Come mostra la grande affluenza alle loro conferenze, i fratelli Castiglioni sono fra le personalità della cultura più care ai Varesini, capaci di incantare raccontando, a molti km di distanza, le bellezze africane.

Recentemente sono stati impegnati nella terza missione di scavo ad Adulis, in Eritrea, là dove nel secolo scorso un altro archeologo italiano, Roberto Paribeni, ebbe modo di lavorare. L'indagine ha riguardato un'area costiera, una volta sommersa da limo e sabbia, e da dove ora invece spuntano le tracce di una comunità che visse qui fra II e VI secolo d.C.

Dalla sabbia emerge infatti un grande basamento, pertinente a un monumento importante, ora in fase di valorizzazione e conservazione: le condizioni climatiche, come sottolineano i Castiglioni, non sono facili per via delle piogge torrenziali e quindi dei repentini allagamenti e per via del vento che accumula sabbia su sabbia. Su questo basamento, chiamato "Ara del Sole", in epoca paleocristiana (V-VI secolo d.C.) venne costruita una basilica cristiana.

Ma la storia ad Adulis è ancora più antica: scavi del secolo scorso raggiunsero le fasi di vita più antiche dell'insediamento, che addirittura risalgono al I millennio a.C., testimoniate da resti di focolari e ceramiche . Sono state recuperate tracce di frequentazione di epoca romana, segno che anche l'Eritrea era inserita nella rete di commerci del Mediterraneo fra II e IV secolo d.C.
Un mondo lontano che si svela e che diventa più vicino a noi.