Giovanni Agosti e Mariangela A. RuggiaGiovanni Agosti e Mariangela A. Ruggia

Aspettando l'autunno – "La Pinacoteca Cantonale di Rancate è indubbiamente il museo che più si occupa di arte antica nel nostro territorio. Con noi questa sera, a presentare il volume di Patricia Lurati "Doni nuziali del Rinascimento nelle collezioni svizzere", il Professor Giovanni Agosti, curatore, nel prossimo autunno, di un'importante mostra dedicata al Rinascimento in Canton Ticino che avrà luogo proprio negli spazi espositivi della Pinacoteca Zust". Questi gli onori di casa tenuti da Mariangela Agliati Ruggia, direttrice di quella che si conferma una delle realtà più interessanti e degne di nota in fatto di collezioni d'arte e curatele scientifiche di esposizioni temporanee. Una Pinacoteca, come ha successivamente rimarcato lo stesso Agosti, non piegata a regimi di compromessi, indirizzata a produrre ricerca e non ad impacchettare "mostre-prodotto". Per questo autunno è all'orizzonte una grande mostra che avrà tra i capolavori esposti al pubblico la celebre "Fuga in Egitto" del Bramantino.

Dalla catalogazione alla narrazione – "Il volume di

Patricia Lurati e Mariangela A. RuggiaPatricia Lurati e Mariangela A. Ruggia

Patricia Lurati – così ha introdotto Giovanni Agosti – esce nel 2007 per i tipi Armando Dadò. Una casa editrice non molto nota e non succube del racket editoriale che affligge buona parte dei cataloghi d'arte stampati al di là del confine. Nella sua ampia ricerca, la studiosa ha passato sistematicamente in rassegna le collezioni dei musei della Svizzera, esaminando oggetti atipici come cofanetti eburnei e in pastiglia, cassoni, deschi da parto e anche esemplari falsi. Risulta estremamente interessante trovare tra le pagine del libro capolavori che, agli esordi delle ricerche della Lurati (il volume approfondisce la sua tesi di laurea, condotta sotto la guida del Prof. Giuseppe Cantelli dell'Università di Siena), si trovavano ancora nella collezione Thyssen-Bornemisza di Lugano, non ancora smembrata per confluire in suolo iberico. Lasciando da parte ossessive preoccupazioni di attribuzioni, le schede di catalogo affrontano interessanti ed inedite questioni di storia sociale, passando in rassegna aspetti riguardanti il ruolo della donna tra XIV e XV secolo".

Affari di matrimonio – "È noto – ha spiegato Agosti al numeroso pubblico presente in sala – che questo tipo di manufatti presenta non pochi problemi di reperimento bibliografico, purtroppo molto spesso scadente. Particolarmente interessante è il caso offerto dai deschi da parto, vassoi in legno dipinto, generalmente offerti dal marito e sui quali un'inserviente si apprestava a servire alla puerpera il primo pasto consumato dopo aver partorito. Nel catalogo compilato dalla studiosa figurano 57 opere – molte delle quali inedite – che certamente hanno richiesto una vasta competenza in fatto di tecniche artistiche, terminologia specifica e discernimento critico. Spesso, infatti, accade che cassoni, forzieri e cofanetti nuziali siano stati altamente manipolati e frutto di ricomposizioni di diversi materiali, stratificatesi nei secoli". A fine presentazione, il pubblico si è portato all'interno della Pinacoteca per ammirare, in anteprima assoluta, il capolavoro del Bramantino (proveniente dal Santuario della Madonna del sasso, Orselina) eccezionalmente esposto per questa occasione. Per chi non c'era, non resta che attendere la prossima mostra autunnale.