Alessio CrespiAlessio Crespi

Ha diciannove anni, frequenta la V classe del Liceo Artistico A. Frattini di Varese, indirizzo architettonico, e ha le idee molto chiare: si chiama Alessio Crespi, al suo attivo ha già diverse mostre collettive ed una personale, quest'ultima allestita domenica 7 febbraio 2010 presso la sede del centro culturale "Il Quadrifoglio", a Bodio Lomnago. In un solo giorno, l'esposizione ha registrato ben trecento visitatori. A detta degli organizzatori il ragazzo promette bene. Siamo andati dunque a trovarlo, per capire qualcosa di più sul suo percorso artistico e le sue aspirazioni.

A quali mostre hai partecipato sinora?
"Ho esposto copie di opere di grandi autori e mie creazioni già ai tempi delle scuole medie, per esempio ad una mostra organizzata negli spazi del Comune di Daverio. Negli ultimi anni, invece, ho partecipato diverse volte a "Ragazzate", la manifestazione culturale organizzata tra la primavera e l'estate dal gruppo giovanile di Azzate, e proprio l'anno scorsoad una mostra presso il Museo Bodini di Gemonio, dopo aver frequentato uno stage presso la Whirpool. Lo stage è stato il punto di arrivo di un concorso vinto dalla mia e da altre classi ed altri ragazzi del Liceo Artistico, bandito in occasione dei mondiali di ciclismo. Questa è stata un'esperienza davvero interessante, come anche quella della mostra organizzata per inaugurare la fine della pista ciclabile intorno al lago di Varese.  La mia prima personale, invece, è stata quella allestita domenica 7 febbraio nella sede del "Quadrifoglio" a Bodio Lomnago. Oltre ai miei lavori, c'erano anche le foto scattate, durante un viaggio in India, da alcuni membri dell'associazione, tra cui Heinrich Ries, che mi ha invitato ad esporre".

Un disegno di CrespiUn disegno di Crespi

Com'è andata la tua prima personale e cosa hai esposto?  
"Direi bene: c'erano circa trecento persone. E' stata un'ottima occasione per far conoscere i miei lavori, dalle copie di tele di grandi autori agli schizzi e ai disegni a matita e carboncino, dai dipinti ad olio ai progetti tecnici e ai modellini di opere architettoniche. Si è rivelate una buona opportunità anche per tutto ciò che riguarda l'allestimento: mi sono davvero divertito e appassionato al modo migliore di esporre le mie opere in uno spazio a forma di "T", in cui era in corso un'altra mostra!".

Qual è stata la reazione dei visitatori davanti ai tuoi lavori?
"Penso siano stati affascinati più che altro da alcuni dettagli delle opere grafiche e pittoriche".

E delle tue belle creazioni di architettura cosa ne pensavano? Hai esposto diverse opere che mostrano il tuo percorso scolastico più recente, no?
"Sì, ma quelle sono di più difficile approccio. Le opere grafiche e pittoriche sono più dirette. Raggiungono prima la sensibilità delle persone. Devo comunque ammettere che il modellino della casa in stile Rietveld-Mondrian ha comunque colpito positivamente molti".

Un altro disegnoUn altro disegno

Ormai sei giunto alla fine di un capitolo del tuo percorso didattico: dai tuoi disegni tecnici e dai modellini pare che l'architettura ti piaccia molto. Ecco, sapresti indicarmi il tuo architetto preferito e motivare la tua scelta?
"I professori dell'artistico, soprattutto Maniscalco, prof. di disegno professionale, e la Antonelli, prof. di progettazione architettonica, ci hanno insegnato gli stili dei più grandi architetti  al mondo, dal razionalismo di Rietveld, Whright e Le Corbusier a quelli degli architetti contemporanei, come Aldo Rossi e Mario Botta, ma di tutti questi, io mi sono fatto la mia idea: il mio preferito è indubbiamente Botta. Con un'amica ho fatto il giro di tutti gli edifici progettati da lui a Lugano e sono formidabili. Altri architetti hanno cercato di imitarlo, ma le loro opere sono solo delle semplici imitazioni".

Perché ti piacciono Botta e l'architettura?

"Botta perché usa i materiali, in particolare il mattone, in funzione dell'uso che verrà fatto dell'edificio, ma anche perché utilizza forme semplici. L'architettura mi piace, perché amo giocare con le forme e affrontare il discorso della progettazione sia di case che di spazi pubblici".

Inutile dire che sceglierai di frequentare il corso di architettura all'Università, vero?
"Sì, so che farò architettura, ma non so ancora se al Politecnico di Milano o all'Università di Mendrisio. Qui insegna Mario Botta, quindi probabilmente la scelta ricadrà sulla Svizzera".

Qualsiasi sarà la scelta, in bocca al lupo!