La facciata della chiesaLa facciata della chiesa

Il progetto proposto – Negli elenchi della Regione Lombardia relativo agli enti che hanno richiesto l'assegnazione dei contributi ai progetti presentati sul fondo di rotazione 2007 – 2009 per i soggetti che operano in campo culturale figura anche la Parrocchia di Santa Maria Assunta di Gallarate: sua la proposta di restauro conservativo e di adeguamento funzionale della chiesa di S. Antonio.

Niente sede museale? – Il progetto figura tra quelli ammessi, ma il punteggio basso conseguito lo fa risultare tra quelli per i quali il Pirellone non stanzierà alcun contributo. "L'intervento di restauro – spiega Mons. Franco Carnevali – avrebbe coinvolto l'intera fabbrica; l'intenzione è quella di adattare questo luogo a sede del museo parrocchiale, poiché nelle vicinanze sono già presenti diversi luoghi di culto. Ora, non essendo stato finanziato il progetto, non so quando sarà possibile attuare questo intento".

Anima barocca – La chiesa di S. Antonio Abate sorge nel centro storico della città di Gallarate; costruita sui resti di un Oratorio del XIV secolo in cui risiedevano Scuole e Confraternite, deve la sua conformazione attuale al progetto della seconda metà del ‘700 del canonico Biagio Bellotti, che ne ha curato sia la parte architettonica che decorativa conferendo armoniosità alla chiesa.

Armonia tra facciata – La fronte principale che dà su Piazza Ponti infatti anticipa la decorazione interna; sopra il portale d'ingresso è posto un affresco di Biagio Bellotti che raffigura S. Antonio eremita, sopra il portale una grande vetrata policroma del 1938 dà luce alla chiesa coronata nella facciata da un timpano triangolare con un motivo in stucco a roncaille.

La vetrataLa vetrata

E interno – La decorazione interna presenta quattro riquadri disposti sulle pareti laterali che raffigurano la vita del santo: l'incontro con S. Paolo eremita morente; il Vescovo consegna un mantello per proteggere S. Paolo; il viaggio di ritorno scortato da un angelo e la scoperta del corpo di S. Paolo a cui i leoni stanno scavando la fossa; mentre al centro della volta è rappresentato un "S. Antonio in gloria" retto da una schiera di angeli. L'altare ospita una scultura di S. Marta, opera del gallaratese Giuseppe Rusnati.

Rimaneggiamenti – Prima del preventivato intervento attuale, previsto per un costo complessivo di circa 686mila euro, l'ultimo intervento di restauro che ha coinvolto la chiesa risale al 1962 e fu curato dall'architetto Francesco Moglia che dotò la fabbrica di una facciata posteriore verso corso Italia. Dello stesso anno sono le vetrate policrome dedicate alla Santa Eucaristia, eseguite su progetto del compianto Silvio Zanella.

L'attesa
– Dovremo aspettare quindi, e chissà per quanto tempo, prima di poter fruire di nuovo della bellezza di questa chiesa, che potrebbe tornare a respirare e a rivedere la luce, e i fedeli, grazie anche al nobile scopo a cui verrebbe destinata. Ancora sconosciute, almeno per i diretti interessati le motivazioni dell'esito della richiesta:  "Abbiamo chiesto ai funzionari della Regione i parametri di giudizio- conclude Mons. Carnevali- ma non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta".