Ad accogliere il visitatore nello Spazio Arte della Biblioteca Comunale di Borgo Ticino, dove è in corso la personale di Libero Greco, a cura di Alfredo Caldiron, è una carrellata di creature animali dalle fisionomie conosciute ma reinterpretati, in alcuni tratti somatici, dall'estro creativo dell'artista, che nel loro susseguirsi danno vita a una cadenza proto-cinematografica, conferendo all'insieme una modulazione da cartone animato.

Per Libero Greco ogni "cosa" è utile a stimolare la sua creatività, come un semplice tagliere fatto a fette sottilissime, al pari di tanti fogli da disegno, su cui dipingere personaggi fantastici.
Nelle opere di Greco, gioco e ironia si fondono, le sue figure ammiccano sornione da paesaggi mirabolanti, quasi fossero pronti a lasciare quei luoghi per andare altrove, prendendosi gioco di chi sino a un momento prima aveva creduto nella loro ferrea staticità.

Ma è nei lavori tridimensionali che emerge l'anima dell'architetto, infatti Libero Greco (Novara 1941) si è formato in gioventù presso lo studio di Gregotti, Meneghetti, Stoppino.
Dal '64 in poi sono numerose le sue presenza alle Triennali di Architettura a Milano sino a vincere nel '67, con l'architetto Sergio Rizzi, il primo premio del Concorso Nazionale del Mobile a Trieste.
Nel 1973 vince il Gran Premio per il Design per mobili a Bruxelles e due anni dopo vince il premio di Design città di Roma.
Nell'81 cura una importante mostra dello spagnolo Enrique Marin al Broletto di Novara.
Negli anni '80 realizza numerosi progetti per l'Arabia Saudita.

Nel decennio successivo opera nell'ambito dell'arredo e dell'allestimento per aziende quali la Montedison e Lagostina, in Italia e all'estero.
Gli anni 2000, lo vedono impegnato in progetti didattici in numerose scuole del Piemonte.
Greco infatti crea sculture che oltre alla cura estetica, si aprono a scenari narrativi, vividi di gnomi, animali fantastici, piccole umane creature.
Ciò che più lo attrae e diverte, ed è per sua ammissione terreno di linfa creativa, è il continuo contatto con le scolaresche, con le quali da tempo svolge la funzione di artista-narratore.
L'opportunità di rivolgere alcune domande a Libero Greco, ci è stata offerta dal curatore Alfredo Caldiron durante l'allestimento della mostra.

E' corretto affermare che le sue opere sono pervase da una significativa componente fiabesca?
"Si, è verissimo, mi rivolgo fondamentalmente all'arte pensando ai bambini, perché sono quelli che mi danno più gioia, più energia e più voglia di fare, dopo di che mi rivolgo a tutti, ma i bambini rimangono i miei maggiori ispiratori".
Lei oltre alla pittura usa anche differenti materiali, cosa la porta a concepire lavori tridimensionali?
"La mia esperienza di base è l'architettura, in quanto sono architetto, della scultura mi affascina la tridimensionalità, figuriamoci l'architettura, l'architettura la si può vivere anche internamente e la si vive anche in un modo macro-scientifico. Sperimento materiali diversi perché la materia è in grado di darti dei connotati di conoscenza e di speri mentalità".

Quanto incide l'ironia nei suoi lavori?
Direi che è totale, ma non è un'ironia gratuita, è un'ironia che dice che tutto quello che non può essere speso attraverso le parole, lo racconto con il mio fare".

Libero Greco – "Personale"
Borgo Ticino (NO), Spazio Arte, Via Gagnago 3
Fino al 22 giungo
Orari: sabato 17-19; domenica 10-12/17-19
Su appuntamento: 349.8585466.