Alterazione di immagini fagocitate dal web, astrazione di costellazioni e pianeti, manga e anime giapponesi in chiave liquida, psichedelica, curve matematiche modellate in 3D, che ricordano i campi elettromagnetici di Maxwell: questi sono i più celebri dipinti di Thomas Ruff, si traccia la sua trentennale ricerca.
Visioni e sperimentazioni molteplici, accomunate dalla volontà di interrogare lo statuto dell'immagine; quel labile rapporto tra realtà, osservatore e oggetto inquadrato. Un'unica certezza: dubitare della reale realtà. Scardinare qualsiasi pretesa oggettiva, narrativa, rappresentativa, propria del mezzo fotografico.

La Galleria Lia Rumma inaugura nella sede milanese una mostra personale dedicata a Thomas Ruff (1958), artista tedesco di cui già la galleria presentò, nel 1991, una mostra nello spazio napoletano in cui erano protagonisti i ritratti di grandi dimensioni e le sue celebri costellazioni.
Per questa nuova occasione espositiva i lavori di Thomas Ruff sono stati tratti dalle serie sterne, substrat, jpegs, zycles, ma.r.s., che danno l'originale titolo dell'esposizione: j_m_s_s_z.

Questa serie (j_m_s_s_z) avrà come fasi di una poetica ampia ed articolata di cui documentano la ricca varietà di spunti. La sua ricerca, intrapresa alla fine degli anni Settanta alla Kunstakademie di Düsseldorf sotto la guida di Bernd e Hilla Becher, rispetto agli altri artisti formatisi in questa stessa scuola, che ha il merito

indiscutibile di aver affermato la fotografia come mezzo artistico, si distingue per una vocazione sperimentale di maggior rilievo e ampiezza, tesa ad una rigenerazione continua delle proprie proposte ed esiti.

Thomas Ruff, infatti, è tra quegli artisti che hanno radicalmente trasformato la fotografia – non meno dell'immagine digitale in tempi più recenti – concentrandosi in modo determinante sul mezzo quale atto e luogo di sperimentazione tecnica, con un'indagine rigorosa sulla sua natura stessa e sui meccanismi particolari che governano e generano la costruzione dell'immagine. Questa sua visione si determina proprio da una profonda mossa creativa e da una radicale visione analitica che gli fanno spostare sempre oltre la meta ultima della sua ricerca, che non smette, quindi, mai di conseguire esiti sempre più distanti dalla stessa disciplina che li ha generati. Inevitabile approdo sono le sue serie multiformi e articolate, ma sempre coerenti e profonde.

Questa mostra si articola su questa interessante e complessa varietà di esiti e soluzioni, stupefacenti nella coerente e decisa regia, mossa dal sapiente sguardo ed esperienza dell'artista.
Ad accogliere il visitatore nella grande sala a piano terra, un mix di lavori: le fotografie della serie sterne (1989-1992) create a partire dagli scatti dell'emisfero australe realizzati con potenti telescopi dall'ESO (European Southern Observatory) che l'artista ha manipolato e ingrandito; i substrat del 2007, nei quali Ruff ha rielaborato immagini tratte da Manga e Anime giapponesi sottoponendole ad una progressiva sovrapposizione fino a farle diventare suadenti superfici astratte e tre zycles, ovvero stampe a getto d'inchiostro

su tela riproducenti curve matematiche generate da programmi di modellazione tridimensionale.

L'interesse per l'astronomia, più volte manifestato dall'artista, è alla base anche dei lavori esposti al primo piano che appartengono alla recente serie ma.r.s. Per essi Ruff ha utilizzato immagini digitali del pianeta Marte scaricate dalle pagine web della NASA, trattate ingrandendo particolari e modificando il colore con violente saturazioni.

Concludono il percorso espositivo, al secondo piano, i lavori appartenenti alla serie jpeg, realizzati dal 2004, che per molti aspetti si offrono come una efficace sintesi della sua opera. Si tratta di fotografie scelte e non realizzate direttamente dall'artista, "dilatate in proporzioni imponenti, molto oltre i limiti concessi dalla propria definizione, le immagini prendono il tipico aspetto reticolato che rivela la griglia di compressione digitale sottostante; parlano insomma più della tecnologia di rappresentazione che del soggetto rappresentato".

Thomas Ruff, infatti, è tra quegli artisti che hanno radicalmente trasformato la fotografia – non meno dell'immagine digitale in tempi più recenti – concentrandosi in modo determinante sul mezzo quale atto e luogo di sperimentazione tecnica, con un'indagine rigorosa sulla sua natura stessa e sui meccanismi particolari che governano e generano la costruzione dell'immagine. Questa sua visione si determina proprio da una profonda mossa creativa e da una radicale visione analitica che gli fanno spostare sempre oltre la meta ultima della sua ricerca, che non smette, quindi, mai di conseguire esiti sempre più distanti dalla stessa disciplina che li ha generati. Inevitabile approdo sono le sue serie multiformi e articolate, ma sempre coerenti e profonde.

Questa mostra si articola su questa interessante e complessa varietà di esiti e soluzioni, stupefacenti nella coerente e decisa regia, mossa dal sapiente sguardo ed esperienza dell'artista.

j_m_s_s_z
Personale di Thomas Ruff
Dal 21 settembre al 16 novembre 2013
Milano, Galleria Lia Rumma, via Stilicone 19
Orari: da martedì a sabato dalle 11.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00
Info: +39 02 29000101
info@liarumma.it
http://www.liarumma.it/