Un partic. dell'installazioneUn partic. dell'installazione

Non mollare mai – Uscire dall'Accademia di Brera con il massimo dei voti, un diploma in scultura sotto braccio e, soprattutto, il sogno e la speranza di diventare un'artista. Un percorso affrontato da migliaia di giovani artisti in erba. Ma poi le certezze e le motivazioni che si hanno all'interno dell'Accademia svaniscono, spesso, poco dopo averne varcato la soglia. E così bisogna aggrapparsi con tenacia al proprio obiettivo per farsi strada in questo spinosissimo mondo dell'arte. Così è accaduto per la nostra giovane artista di Ferno, Elisa Rossini che, di giorno si guadagna da vivere con qualche lavoretto saltuario, ma poi appena ha qualche ora di tempo porta avanti la sua ricerca artistica, senza arrendersi di fronte alle difficoltà di un'artista alle prime armi. Decide così di partecipare ad alcuni concorsi e tenta anche la carta del Premio Arte Laguna…e il sogno questa volta si avvera!

Uno su mille ce la fa – L'opera di Elisa, infatti, è stata scelta insieme a quella di altri 14 giovani artisti che sono giunti alla selezione finale della quarta edizione del  Premio Arte Laguna  nella sezione Under 25. Le opere dei finalisti saranno esposte dal 6 Marzo al Museo Correr di Venezia e tra queste figurerà, dunque, l'installazione di Elisa, dal titolo "Separa-azione (famigliare)". L'opera è esemplificativa del suo "modus operandi" basato sull'osservazione, sulla registrazione, sulla classificazione e catalogazione di tutto ciò che la circonda: un'analisi ossessiva del reale alla ricerca dei "minimi termini", delle costanti e delle variabili che regolano l'esistenza. Nel caso di "separ-azione famigliare" l'oggetto di partenza è un soffione, sezionato nelle sue parti e catalogato in 187 provette numerate contenenti ciascuna un seme del fiore.

Un altro particolareUn altro particolare

Un'opera, le sue parti, una ricerca continua – "L'opera è una, ma essa è composta da 187 elementi ugualmente importanti e significativi. Essi compongono una famiglia ed estratti singolarmente hanno la possibilità di crearsi ciascuno a loro volta la loro famiglia in spazi o luoghi diversi, vicini o lontani che siano. In questo modo chiunque volesse acquistare una provetta, essa andrà con lui, magari in paesi stranieri…e potrà crearsi una nuova famiglia. Una sorta di parentela multietnica ed internazionale, nella quale ogni piccolo seme ha la possibilità di crearsi il suo spazio, la sua famiglia. E così via…L'opera continua…non è statica, ferma…e se un collezionista deciderà di mettere insieme "separazione famigliare" dovrà magari girare per diversi paesi, magari per tutto il mondo e scoprire chissà quali cose…e così la mia ricerca non avrà fine e sarà portata avanti attraverso altre persone" ci racconta Elisa.

Un nuovo inizio – In ogni caso l'opera di Elisa grazie alla mostra del Premio Arte Laguna avrà modo di farsi conoscere, non solo dal pubblico, ma soprattutto da galleristi, curatori e critici che costituiscono la giuria del concorso. La vetrina conclusiva del premio, infatti, costituisce un trampolino di lancio di notevole importanza per i giovani artisti che potranno, inoltre, essere selezionati dalle giurie dei "Premi Speciali". E se ciò non bastasse la mostra dei finalisti farà tappa nel 2010 e 2011 a Vienna, Londra e Budapest.

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Piccoli passi verso la meta – Oltre all'enorme soddisfazione di partecipare al Premio Arte Laguna, Elisa ha recentemente realizzato nuove opere che sono state esposte in alcune mostre collettive. Si tratta in questo caso di due libri d'artista: uno vincitore del Premio Verba Manent all'interno della terza edizione Fabbricanti di Libri di San Nicola (LE) e l'altro presentato in una collettiva di libri d'artista per il mese della memoria 2010, sempre in provincia di Lecce. Insomma, Elisa proprio non riesce a stare con le mani in mano ed ora, dopo il primo importante riconoscimento della sua precoce carriera d'artista, è ancora più motivata ad inseguire il suo obiettivo: "nonostante le difficoltà, la timidezza che ancora non mi permette di bussare nelle più prestigiose gallerie milanesi, continuo silenziosamente il mio lavoro di ricerca, consapevole che la strada, per chi lavora duramente e non accetta facili compromessi, sarà sicuramente più lunga, ma anche più seria e profonda".