempre gli scavi archeologici hanno fornito dati molto importanti per la storia del territorio, sottolineando una certa antichità dell'insediamento umano a Bernate Ticino. L'area intorno a Cascina Roma ha sempre avuto funzione sepolcrale, come attestano le tombe che coprono un arco di tempo molto ampio, dal III secolo a.C. al IV secolo d.C.

La fase più antica coincide con la necropoli di epoca celtica, di III-II sec.a.C. A questo periodo risalgono sette tombe a rito misto, cremazione e inumazione, alcune delle quali conservano oggetti del corredo, come bicchieri e fiasche da vino legate alla pratica del banchetto, ma anche oggetti di lavoro come le cesoie, di ornamento come bracciali, fibbie di cintura.

La seconda fase della necropoli risale invece all'epoca romana, al I secolo d.C., e testimonia la presenza di una comunità rurale, forse concentrata intorno ad una villa rustica, non ancora messa in luce dagli scavi archeologici. Ancora una volta gli oggetti raccontano la vita dei loro antichi proprietari: lo spillone e l'ago crinale di una sepoltura permettono di identificare come una donna la defunta. Ma ci sono anche oggetti legati al rito, alla religiosità, come la lucerna che simbolicamente illumina l'aldilà, l'amuleto fallico e il pendaglio in ambra, considerati di buon auspicio.
Ma la storia dell'archeologia non finisce qui: gli scavi informano di una terza fase di necropoli, fra III e IV sec.d.C. Sono 36 le tombe, tutte ad inumazione, forse pertinenti agli abitanti di un villaggio poco lontano. Le sepolture conservano perfino tracce degli indumenti: frammenti di scialli, fibbie di cintura, addirittura un sacchetto con alcune monete, collane e bracciali a testa di serpente. Ancora ritualità con coltelli e semi deposti nei contenitori.